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06
febbraio 2009
fino all’8.III.2009 Michelagelo Pistoletto / Gianna Nannini Bari, Castello Svevo
altrecittà
La forza ancestrale della pietra dei muri a secco nel lavoro site specific di Michelangelo Pistoletto. E la nenia ipnotica della musica di Gianna Nannini. Uniti per la quarta edizione di Intramoenia...
Il Terzo Paradiso è in terra; anzi, è nella pietra del muro a secco progettato da Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933) e nel ritornello ipnotico Mama di Gianna Nannini, per la quarta edizione di Intramoenia, rassegna annuale itinerante nel paesaggio architettonico dei castelli pugliesi.
Il lavoro è stato lungo e si è servito del supporto dei maestri “paretari”, depositari dei segreti della costruzione di muretti a secco, elemento caratterizzante il paesaggio pugliese, anche se il mistero della loro architettura è stato svelato sia all’artista che agli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bari, che hanno potuto seguire i workshop durante la creazione dell’opera.
Ad accogliere il visitatore all’ingresso del Castello Svevo, scelto insieme a quello di Barletta per quest’edizione, i video in cui Pistoletto spiega cos’è il Terzo Paradiso. Nella sala angioina, l’installazione inghiotte e raggela per il contrasto tra la forza imponente della pietra e la rifrazione degli specchi. Al centro, il muro a secco-scultura che rappresenta un nuovo Apeiron duetta così con distacco con le superfici riflettenti alle pareti, che riproducono graficamente lo stesso segno. È il simbolo destrutturato dell’infinito: Pistoletto lo ha scomposto, aggiungendo un terzo anello ovale ai due cerchi, a rappresentare lo spazio di congiunzione e il luogo simbolico del Terzo Paradiso.
In questa dimensione, che niente a che fare con un legame religioso – come tiene a precisare l’artista -, c’è tutta la tensione di un’arte che sente l’urgenza di esprimersi sulle questioni etiche. Il Terzo Paradiso è dunque il punto di partenza e di confluenza d’idee e progetti che richiamano l’arte, l’artista e lo spettatore al Dasein, all’esserci. A restituire vita alla terra e a segnare il passaggio verso un nuovo livello di civiltà planetaria, indispensabile per assicurare al genere umano la propria sopravvivenza.
Nell’ultima sala si registra la presenza dei “testimoni”, angeli custodi di questo profondo impegno sociale e collettivo e di questo passaggio necessario in direzione d’una nuova forma di civiltà. I prescelti sono pugliesi illustri o personaggi legati alla Puglia: Cosimo Damiano Fonseca, Francesco Moschini, Stefen Nienhaus, Teresa Pellegrino e Nichi Vendola. Quei testimoni che hanno presenziato alla vernice partecipano direttamente alla mostra grazie a una serie di interventi orali ritrasmessi via web.
E questa la parte “immateriale”, eterea della rassegna. Altrimenti che Paradiso sarebbe? Una sezione curata da Ram – Radio Arte Mobile e Mama/Free Style Music, progetto di musica creativa rintracciabile su Myspace e sulla web-radio di Ram Live, a cui lo spettatore potrà connettersi da una postazione presente anche al Castello Svevo. Sicuramente apprezzabile lo sforzo di tutta questa multimedialità, che ha dato all’inaugurazione un’aura più da show che da mostra.
Il risultato è un limbo nel quale i tanti tasselli devono trovare un equilibrio e un’incisività maggiori. Si vedrà alla prossima tappa, prevista per marzo al Castello di Barletta. Al momento, il Paradiso non è perduto ma ancora da conquistare.
Il lavoro è stato lungo e si è servito del supporto dei maestri “paretari”, depositari dei segreti della costruzione di muretti a secco, elemento caratterizzante il paesaggio pugliese, anche se il mistero della loro architettura è stato svelato sia all’artista che agli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bari, che hanno potuto seguire i workshop durante la creazione dell’opera.
Ad accogliere il visitatore all’ingresso del Castello Svevo, scelto insieme a quello di Barletta per quest’edizione, i video in cui Pistoletto spiega cos’è il Terzo Paradiso. Nella sala angioina, l’installazione inghiotte e raggela per il contrasto tra la forza imponente della pietra e la rifrazione degli specchi. Al centro, il muro a secco-scultura che rappresenta un nuovo Apeiron duetta così con distacco con le superfici riflettenti alle pareti, che riproducono graficamente lo stesso segno. È il simbolo destrutturato dell’infinito: Pistoletto lo ha scomposto, aggiungendo un terzo anello ovale ai due cerchi, a rappresentare lo spazio di congiunzione e il luogo simbolico del Terzo Paradiso.
In questa dimensione, che niente a che fare con un legame religioso – come tiene a precisare l’artista -, c’è tutta la tensione di un’arte che sente l’urgenza di esprimersi sulle questioni etiche. Il Terzo Paradiso è dunque il punto di partenza e di confluenza d’idee e progetti che richiamano l’arte, l’artista e lo spettatore al Dasein, all’esserci. A restituire vita alla terra e a segnare il passaggio verso un nuovo livello di civiltà planetaria, indispensabile per assicurare al genere umano la propria sopravvivenza.
Nell’ultima sala si registra la presenza dei “testimoni”, angeli custodi di questo profondo impegno sociale e collettivo e di questo passaggio necessario in direzione d’una nuova forma di civiltà. I prescelti sono pugliesi illustri o personaggi legati alla Puglia: Cosimo Damiano Fonseca, Francesco Moschini, Stefen Nienhaus, Teresa Pellegrino e Nichi Vendola. Quei testimoni che hanno presenziato alla vernice partecipano direttamente alla mostra grazie a una serie di interventi orali ritrasmessi via web.
E questa la parte “immateriale”, eterea della rassegna. Altrimenti che Paradiso sarebbe? Una sezione curata da Ram – Radio Arte Mobile e Mama/Free Style Music, progetto di musica creativa rintracciabile su Myspace e sulla web-radio di Ram Live, a cui lo spettatore potrà connettersi da una postazione presente anche al Castello Svevo. Sicuramente apprezzabile lo sforzo di tutta questa multimedialità, che ha dato all’inaugurazione un’aura più da show che da mostra.
Il risultato è un limbo nel quale i tanti tasselli devono trovare un equilibrio e un’incisività maggiori. Si vedrà alla prossima tappa, prevista per marzo al Castello di Barletta. Al momento, il Paradiso non è perduto ma ancora da conquistare.
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a cura di Achille Bonito Oliva e Giusy Caroppo
Castello Svevo
Piazza Federico II, 2 – 70122 Bari
Orario: da giovedì a martedì ore 9.30-18.30
Ingresso: intero € 2; ridotto € 1
Info: tel. +39 0805214361; www.radioartemobile.it / www.ecletticaweb.it/terzoparadiso-mama
[exibart]
RETTIFICA DELLE INFORMAZIONI:
Il titolo dell’evento è
– INTRAMOENIA EXTRA ART IN TERRA DI BARI-
IL TERZO PARADISO/MAMA
– Il workshop non è stato organizzato con l’Accademia di Belle Arti, bensì con il collettivo NODO.
– La prossima tappa di Intramoenia Extra Art nel Castello di Barletta, non sarà a marzo, ma comunque in primavera, in data da definirsi.
Vi ringraziamo per l’attenzione.