Trovarla non è facile, ma i caratteristici trulli ristrutturati con cura che la circondano e la morfologia interna, raffinatissima, meritano una nottata al Mavù, disco-masseria nelle campagne pugliesi tra Locorotondo e Cisternino.
Se non altro perché si è scelto di legare la programmazione musicale (sono passati dj internazionali e gruppi come i Groove Armada e Kevin Yost) ad eventi d’arte performativi curati da Antonella Marino, non ultimo Corridoio 8, con sei artisti provenienti dall’area balcanica, stanziatisi al primo piano della masseria.
Con qualche rischio di omologazione, hanno esposto umori globali impiantati sulle emergenze irrisolte e irrisolvibili dei loro paesi: la macedone Paskali ironizza – se così possiamo dire – sulle tanto complicate, da apparire surreali, trafile per ottenere visti e permessi nelle questure d’ Europa (Bari inclusa); la slovena Arizanovic si rappresenta in abito da sposa, ma con gli occhi pesti; razzismo e frammentazione politica nell’album di famiglia della Radic, con deformità siamesi manipolate in digitale; perdita di confini geografici, di identità dei luoghi e rapporti tra tecnologia e rapporti interpersonali nelle textures fotografiche della montenegrina Lagator o nella videoproiezione di Pema, albanese. “Ho bisogno di un cambiamento radicale”, dichiara Maliqi, disseminando della medesima frase pareti e pavimento: nella sua semplicità, un’esigenza pronunciata da un kossovaro, assume ben più drammatiche connotazioni.
Tutto questo, in contrasto con il look dark e sadomaso che il Mavù mostra all’interno durante la stagione invernale ed autunnale, rivelando un aspetto apparentemente per nulla impegnato, ma semplicemente trasgressivo e patinato. Quindi molto più conforme alla rassegna video – giunta alla seconda edizione dopo “Led it be”, con il titolo “Mondi a parte, tra fantascienza, favola, surrealtà”.
Proiettato su un grande schermo all’aperto, ha recentemente presentato “Self organizing structures”, video del duo napoletano Bianco-Valente e del sound-designer Mass, una successione di microrganismi e ambienti digitali perfettamente in simbiosi con le sonorità psichedeliche. E poi –ogni venerdì e sabato, da mezzanotte all’alba, per tutto agosto e fino a metà settembre- i video di Debora Hirsch, Sarah Ciracì, Marcella Vanzo, Elisabetta Benassi, Margherita Morgantin, Miriam Laplante, Eva Marisaldi, Karin Andersen, Gabriele Di Matteo, Sara Rossi .
giusy caroppo
vista il 21 agosto 2004
Alle Gallerie d'Italia di Vicenza, in mostra la scultura del Settecento di Francesco Bertos in dialogo con il capolavoro "Caduta…
La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…
Giulia Cavaliere ricostruisce la storia di Francesca Alinovi attraverso un breve viaggio che parte e finisce nella sua abitazione bolognese,…
Due "scugnizzi" si imbarcano per l'America per sfuggire alla povertà. La recensione del nuovo (e particolarmente riuscito) film di Salvatores,…
Il collezionista Francesco Galvagno ci racconta come nasce e si sviluppa una raccolta d’arte, a margine di un’ampia mostra di…
La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…