Categorie: altrecittà

Fino al 6.V.2001 | Antonio Ligabue | Mantova, Casa del Mantegna

di - 7 Marzo 2001

Nelle sale che girano intorno ad un cortiletto aperto circolare è disposta un’ampia selezione dei maggiori capolavori di Antonio Ligabue, pittore che tutti ricorderanno almeno per lo splendido sceneggiato RAI, in cui fu impersonato dal grande Flavio Bucci.
Di origini svizzere, l’artista era giunto già adulto in Emilia Romagna, dopo una vita vagabonda e trascorsa nell’indigenza. Di salute cagionevole e disturbato mentalmente, aveva sempre avuto problemi nei rapporti con gli uomini, confacendogli molto di più quelli con la natura e gli animali.

A Gualtieri, dove si svolse la sua avventura artistica, fu amato e rifiutato, compatito e additato per i suoi scatti d’ira ed i suoi comportamenti non convenzionali, ma da tutti (parroco compreso) concordemente considerato come “il pittore pazzo”. Nessuno come lui seppe sondare il mondo della Natura, scoprirne gli aspetti sublimi e mostruosi, fermarne con mano sicura e geniale sulla tavola, i colori, le vibrazioni, la dolcezza ma, più spesso, la tragedia. Tutta la vita rappresentò gli animali e la campagna svizzere ed italiane, ma anche la foresta equatoriale, che mai conobbe direttamente, popolata di tigri, leoni, leopardi, serpenti e ragni smisurati.
Il suo stile è ipnotico, i suoi colori violenti e fascinosi, le sue scene raccontano la lotta per la vita. Accanto a questi mondi, Ligabue ritrasse instancabilmente anche se stesso, quasi fosse, e lo era veramente (c’è da giurarci), parte di quell’universo non-umano che egli sembrava poter vedere dalla parte della natura. Per lo più, viene considerato un pittore naif…con riserva: l’etichetta, infatti, serve solo a trovargli una collocazione, che egli pare eludere. Come notò giustamente Barilli, la sua opera, di fatto, sfugge ai canoni tradizionali di ciò che è considerato naif. Ed è piuttosto un episodio isolato, geniale. In Ligabue, converge il retaggio di tutta una cultura figurativa occidentale che pare dal nostro nota e vissuta come un incubo. Egli non conosceva le regole della prospettiva e dell’anatomia.

Semplicemente la sua mente distorta riusciva a guidare la sua mano in modo infallibile, a rappresentare il mondo che in quella mente albergava. C’è, senza dubbio, in tutto ciò un viscerale bisogno di comunicatività che a parole Ligabue non sapeva esprimere. Perciò, finito un quadro, il pittore se lo legava sulle spalle e poi, con la moto tanto amata, percorreva le campagne e i paesi circostanti, affinché tutti vedessero…affinché tutti sapessero.
Ligabue è un’artista che, pur essendosi conquistato una certa fama negli ultimi anni della sua vita, è stato riconosciuto in tutta la sua reale grandezza dopo la morte. Ed oggi le sue opere di mezzo metro di lato si battono alle aste con cifre non inferiori ai 50 milioni di lire.
La Provincia di Mantova, in collaborazione con il Centro Studi & Archivio Antonio Ligabue di Parma e il Museo Ligabue di Gualtieri presenta un’antologica di grande suggestione, ben ripagata dal buon afflusso di pubblico.

L’esposizione, organizzata da Augusto Agosta Tota, si inserisce nell’ambito dei festeggiamenti per il centenario della nascita (occorso nel 1999) che ha prodotto anche un nuovo catalogo dell’editore Franco Maria Ricci, curato da Marzio Dall’acqua. Alla Casa del Mantegna sono stati raccolte 72 opere tra dipinti e sculture, provenienti da tutta Europa, alcune inedite.

Articoli correlati
Ligabue a Roma

Alfredo Sigolo


Fino al 6 maggio 2001. Ligabue. Mantova, Casa del Mantegna, via Acerbi 47. Orari: da martedì al venerdì, 10.00-12.30 e 14.30-19.00; sabato, domenica e festivi, 10.00-19.00 (orario continuato); chiuso il lunedì. Ingresso: £ 10.000, ridotto £ 5.000, Prevendite presso gli sportelli Cariverona spa £ 8.000. Catalogo: “Toni”, cm. 30×30, 168 pp., Franco Maria Ricci Editore (2500 copie numerate). Informazioni: tel. 0521.242703 e 0376.360506
Foto in primo piano: Lotta fra galli, collezione privata, olio su faesite, cm 91×68




[exibart]

Visualizza commenti

  • Commento extra-artistico:
    Sì... proprio "splendido", hai detto bene. Il "Ligabue" di Salvatore Nocita é in assoluto
    uno dei migliori sceneggiati realizzati dalla Rai. Io ce l'ho: se a qualcuno interessa...
    Ciao!

  • L'ho visto poco tempo fa, e ho riconfermato l'opinione avuta a suo tempo, quando lo fecero per la prima volta: splendido. Non si deve aggiungere altro per definire quel serial.

  • Cari amici,
    ho letto con enorme piacere questo articolo e il correlato di una mostra vecchia!

Articoli recenti

  • Opening

herman de vries: è suo il secondo appuntamento di Dep Art Out a Ceglie Messapica

Appuntamento questa sera, 28 luglio, con “be here now”, l’esposizione dei tre lavori inediti che l’artista olandese herman de vries…

28 Luglio 2024 0:02
  • Mostre

The Morbid Palace: una collettiva riporta in vita una ex chiesa abbandonata nel cuore di Genova

La galleria Pinksummer porta l’arte fuori dalle sue mura espositive per fondersi con la città presentando una collettiva estiva dal…

27 Luglio 2024 17:01
  • Mostre

La pioggia e il velo, Rita Ackermann e Cy Twombly in dialogo alla Fondazione Iris

Manna Rain: le nuove piogge astratte e cinematografiche di Rita Ackermann in dialogo con l’eredità di Cy Twombly, per la…

27 Luglio 2024 16:10
  • Mercato

Il Ponte Casa d’Aste è stata acquisita dai francesi Millon & Associés

La maison italiana fondata nel 1974 fa il suo ingresso nel gruppo d’aste Millon, ma mantiene forte la sua identità

27 Luglio 2024 12:31
  • Fotografia

Other Identity #122, altre forme di identità culturali e pubbliche: Cristina De Paola

Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identità visive e culturali e della loro rappresentazione nel terzo…

27 Luglio 2024 12:10
  • Bandi e concorsi

WineWise, la open call di Art Days che porta l’arte tra i vigneti della Campania

WineWise: parte la open call per artisti emergenti promossa da Art Days Napoli Campania. In palio la produzione di un'opera…

27 Luglio 2024 10:00