Basta dire «Io desidero», per rendersi conto che tutti – proprio tutti – abbiamo pronunciato questa frase almeno una volta nella vita. Perché il desiderio porta verso l’altro e verso l’altrove, irrora la conoscenza, alimenta le emozioni, rappresenta la spinta del «folle volo», la realizzazione del sogno quanto tacciono il possibile, il necessario, la ragione. La mostra Desiderio, a cura di Arianna Rosica e Damiano Gullì, in esposizione fino al 6 settembre 2015 nello spazio de L’ARCA | Laboratorio per le arti contemporanee di Teramo, affronta proprio questo tema: il desiderio quale «concetto universale, una nozione che eccede ogni misura e si fa misura stessa della contemporaneità», come scrive Camille Dumoulié. Lo spazio de L’Arca, diretto da Umberto Palestini, disegna un percorso lungo questa spinta emotiva e lo fa accogliendo lavori di artisti storici che dialogano con giovani talenti: possibilità molteplici di un desiderio – appunto – che prende forma, sperimenta materiali diversi, gioca con gli spazi e le pareti. Una mostra che incuriosisce e che, sin dalla prima sala, ti accoglie per ricordarti che la parola «de•si•dè•rio» non è soltanto un «sostantivo maschile», piuttosto è carne che affonda le mani nel «sentimento di ricerca appassionata o di attesa del possesso» per soddisfare un «bisogno», una «necessità».
Gli artisti presenti in mostra rispondono dunque a questo richiamo, offrono la loro personale interpretazione della spinta creativa che punta lo sguardo sul sociale oppure conduce verso un ulteriore ripiegamento: i gesti non fatti, le parole ancora non dette, i lanci verso il vuoto.
Nelle varie sale, lo sguardo viene colpito da Capovolte (2015) di Liliana Moro, un cambiamento prospettico che interroga su “chi illumina” e “che cosa è illuminato”; l’opera Sambuco (2009) e Robina 2 (2009) di Stefano Arienti che, nella leggerezza del tratto, suggeriscono il senso dello sconfinamento; la mappa Games of Children di Giuseppe Stampone che torna a lanciare il monito «Liberté, Egalité, Fraternité»; Bringer of plurabilities. Continuità del desiderio di Gianfranco Baruchello e le sculture aeree di Simone Berti: l’interrogazione di una spazialità aliena e sospesa.
Presenti, inoltre, le opere: Medusa Mirror (2014) di Goldschmied & Chiari, La prigione dell’Arte (2015) di Angelo Mosca, Cadute (2015) di Liliana Moro, Cosmicomica (2006) e Attendere un nuovo mondo (2006) di Gianni Caravaggio, D’antan (2012) e Drawer for the first time/drawer for the second time (2001) di Michele Tocca, tre lavori datati 1978 di Getulio Alviani, Triangolo su rettangolo (2013) di Hidetoshi Nagasawa, Studio cromatico-economico (2014) di Angelo Sarleti, Monumento alla memoria (2013) di Paolo Canevari, Notturni (2015) di Alessandro Gabini, Senza titolo (2015) e Frisbie’s Pies (2015) di Mauro Vignando, Berliner blog (2012) di Vedovamazzei, Percorso neuronale (2014) di Paolo Icaro, Pre-Delay web radio (2015) di Igor Muroni.
Molto interessante e poetica la sezione Cinema Desiderio, a cura di Barbara Meneghel, che proietta i video di Davide Allieri, Chiara Balsamo, Francesco Bertocco, Filippo Bisagni, Goldschmied & Chiari.
Alessandra Angelucci
mostra visitata il 12 giugno
Dal 12 giugno al 6 settembre 2015
Desiderio
L’ARCA Laboratorio per le arti contemporanee
Largo San Matteo, Teramo
Info: 0861-240732, www.larcalab.it