Michelangelo Pistoletto espone sei installazioni che sintetizzano la sua arte degli ultimi trenta Anni.
La mostra, in itinere, inizia con le installazioni de lo Spazio dell’Arte per proseguire con lo Spazio della Conoscenza e con lo Spazio del Capitano, continuando con le opere dello Spazio del Vescovo e dello Spazio del Principe ed i video del Palazzo del Podestà.
Nello Spazio dell’Arte, nella Pinacoteca di Città di Castello, sono raccolte le installazioni degli specchi. Si inizia con le Gabbie Specchio (1973-92), dove una serie di angoli, che partono da 180° per arrivare a 0°, creano la rifrazione dell’immagine che si moltiplica progressivamente con il restringersi dell’angolo, fino al grado più basso, dove la gabbia si chiude e l’immagine rimane intrappolata.
La visita continua e si vedono i Mobili capovolti-Letto, Tavolo e Sedie (1976). Qui prorompe la parte negata della realtà, in questo caso la parte sottostante di oggetti comuni , rivestita da uno specchio che ci consente di vedere sotto un’altra inclinazione, con nuove suggestioni, i soffitti e le mura che li circondano.
Seguendo il percorso si ha di fronte il Pozzo–Specchio-oggetti in meno (1965-66), che spinge il visitatore ad affacciarsi, compiendo un’azione automatica e creando così la conoscenza di sé come conseguenza del tentativo di conoscenza dell’altro .
Nella sala successiva si trova Metro cubo d’infinito (1966). Un cubo di specchi, con la parte riflettente rivolta all’interno, giganteggia al centro, ponendoci di fronte all’interrogativo se l’Infinito e Dio possano essere contenuti in un metro cubo, in una serie molteplice di immagini di specchi riflessi a noi inconoscibili.
Di seguito si hanno le Tavole della legge (1976) un’installazione che ripete l’iconologia mosaica e che riflette la verità del soggetto che vi passa accanto.
Ultima installazione in Pinacoteca sono i Quadri specchianti-le cinque attese (1962-73), dove si stagliano grigie figure umane qualsiasi che rimandano al disagio della vita metropolitana e che si confondono con la realtà corporea dello spettatore, creando una scena reale.
Uscendo dalla Pinacoteca si entra nella struttura della Rotonda, sede dello Spazio della Conoscenza, monumento alla conoscenza di sé come coscienza personale e coscienza cosmica. L’Autoritratto di Stelle (1973), fisicità e cosmicità insieme, propone il tema cogliendo contemporaneamente il suggerimento del sito romanico della Rotonda, che contiene la discesa in un pozzo ma anche una cupola a tolos.
Sempre seguendo l’orma della ricerca di sé, si incontra, a Palazzo Vitelli a Sant’Egidio nello Spazio del Principe, la monumentale scultura dell’Alterego (1984). Qui, a differenza della precedente installazione, la ricerca di sé non si rivolge al cosmo, ma all’interiorità, esprimendosi attraverso un enorme punto interrogativo formato da un’umanità bicefala ripiegata su se stessa, simbolo stesso del bisogno di conoscenza.
Lo Spazio del Capitano, nel Palazzo Comunale vede installata La Venere degli Stracci (1967) in cui gli elementi della civiltà , potere e arte, si fondono con la quotidianità degli stracci.
Nello Spazio del Vescovo ha sede l’opera più recente: un‘installazione sonora intitolata L’urlo della Lupa (1998). La quotidianità della città di Roma si staglia contro un oratorio barocco, il cui candore degli stucchi, che prefigura la perfezione del canto sacro e melodico, anche nel nome Oratorio degli Angeli contrasta con i rumori quotidiani e dissonanti della città e con il nero del sipario e degli altoparlanti.
La mostra si conclude con una serie di video I have a mirror, you have a mirror del 1988, Anno Bianco 1989, Pistoletto Lucerna del 2000.
Articoli correlati:
Michelangelo Pistoletto in mostra a Torino
Francesca Sciamanna
Finalisti, entrambi, di exibart Prize N 4, Valentina Gelain e Bekim Hasaj presentano in Finlandia The Shell Cracked, un ciclo…
Negli spazi di Mare Karina è in corso la prima personale di Beatrice Favaretto. Il progetto Multiple Maniacs è un…
65 gallerie da 15 Paesi e la conferma di un mercato internazionale sempre più interessato alla ceramica moderna. Ecco che…
James Turrell protagonista di una mostra in Arabia Saudita, in attesa della sua prossima, visionaria installazione, scavata nella roccia del…
Una campagna di raccolta fondi sostiene artisti e operatori culturali di Los Angeles che hanno perso case, studi e opere…
Maison Ruinart porta l’arte contemporanea nell’esclusivo resort Joali: Sophie Kitching reinterpreta il packaging dello champagne, richiamando la natura delle Maldive
Visualizza commenti
Pistoletto è sempre Pistoletto !
Mostra splendida. Le Gabbie specchio e l'urlo della lupa mi hanno entusiasmato. Una bella passeggiata per una bella cittadina. Peccato che non aver potuto vedere il video, rotto da giorni. Una maggior solerzia dei tecnici addetti alla mostra avrebbe evitato la brutta figura. Commovente la rassegnazione di uno dei sorveglianti: "...i soliti disservizi".
lunedi ho un esame su Pistoletto, ormai so tutto di lui, sono praticamente "entrata nelle sue opere"!!!!