È una citazione del letterato Giovanni Papini, «Un’arte più moderna, più acuta, più nervosa, più libera dalle ieratiche presenze degli antichi», a introdurre la ricchissima esposizione sulle tendenze Liberty in Italia tra l’arte “floreale”, votata al decorativismo, e un’altra arte più moderna, che vuole allontanarsi definitivamente dal passato.
Francesco Parisi e Anna Villari, i curatori, nelle sette sezioni di Liberty in Italia hanno voluto mettere in luce maggiormente la seconda declinazione della corrente, presente in tutta Europa ma con definizioni differenti come “Art Nouveau” in Francia o “Secessione” in Austria, esponendo nelle sale di Palazzo Magnani più di trecento opere tra sculture, dipinti, manifesti, progetti architettonici e ceramiche.
Di prezioso interesse è la sezione L’illustrazione e il bel libro, conosciuta all’epoca come arte del “Bianco e Nero”, dove, accanto a squisite illustrazioni incorniciate, nelle vetrine trovano spazio rare edizioni di raccolte poetiche come i Carmina di Giovanni Pascoli o Isaotta Guttadauro ed altre poesie di Gabriele D’Annunzio, illustrate rispettivamente da Adolfo de’ Carolis e Giuseppe Cellini.
Le atmosfere che si respirano nella maggior parte delle sale sono quelle del Decadentismo, dove le luci sono cupe e le donne ritratte sono creature tanto affascinanti quanto fatali, come Salomè, personaggio femminile protagonista di più opere, come quella di Emma Bonazzi, dove l’influenza di Gustav Klimt è evidente. Le donne sono le vere protagoniste dell’esposizione, raffinate, elegantemente vestite e dagli sguardi profondi, come la Signora con cappello nero di Amedeo Bocchi del 1914, testimonianza non solo della fortunata tipologia del ritratto femminile “con cappello”, ma anche della fortissima influenza del decorativismo klimtiano, qui più materico e dalle tinte tenui, che circonda questa donna aristocratica dallo sguardo melanconico. Accanto alle eleganti signore dell’alta borghesia trovano spazio anche le sensuali pose di nudo sia sulla tela, come Lisetta di Camillo Innocenti, dipinta nella posa dell’Olympia di Manet, e le sculture, come Enigma di Attilio Selva.
Se all’inizio del percorso espositivo si rintracciano ancora molte tendenze pittoriche, quali il Simbolismo, il gusto preraffaellita (nella scelta di soggetti come Ofelia), o classicista (numerose sono le sculture che ritraggono ninfe), giunti all’ultima sezione si coglie l’essenza più moderna del Liberty in Italia: l’arte del manifesto. Colpiscono la decisa e vivace scelta dei colori dei grandi manifesti appesi alle pareti, dove artisti quali Plinio Nomellini, Galileo Chini o Aleardo Terzi, comunicano attraverso l’arte grafica la volontà di diffondere i benefici e gli stili di vita di una società moderna e in ascesa, nella quale ci si può ancora specchiare.
Chiara Tonelli
mostra visitata il 12 novembre
Dal 5 novembre 2016 al 14 febbraio 2017
Liberty in Italia. Artisti alla ricerca del Moderno
Palazzo Magnani
Corso Garibaldi, 29
42121 Reggio Emilia
Orari: dal martedì al giovedì 10.00 – 13.00 / 15.00 – 19.00
venerdì, sabato e festivi 10.00 – 19.00
Info: 0522- 444446 – 0522/ 444436 info@palazzomagnani.it