Entrando nella ex-chiesa di San Matteo si scopre uno spazio occupato. Una montagna di cartoni e quant’altro incombe nello spazio rendendo difficoltoso il passaggio.
Con The Barricade, Radek Community riproduce un’azione realizzata a Mosca il 28 Maggio 1998. Era l’anniversario dei trent’anni dalla manifestazione parigina che dette il via alle contestazioni del ’68 e Radek occupava con una barricata una strada del centro di Mosca utilizzando gli originali banner francesi. All’occupazione non seguiva nessuna richiesta esplicita da parte dei contestatori: gli slogan in francese restarono un interrogativo aperto e la polizia distrusse la barricata. Il KGB invece, spiazzato da questi contestatori senza richieste, andrà a fondo nelle indagini e negli accertamenti. Radek utilizza qui una sospensione degli elementi linguistici che riporta direttamente alla pratica dei pittori analitici ed alle teorie di Clement Greenberg. Ma se gli elementi linguistici di Newman e Reinhardt erano le invarianti di base della pittura, quali sono i codici linguistici con cui Radek opera?
Superata la barricata che ingombra lo spazio espositivo, si scopre un’antologica dei lavori più importanti del gruppo. Manifestation (2002) documenta una manifestazione inscenata su un attraversamento pedonale al passaggio dei pedoni. Che cosa stanno rappresentando?
Nell’era postfordista il progressivo sganciamento dell’individuo da ruoli sociali consolidati e stabili nel tempo ha reso inefficaci le forme di rappresentanza tradizionali. La partecipazione ha eroso spazi alla rappresentanza, l’azione alla rappresentazione: i pedoni che loro malgrado “partecipano” tematizzano questa crisi. L’atto performativo acquista adesso un valore centrale nella formulazione dello spazio pubblico.
La crisi di questi rapporti di potere è anche la crisi dei relativi linguaggi: con Well, its… Accord (2002) Radek gira la città chiedendo alle persone di suonare il medesimo accordo su una tastiera. Nelle sovrapposizioni e nelle contraddizioni che intessono lo spazio pubblico possiamo così individuare i codici linguistici utilizzati da Radek Community.
Ma la dimensione situazionale dell’azione richiede una lettura contestuale dell’evento. La serie Untitled (2005) è composta da dipinti formalmente assimilabili ad opere del periodo costruttivista. Sono invece cartine urbane con percorsi di fuga in caso di pericolo. Sotto questa rete di riferimenti storici scopriamo che queste immagini, così come le altre opere in mostra, sono rappresentabili soltanto all’interno della città di Mosca in questo particolare momento storico.
Dopo cioè il crollo del muro di Berlino e l’avvento dell’oligarchia di Putin. Possiamo così avvicinare l’attualità delle cartine con i piani di evacuazione soltanto all’interno della violenza policentrica che avvolge in questi anni la città di Mosca, così come Manifestation ha una diretta relazione con l’utilizzo della piazza operato durante il periodo comunista.
Sottolinea infatti Petr Bystrov membro del Radek come, in occasione della Radek Invasion di Lucca, abbiano scelto di non lavorare all’interno del tessuto sociale cittadino perché non era per loro sufficientemente familiare. Mentre di Mosca “conosciamo ogni via, ogni angolo ed ogni edificio e lavoriamo sul significato che il nostro intervento acquista in questa rete di strade, in queste piazze, con queste persone…”
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giacomo bazzani
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Non mi interessa questo tipo di arte, ma ... bene comunque.Lucca ha bisogno di questa e di altre iniziative che portino l'arte contemporanea.