Nell’aula grande sono state installate 20 opere prodotte dal 2000 al 2009, con particolare risalto alla produzione audiovisiva. A integrazione e complemento della ‘parte storicizzata’, nelle aree superiori della Galleria sono stati disposti i lavori del 2010, prodotti da dieci artisti emergenti.
L’esposizione inizia con la performance del giovane Manuel Scano (Padova, 1981). Oltre la porta d’ingresso della Galleria, materiali di rifiuto, coriandoli, palline di natale, abbandonati ovunque dopo una performance già avvenuta, privata, che sconcerta a prima vista. Riflessione di una contrapposizione tra ordine e caos. La forma si muove, è in evoluzione, si adatta a spazi sempre nuovi. Sul concetto di pieno e vuoto hanno lavorato Alis e Filiol (Davide Gennarino, 1979 Pinerolo (e Andrea Respino, 1976 Mondovì), con la loro opera in poliuretano espanso, con un processo artistico che cambia ogni volta.
La mutevolezza delle forme, la metamorfosi continua dei lavori, la loro non finitezza, rappresentano il leit motiv delle installazioni dei talenti più giovani. Da un lato c’è interesse per il processo che porta all’opera, dall’altro un’indagine verso oggetti che diventano altro da sé, che vengono privati della loro funzionalità. Come la finestra molle di Loris Cecchini (Milano, 1969), che si apre verso il nulla, o i libri tranciati di Stefano Arienti (Asola, 1961), collezionati nel tempo, testimoni di una cultura di apparenza.
Da una rilettura più concettuale delle opere (il “telaio piegato” di Paolo Chiasera (Bologna, 1978) fa pensare se sia corretto parlare di pittura, scultura o installazione) emerge una riflessione sulla società italiana. I cambiamento nel campo della moda si vedono nell’atto performativo di Vanessa Beecroft (Genova, 1969) (con la focalizzazione su corpi femminili), quelli del cinema nel poster di Francesco Vezzoli (Brescia, 1971) (con un’indagine sull’aspetto effimero della vita) e quelli della fotografia con Moira Ricci (Orbetello, 1978) da foto come rappresentazione della realtà a modifica della realtà). E ancora simboli e logotipi della società, religione e luoghi di potere.
La mostra nasce come declinazione di un progetto comune, di un network creato sull’intero territorio nazionale da musei e centri di ricerca appartenenti all’Amaci. Questo intento condiviso prevede l’organizzazione di varie rassegne durante il 2011 e la redazione del progetto editoriale 00 Italia: 100 opere del nuovo millennio, dove si intende ricostruire la storia dell’arte recente attraverso le espressioni artistiche proposte dagli artisti stessi.
mara bon
mostra visitata il 16 aprile 2011
dal 17 aprile all’8 maggio 2011
Posso errare, ma non di core – passato prossimo e futuro anteriore dell’Italia
a cura di Andrea Bruciati
GC. AC | Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone, Piazza Cavour 44, Monfalcone (GO)
Orario: da mercoledì a venerdì ore 16.00 – 19.00
Festivi e prefestivi 10.00-13.00 e 16.00-19.00
Ingresso libero
Informazioni
Tel 0481 46262 – 0481 494360
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