Categorie: altrecittà

Fino al 6.XI.2016 | Streetscape 5, Street Art and Urban Art | Lughi vari, Como

di - 4 Novembre 2016
A Como si è inaugurata la quinta edizione di “StreetScape” a cura di Chiara Canali e Ivan Quaroni: un progetto di arte pubblica diffusa in diversi luoghi del centro storico (Portico del Broletto, Teatro Sociale, Serre di Piazza Martinelli, cortile del Museo Archeologico Paolo Giovio, piazza Cavour, piazza Volta, villa Sucota, viale Roosevelt, Pinacoteca Civica, spazio Parini, piazzetta Pietro Pinchetti e Accademia Aldo Galli, via Petrarca) che trasforma la città in un laboratorio creativo, grazie alla partecipazione di artisti conosciuti ed emergenti in Italia e all’estero, invitati a realizzare  opere site specific, sculture, installazioni con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio  architettonico e culturale locale. L’iniziativa è organizzata dall’Accademia di Belle Arti Aldo Galli, Ied Como e dall’Associazione Culturale Art Company, con il patrocinio e il supporto del Comune di Como, e coincide con l’inaugurazione delle Scuola Delle Arti Contemporanee: un nuovo corso di laurea triennale, riconosciuto dal MIUR, ideato per formare le figure professionali del sistema dell’arte e del marketing turistico-culturale.
Tra le opere più riuscite, che dialogano con la città e ci aiutano a comprendere le complessità del presente, si segnala: Sweet Lamp di Felipe Cardena in Piazza Volta, vicino al museo del Tessuto, dove troverete dieci lampioni e non solo rivestiti di stoffe colorate, tessuti etnici e comaschi che inneggiano al multiculturalismo e all’accoglienza, come simbolo di apertura verso altre culture. E, a Como, sappiamo che i migranti per lo più giovani, donne e bambini accampati davanti alla stazione di San Giovanni che sognano di oltrepassare il confine controllato più che mai, per alcuni sono un problema fastidioso da espellere il prima possibile, invece per altri cittadini una risorsa sociale e una opportunità per ripensare il futuro più giusto e senza barriere.

Fa sorridere l’intervento di Giuseppe Veneziano, dal titolo Todo Modo sulla facciata del Teatro Sociale di Como, composta da tredici stendardi e due installazioni nelle nicchie del piano terra. Una ironica parata di manifesti che rielaborano in chiave pop alcuni personaggi dall’appeal mediatico e della storia dell’arte con una sensibilità contemporanea. Per esempio, riconoscerete Hitler nei panni del violinista di Chagall, il Papa Francesco mentre pratica il surf, la ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer colta in fragrante mentre si fa un selfie, Charlot e il suo monello e altre icone del presente e del passato. I codici di comunicazione dell’autore (e in generale di tutta la mostra) sono semplici e immediati, ma tra un’ironia e un’altra dietro alcune opere si celano anche riflessioni sulle problematiche del nostro tempo e sulla vacuità dell’epoca digitale e superficiale, dove l’immagine condivisa in rete è l’essenza.
Paolo Ceribelli interviene nel portico del Broletto con l’installazione Barricades, sculture minimali colorate ispirate alla forma delle barriere anticarro, che sbarrano il percorso tra una piazza e l’altra e invitano a riflettere sul concetto di limite, confine e sul pericolo di una società che per paura issa barriere piuttosto che abbattere muri culturali. Manuel Grosso, promuove una nuova visione del paesaggio con Linum, una grande tela ospitata nelle Serre di Piazza Martinelli realizzata con diversi  materiali organici,  su cui è intervenuto facendo strappi: una sorta di cartografia di intrecci tra umani e animali, segni di una natura  e armonia con l’ambiente perduta. L’opera più “taggata” la scultura Forever: un Pinocchio in legno formato magnum con il suo inconfondibile naso rivolto verso il lago di Mr. Savethewall in piazza Cavour, a pochi passi dal cantiere lungo lago: la spina nel fianco della giunta comunale, che promette la fine dei lavori che però tarda ad arrivare. E si sa, la bugia è l’arte dei politici. Ironia a parte, non perdetevi la mostra “Beautiful Dreamers. Sogno americano tra Lowbrow Art e Pop Surrealism”, ospitata all’interno dello Spazio Parini, dove pittori, scultori, grafici e toy designer  che rappresentano l’evoluzione della Low-Art, formatasi nei primi anni novanta  nell’ambito della cultura underground di Los Angeles, mescolano influssi e ibridazioni differenti delle subculture, dell’arte psichedelica, con il fumetto, l’estetica punk e l’immaginario pop della StreetArt  e dell’Arte Folk. La mostra prevede incontri, workshop e confronti tra gli artisti e il pubblico in diverse sedi della città dove l’arte incontra i cittadini e i curiosi di ogni età.
Jacqueline Ceresoli

Dal 17 settembre al 6 novembre 2016
Street Scape 5
Luoghi vari, Como
Info: www.artcompanytalia.com , www.accademiagalli.it

Jacqueline Ceresoli (1965) storica e critica dell’arte con specializzazione in Archeologia Industriale. Docente universitaria, curatrice di mostre indipendente.

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