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05
ottobre 2009
fino all’1.XI.2009 Le arti a Firenze tra Gotico e Rinascimento Aosta, Museo Archeologico
altrecittà
Terza puntata dell'incontro estivo tra Firenze e Aosta. Nel segno del Gotico, più che del Rinascimento. Perché anche in Toscana, a dispetto di Masaccio, le raffinatezze cortesi resistettero a lungo...
Dopo le fortunate esposizioni A bon droyt e Augusta Fragmenta, la collaborazione tra la Regione
Valle d’Aosta e la Soprintendenza fiorentina si è focalizzata quest’anno su un
fenomeno cardine nella storia dell’arte occidentale: il passaggio dal mondo
medievale alle prime esperienze moderne nella Firenze d’inizio Quattrocento.
L’evento simbolo del confronto tra il naturalismo gotico e
l’urgenza antropocentrica umanistica, ovvero il concorso del 1401 per la Porta
Nord del Battistero,
è evocato grazie a opere dei loro partecipanti, come due Madonne col Bambino
di Lorenzo Ghiberti e Filippo Brunelleschi (diffusamente replicate) e una
delicata Annunciata lignea del senese Francesco di Valdambrino, proveniente dal Museo Nazionale di San Matteo.
Il tema mariano consente inoltre di confrontare la diversa
sensibilità di artisti in vario modo legati a Donatello, ovvero Nanni di Bartolo, Michelozzo (interprete di un severo
classicismo) e Michele da Firenze, più incline alle ornate eleganze gotiche.
Tuttavia nella memoria restano soprattutto i dipinti del
filone cortese, indagato non solo nei suoi protagonisti – come Gherardo
Starnina, Lorenzo
Monaco e Masolino – ma anche in figure minori ma di
qualità assai alta, come il Maestro della Madonna Straus, con i suoi personaggi filiformi
e aristocratici.
Non a caso l’ambiente principale del percorso espositivo è
riservato alla pittura tardogotica matura, con al centro le Storie di San
Benedetto degli
Uffizi, impostate
forse da Gentile da Fabriano ma eseguite da Niccolò di Pietro, presenza quasi esotica per il
loro spiccato carattere veneto. Oltre alla Natività di Lorenzo Monaco, con la sua
allucinata potenza cromatica, ad attrarre sono soprattutto il trittico di Rossello
di Jacopo Franchi,
dalla grazia gracile e affabile, e la predella di Giovanni dal Ponte, già aperta alle novità spaziali
e volumetriche masaccesche.
Anche le opere presentate nelle ultime sale, dedicate al
Rinascimento, denunciano una scelta di compromesso tra vecchio e nuovo. Non
soltanto nel genere più artigianale dei cassoni (in cui spicca un dipinto
attribuito a Giovanni di Ser Giovanni, detto lo Scheggia, fratello di Masaccio) ma nella produzione religiosa, dominata da Beato
Angelico (da
citare in specie la giovanile e problematica Tebaide) e seguaci. Altro artista di
transizione è il geniale Paolo Uccello, rappresentato dalla discussa Predella di
Quarate e dalla
“pre-metafisica” Santa monaca degli Uffizi.
Utile a misurare l’evoluzione della pittura tra la fine
del Trecento e la metà del secolo successivo può essere il raffronto tra
diverse redazioni del tema della Madonna dell’umiltà, a partire dal linguaggio
tardo-giottesco di Agnolo Gaddi, passando per gli straordinari esemplari cortesi di
Starnina e Masolino, per giungere alla modernità angelichiana divulgata da Andrea
di Giusto.
Valle d’Aosta e la Soprintendenza fiorentina si è focalizzata quest’anno su un
fenomeno cardine nella storia dell’arte occidentale: il passaggio dal mondo
medievale alle prime esperienze moderne nella Firenze d’inizio Quattrocento.
L’evento simbolo del confronto tra il naturalismo gotico e
l’urgenza antropocentrica umanistica, ovvero il concorso del 1401 per la Porta
Nord del Battistero,
è evocato grazie a opere dei loro partecipanti, come due Madonne col Bambino
di Lorenzo Ghiberti e Filippo Brunelleschi (diffusamente replicate) e una
delicata Annunciata lignea del senese Francesco di Valdambrino, proveniente dal Museo Nazionale di San Matteo.
Il tema mariano consente inoltre di confrontare la diversa
sensibilità di artisti in vario modo legati a Donatello, ovvero Nanni di Bartolo, Michelozzo (interprete di un severo
classicismo) e Michele da Firenze, più incline alle ornate eleganze gotiche.
Tuttavia nella memoria restano soprattutto i dipinti del
filone cortese, indagato non solo nei suoi protagonisti – come Gherardo
Starnina, Lorenzo
Monaco e Masolino – ma anche in figure minori ma di
qualità assai alta, come il Maestro della Madonna Straus, con i suoi personaggi filiformi
e aristocratici.
Non a caso l’ambiente principale del percorso espositivo è
riservato alla pittura tardogotica matura, con al centro le Storie di San
Benedetto degli
Uffizi, impostate
forse da Gentile da Fabriano ma eseguite da Niccolò di Pietro, presenza quasi esotica per il
loro spiccato carattere veneto. Oltre alla Natività di Lorenzo Monaco, con la sua
allucinata potenza cromatica, ad attrarre sono soprattutto il trittico di Rossello
di Jacopo Franchi,
dalla grazia gracile e affabile, e la predella di Giovanni dal Ponte, già aperta alle novità spaziali
e volumetriche masaccesche.
Anche le opere presentate nelle ultime sale, dedicate al
Rinascimento, denunciano una scelta di compromesso tra vecchio e nuovo. Non
soltanto nel genere più artigianale dei cassoni (in cui spicca un dipinto
attribuito a Giovanni di Ser Giovanni, detto lo Scheggia, fratello di Masaccio) ma nella produzione religiosa, dominata da Beato
Angelico (da
citare in specie la giovanile e problematica Tebaide) e seguaci. Altro artista di
transizione è il geniale Paolo Uccello, rappresentato dalla discussa Predella di
Quarate e dalla
“pre-metafisica” Santa monaca degli Uffizi.
Utile a misurare l’evoluzione della pittura tra la fine
del Trecento e la metà del secolo successivo può essere il raffronto tra
diverse redazioni del tema della Madonna dell’umiltà, a partire dal linguaggio
tardo-giottesco di Agnolo Gaddi, passando per gli straordinari esemplari cortesi di
Starnina e Masolino, per giungere alla modernità angelichiana divulgata da Andrea
di Giusto.
articoli correlati
A
bon droyt
stefano manavella
mostra visitata l’8 settembre 2009
dal 26 giugno al primo novembre 2009
Le
arti a Firenze tra Gotico e Rinascimento
a cura di Giovanna Damiani
MAR – Museo Archeologico Regionale
Piazza Roncas, 12 – 11100 Aosta
Orario: tutti i giorni ore 9-19
Ingresso: intero € 5; ridotto € 3,5
Catalogo Giunti, € 45
Info: tel. +39 0165275902; u-mostre@regione.vda.it; www.regione.vda.it
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