L’illustrazione irrompe negli ambienti algidi della YAG/garage di Pescara con la mostra NATURE Molte di Marco Smacchia. La millenaria arte grafica si permea di contemporaneità caricandosi di nuovi significati. Venti le piccole creazioni che compongono questa esposizione, prorogata fino al 7 dicembre e intramezzata dalla performance robotico-cinetica di Gianni Colangelo, alias MAD, il quale nella giornata del 10 novembre muoverà le sue sculture in un dialogo immaginifico con i lavori dell’artista.
I disegni di Smacchia realizzati prevalentemente con tempera acrilica e matita su carta, rispecchiano il nonsense del quotidiano nell’era del digitale, dei Millennials, degli acquisti on line e dei black friday. Una ventata di humor nero sulla società che si rispecchia nell’uso pressoché esclusivo del colore nero, come dimostrano i lavori Circacirco, Sposta e Finisterre presenti in mostra. Opere attraverso le quali l’artista ci guida nell’universo familiare dei libri illustrati, dei taccuini e della chiarezza dei libri per bambini, per poi schiaffeggiarci con una lucida ironia. Chi è nato prima degli anni Ottanta troverà arduo identificare il puntino di Google Maps che in Qui Dove scivola via tra le acque di un fiume, così come cogliere la sottile ironia à la Monty Python che in Finisterre lascia arenare una nave lì dove si esaurisce il percorso tracciato.
Adestefideles, tecnica mista, anno 2012 (foto a courtesy l’artista)
Non sarà altrettanto difficile apprezzare lo stile scarno ma delicato, quasi infantile, che Marco Smacchia utilizza per esprimere su carta pensieri e riflessioni. Un diario segreto svelato al pubblico e più ecumenico di quanto non si creda: un enorme carrello della spesa sotto la capanna di Gesù, una parabola invadente che sostiene e sbilancia allo stesso tempo le dinamiche della famiglia tradizionale; accostamenti azzardati quanto immediatamente codificabili dallo spettatore. Nato come grafico e illustratore, Smacchia vanta una discreta serie di collaborazioni con compagnie teatrali italiane così come con il Festival Internazionale del Teatro in Piazza di Santarcangelo di Romagna, fino a comparire con le sue illustrazioni sulle copertine de L’Unità e di diverse riviste specializzate. Ma è dal 2015, grazie ad una personale presso la Galleria Ca’ Pesaro 2.0, che Smacchia inizia a proporsi come artista a tutto tondo. A fomentare le sue creazioni oniriche ricorre un ampio background culturale e visivo, che impregna di noir, sarcasmo e malinconia ognuno dei venti lavori esposti. Edgar Allan Poe, Tim Burton e David Lynch sono i fautori delle sue fantasie creative: Circacirco unisce un graffiante tratto xilografico ad un’estetica burtoniana a metà strada tra Beetlejuice e Vincent; le passeggiate solitarie di un uomo e il suo cane tra spettrali palazzi neri ricordano la deprimente analisi kafkiana della vita umana; infine la facile ironia di “è un sacco che non ci vediamo” appuntato a matita sotto l’immagine di un sacco della spazzatura sembra celare, in realtà, richiami ad uno dei rebus lynchiani per eccellenza: «i gufi non sono quello che sembrano». Ogni soggetto impresso su carta ha una e più nature, come suggerito dal titolo della mostra, a stuzzicare la fantasia dello spettatore contro l’univocità e il piattume di una società che vede nel pensiero omologato la sua più grande conquista. Un binomio vincente quello di Smacchia, che nell’unire la famigliarità della matita nera su carta straccia ad un bagaglio estetico condiviso, non fatica ad entrare di petto nelle grazie dello spettatore.
Giulia Fonzi
mostra visitata il 12 ottobre
Dal 13 ottobre al 7 dicembre 2018
Marco Smacchia, Nature Molte
Yag/Garage
Via Caravaggio 125, Pescara
Info: www.yag-garage.com