Non si può definire Roberto Ago solo “artista” ma, osservando con attenzione i suoi lavori, è facilmente intuibile la sua capacità di analizzare fenomeni ‘culturali’ complessi andando oltre i confini di una semplice ricerca semiotica. Lo definirei piuttosto un iconologo, un ermeneuta e un critico creativo! La sua personale Tra la terra e il cielo, in corso alla Galleria Placentia Arte di Piacenza, è infatti una dimostrazione di come fatti di cronaca o testi precostituiti vengano interpretati. La mostra, che si snoda sui due piani della galleria in un percorso espositivo progettato appositamente dall’artista stesso, presenta immagini forti che vengono accostate tra loro in una sorta di viaggio nel tempo, nello spazio e nella cultura politica, religiosa e antropologica della nostra società.
Ispirandosi ai due testi filosofici La Bestia e il Sovrano di Jacques Derrida e La Violenza e il Sacro di René Girard, che rileggono in chiave antropologica i miti, i riti, il problema del sacro e dell’origine di un sapere denegato dalla cultura, Roberto Ago presenta un paesaggio semantico squisitamente “politico” o, come direbbe Derrida, “onto-zoo-antropo-teologico-politico”. Nel piano superiore dello spazio espositivo lo spettatore viene colpito dall’esplorazione iconologica dell’11 settembre, un tema caro all’artista-analista che lo aveva già affrontato in modo approfondito in occasione del XII Premio Cairo e che già proponeva un’esegesi dell’attentato alle Torri Gemelle sconcertante. Le immagini dell’attentato vengono accostate ad altre prese dall’iconografia medievale dove entra in gioco una complessa simbologia che riscopre insolite allegorie. E’ il caso, ad esempio, di San Giorgio che uccide il drago che, secondo il linguaggio recuperato dalla biblia pauperum, il cavaliere è il Cristo che salva l’umanità uccidendo il drago infedele – saraceno. Tuttavia Roberto Ago non si limita ad analizzare l’attentato alle torri gemelle secondo il ‘nostro’ punto di vista “occidentale”, ma lo ribalta e lo affronta da un punto di vista che sembra opposto ma in realtà è identico. É l’esempio di Ercole, eroe della mitologia greca che, come il San Giorgio, uccide il “mostro-nemico”. L’identità tra uomini-predatori e avvoltoi-predatori diventa assoluta nell’intenso video Breath dove, la celebre fotografia di reportage di Kevin Carter, che vinse il Premio Pulitzer nel 1994, che ritrae un avvoltoio in procinto di divorare una bambina sudanese agonizzante e che portò al suicidio dello stesso autore, è sottoposta ad una interrogazione cupa e incalzante che diventa commemorazione di due vittime accomunate dallo stesso destino. Grazie ad un intenso brano tratto da La Violenza e il Sacro di René Girard, nel piano inferiore della galleria Roberto Ago accompagna il fruitore ad immergersi nella memoria dell’umanità, che è tutt’uno con il futuro più avveniristico. Osservando la serie di immagini intitolate Time Space, dove accostamenti insoliti – come la briosche a forma di luna vicino all’Apollo che sale dalla terra in cielo o il fossile preistorico vicino all’immagine di una galassia – sottolineano quasi ironicamente il valore del tempo e le leggi della natura, si riscopre il rapporto ancestrale tra l’uomo, Dio e il cosmo. L’esposizione si conclude con il video Double bind, estrapolato dalla famosa pellicola “2001: Odissea nello spazio”, la celebre pellicola di Stanley Kubrick datata 1968, che è un vero e proprio esperimento esegetico. Con una prassi comparativa Roberto Ago accosta due scene memorabili del film sottolineando così come l’antropologia mimetica di Renè Girard sia la chiave di lettura di un film sul quale lo stesso regista scriveva: «se qualcuno ha capito qualcosa, significa che io ho sbagliato tutto». Un campo semantico complesso e contraddittorio che risulterà più chiaro attraverso la lettura di un saggio approfondito scritto dal critico-artista Roberto Ago e che non mancherà di sorprendere il lettore con la rivelazione del mistero della pellicola di Kubrick.
Silvia Bonomini
Mostra visitata il 15 ottobre
dal 5 ottobre al 9 novembre 2013
Roberto Ago, Tra la terra e il cielo
Placentia Arte
Via Scalabrini 116 Piacenza
Orari:16-19 escluso festivi e lunedì
Info: www.placentiaarte.it