Inaugurata lo scorso 30 giugno in concomitanza del Festival dei Due Mondi di Spoleto, continua la stagione espositiva di Palazzo Collicola Arti Visive con una serie di mostre che ci traghetterà fino al prossimo autunno. Si tratta di un’offerta culturale di grande qualità e varietà, che propone al pubblico e porta in mostra le opere e i percorsi di artisti che differiscono in tecniche, mezzi e risultati, tanto da toccare molte delle tematiche e delle soluzioni espressive più attuali della nostra contemporaneità artistica.
Le personali in corso visibili fino al 7 ottobre – a cura di Gianluca Marziani – sono: “Ghost, witness, shadow” di Eugene Lemay, “f.i.c.o.” di Giorgio Ortona, “Where are we going?” di Yigal Ozeri, “Full of emptiness” di Roberta Pizzorno (questa fruibile fino al 30 settembre), “All’infuori di me?” di Andrea Pacanowski – che ha previsto la collaborazione curatoriale di Miliza Rodic – e “Genius loci (Reworks)” del duo TTOZOI; quest’ultima ospitata presso lo spazio della Casa Romana.
Lo statunitense Lemay, il quale ritorna in esposizione Italia dopo la mostra del 2015 al Mattatoio di Roma (ex MACRO – Testaccio) “Dimensions of dialogue” curata da Micol Di Veroli, è protagonista di un progetto che vede il suo lavoro confrontarsi – come abbiamo già visto altre volte a Palazzo Collicola – con il Piano Nobile del Museo, mediante un allestimento contestuale e non invasivo. Le sue tele, così cariche di materia pittorica e gestualità, racchiudono un’indole critica nei confronti delle ipocrisie della politica, delle assurdità della guerra e della società della paura, rappresentando complessivamente un’invettiva nei confronti dei nostri tempi e costituendo l’esito a noi più vicino della ricerca dell’artista. I dipinti di Ortona, conducono l’osservatore verso atmosfere più silenziose e scenografiche, raffigurando scorci, paesaggi urbani e prospettive ascensionali di una Roma forse inconsueta ai più, fatta di quartieri residenziali, esempi di edilizia popolare, palazzine vicine alla fatiscenza e ambientazioni impositive; il tutto caratterizzato dal linguaggio dell’artista figurativo e minuzioso nei dettagli – come si può riscontrare nei casi in cui egli riproduce piccoli feticci quotidiani – ma libero, più leggero e sensibile all’estro del segno nella resa totale. Parlando sempre in termini pittorici, ma con accenti decisamente attuali, si veda il lavoro dell’artista israeliano residente a New York Yigal Ozeri, con la sua pittura postdigitale.
TTOZOI, veduta dell’installazione
Lavorando inizialmente su e con la fotografia da cui in seguito ricava l’immagine da dipingere, l’indagine di tale interprete vuole sondare le profondità del sentire umano e più particolarmente di una figura femminile immersa nel vivere individuale, concentrandosi con maggiore interesse estetico sugli sguardi dei soggetti che – apparentemente smagati e distanti – sembrano, proprio tramite un virtuale contatto visivo, cercare una possibilità di relazione con il visitatore rendendosi emotivamente permeabili. Le fotografie di Andrea Pacanowski presentano un percorso speculativo privo di confini geografici e culturali, direzionando il suo obiettivo verso i maggiori luoghi di grande aggregazione dei principali culti monoteistici, cogliendone ritmiche visive inaspettate e i possibili risvolti interpretativi legati al multiculturalismo e alla convivenza fra diversità. Inoltre l’artista dimostra grande capacità tecnica nel raggiungere effetti cromatici e di definizione dell’immagine vicini al digitale ma ottenuti esclusivamente attraverso passaggi analogici; dunque senza l’esercizio di alcuna post-produzione. Nella sala Sten & Lex è ospitata la personale di Roberta Pizzorno che presenta che presenta una serie di lavori ad acquerello e china. Si tratta di uno studio formale e percettivo molto puntuale e approfondito, dove l’artista, mediante l’impiego del bianco e del nero elabora morfologie surreali e oniriche indefinibili. Compendiando fisionomie zoomorfe, alieniformi e fitomorfe, vediamo così come si compenetrano in un’unica realizzazione una pluralità di identità biologiche in un esercizio estetico che sembra voler sondare l’imperscrutabile. Nello spazio della Casa Romana, sempre più versatile e aperto al contemporaneo, trova luogo l’intervento site-specific della coppia TTOZOI titolato “Genius Loci”. L’evento che li coinvolge a Spoleto, invero, consiste solo in una tappa del più ampio progetto curato da Gianluca Marziani che li porterà a realizzare le loro opere per mezzo della particolare tecnica che prevede la proliferazione di muffe naturali su tela di juta, direttamente all’interno di sedi storiche scelte per l’occasione. Eleggendo tale agente biologico a strumento linguistico-visivo, gli autori pongono l’accento sui riflessi estetici del dato naturale, azionando una procedura artistica interdisciplinare che in parte esula dal pieno controllo degli artefici stessi e che ben dialoga con il senso di passato che avvolge gli antichi luoghi con cui si confrontano.
Davide Silvioli
mostre visitate il 29 agosto
Dal 30 giugno al 7 ottobre 2018
Piazza Collicola – Spoleto (PG)
Orari: sabato e domenica 10.30-13.00/15.30-19.00
Chiuso dal lunedì al venerdì
Info: spoleto@sistemamuseo.it