Le gallerie dell’Associazione Start, come d’abitudine, si distinguono anche in quest’occasione sulla scena genovese per l’attenzione dimostrata nella scelta della location e del concept dell’evento curato.
Pensata ed allestita in occasione del Congresso della Federazione Mondiale degli Amici dei Musei, alla rassegna Bestiario, è stata offerta la stimolante ospitalità del Museo di S.Agostino, proprio con l’intenzione di rendere onore all’importanza di Genova nel circuito museografico del secondo dopoguerra.
Il fil rouge che lega tra loro le opere in mostra , come indica il titolo stesso della rassegna, è la rivisitazione o la semplice citazione dei Bestiari, o Bestiarium, cioè una particolare categoria di libri di origine medievale che raccolgono brevi descrizioni di animali accompagnate da spiegazioni moralizzanti e da riferimenti tratti dalle sacre Scritture.
Ai 36 artisti selezionati per partecipare alla mostra, è stato chiesto di mantenere un rapporto di continuità e coerenza tra gli elaborati proposti e la realtà museale preesistente, con l’ambiziosa volontà di alimentare una logica di coesa convivenza tra le opere esposte e la collezione permanente del Museo, che comprende sculture, affreschi e reperti datati dal X al XVIII secolo.
E’ pertanto imprescindibile il legame che in questo caso lega l’arte contemporanea a riferimenti storici del passato che oltre a caratterizzare materialmente la location della mostra, coinvolgono anche e soprattutto l’aspetto concettuale della rassegna stessa.
L’abitudine di considerare gli animali come modelli o metafore del comportamento umano è stata infatti una pratica utilizzata in filosofia e in letteratura sin dall’antichità, a dimostrazione di come sia da sempre stata strettissima l’attinenza fra lo studio dei comportamenti animali e lo studio dell’antropologia umana, che attribuisce alla condizione animale un ruolo tutt’altro che secondario nell’ambito delle speculazioni sulla condotta di uomini e donne, le cui esistenze sono caratterizzate dal costante e precario equilibrio tra il logico raziocinio e la tendenza a cedere ai propri istinti ed alla propria carnalità, recuperando quella dimensione sensitiva ed affettiva tipica degli altri essere viventi.
L’interpretazione del tema fornita da un gruppo di artisti contemporanei, aiuta a capire che se la storica figura del Physiologus (il fisiologo, cioè lo studioso della natura) offriva attraverso i Bestiari l’interpretazione degli animali e delle loro caratteristiche in chiave simbolica e religiosa, interpretando la bestialità con un’accezione prettamente negativa e pressoché demoniaca, oggi, la società moderna ha ampiamente sdoganato la volontà di esprimere liberamente il proprio piacere, il proprio dolore ed i propri turbamenti, fintanto che senza timori né medievali tabù la specie umana può orgogliosamente vendicare come propria tutta la sua innata bestialità.
Ed ecco quindi che gli animali, reali o metaforici, presentati al Museo di S.Agostino, diventano lo specchio di una creatività contemporanea che ha solide fondamenta nell’interpretazione della società moderna, la cui tensione e nevrosi non ha paura di addentrarsi fino alla soglia estrema dell’esperienza sensoriale.
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Museo di S. Agostino
Piazza Sarzano 35 Rosso
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