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LUNGA (E NUOVA) VITA AL MACRO

di - 15 Dicembre 2011
E’ stato presentato ieri al Macro, il Museo d’Arte Contemporanea Roma, il nuovo programma espositivo e il nuovo corso che darà una nuova identità al museo diretto da pochi mesi da Bartolomeo Pietromarchi. Il neo direttore ha introdotto il percorso che intraprenderà il Macro con l’avvento del nuovo anno ed è stato introdotto dall’ assessore alle Politiche Culturali Dino Gasperini, che ha annunciato ufficialmente la data del lancio del sito internet di romaexibit: il 16 dicembre. Il servizio, creato dall’assessorato alle politiche culturali di Roma nasce dall’esigenza di mettere a sistema l’offerta culturale espositiva della capitale. Prima grande novità la trasformazione del museo in fondazione, per cui si delibererà in giunta comunale il prossimo mercoledì. Una notizia che l’assessore e Pietromarchi annunciarono lo scorso 4 luglio in occasione della presentazione della nuova direzione del Macro, come quella dell’investimento previsto per il nuovo corso: 6 milioni di euro per la gestione e i due milioni di euro per la programmazione. Bartolomeo Pietromarchi ha espresso tutto il suo entusiasmo per la trasformazione del museo in Fondazione che “rimane con un’identità e una missione pubblica pronta ad aprirsi alla gestione dei privati, all’interazione e alla collaborazione dei privati”.
Altra importante novità quella di tre programmi differenti che interesseranno le due sedi del Macro, quella di via Nizza e quella a Testaccio e che si svilupperanno in tre direzioni: MacroExpo, MacroLab e MacroLive. MacroExpo vedrà confrontarsi artisti di diverse generazioni, dai grandi maestri dell’arte contemporanea ad artisti più giovani e dunque meno storicizzati,  che hanno avuto  a che fare nel loro percorso artistico con Roma. Attraverso mostre monografiche, collettive, Project Room e progetti diversi gli artisti lavoreranno in relazione allo spazio espositivo presentando opere del passato o del presente, mostrando il percorso intrapreso durante la loro ricerca. All’interno del MacroExpo resterà il progetto Enel Contemporanea Award, che ospiterà nella Sala Enel – ora occupata dalle “giostre” di Carsten Holler– , l’opera che meglio rappresenterà il tema dell’energia, andando poi a far parte della collezione permanente del museo.

Dal 16 marzo la Sala sarà suddivisa in due ambienti e ospiterà le opere di Mircea Cantor e Marcello Maloberti. Il primo presenterà un percorso che si snoda fra installazione, video e scultura, focalizzandosi, come accade nel suo lavoro, sulle dinamiche sociali e politiche che ci circondano, mentre il secondo sarà presente con opere inedite e con alcune installazioni-dispositivo che coinvolgeranno attivamente il pubblico. Nello stesso periodo, ma nella Sala Bianca, avrà inizio il programma “Collezionismi”, che si pone come dialogo aperto fra la collezione permanente del Macro e le nuove acquisizioni. Protagonista di questo primo ciclo sarà la Collezione Berlingeri, particolarmente attenti alla produzione artistica statunitense, ma anche a quella europea ed italiana.
Due spazi polifunzionali andranno a costituire le Project Room, che vedranno Christian Jankowski, protagonista nella prima “stanza” con un’opera-video – Casting Jesus – che documenta l’audizione di un attore nei panni di Gesù all’interno del Complesso di Santo Spirito in Sassia a Roma, e nella seconda project room un omaggio a Vettor Pisani, scomparso quest’estate a Roma, di cui si potranno ammirare le prime opere, documenti e materiali d’archivio relativi al suo lavoro. Dal 23 maggio, in concomitanza con l’apertura di The Road to Contemporary Art,  invece sarà Re-generation a riempire la “sala dell’energia” trasformandola in un fulcro dinamico in cui film, performance e fotografie testimoniano un’approfondita indagine sul territorio romano. Roma vista attraverso gli occhi degli artisti che l’hanno vissuta come punto di riferimento, un luogo da cui partire, da cui tornare o ri-tornare. A settembre il Macro Testaccio raggiungerà quota 10 edizioni di FOTOGRAFIA, il festival internazionale di Roma che si pone come punto di contatto all’interno del contesto fotografico internazionale.
MacroLab sarà un vero e proprio laboratorio creativo in cui convoglieranno le idee di artisti, curatori, galleristi, critici, collezionisti e pubblico attraverso un percorso che parte dall’ideazione fino ad arrivare alla creazione dell’opera negli studi degli artisti.

All’interno di MacroLab ci sarà anche una redazione, che sarà allo stesso tempo un centro di raccolta, di documentazione e di archiviazione legate alle attività del museo. La vera “chicca” di questo progetto sono le residenze d’artista della durata di 4 mesi per quattro artisti, che occuperanno a loro volta quattro spazi dell’edificio, trasformati in veri e propri studi, in cui l’artista possa esprimere al meglio il suo lavoro. Due appartamenti saranno destinati agli artisti stranieri – che prende spunto dal progetto 6ARTISTA della Fondazione Pastificio Cerere – mentre gli artisti italiani alloggeranno esternamente. A febbraio daranno il via a questa iniziativa gli artisti selezionati dalla mostra Re-generation: Carola Bonfili, Graham Hudson, Luigi Presicce e Ishmael Randall Weeks. In futuro il programma di residenze sarà selezionato da un comitato scientifico che, tramite un bando pubblico internazionale, sceglierà otto artisti che si alterneranno durante l’anno. La giuria, che cambierà ogni anno,  sarà prossimamente composta da Bartolomeo Pietromarchi, Chiara Parisi – direttrice dei programmi culturali de Le Monnaie di Parigi, Alessandro Rabottini e Maria Alicata, che sarà la curatrice del MACRO. MacroLive infine si occuperà di approfondire diverse tematiche facendo parlare direttamente gli artisti, attraverso incontri, conferenze e dibattiti. Uno su tutti SlowNet, progetto che partirà a gennaio (fino a giugno 2012) e che si pone come riflessione sulle nuove tecnologie e new media, sempre più protagoniste dell’arte contemporanea internazionale e non. A coordinare il progetto ci sarà Miltos Manetas, che organizzerà un workshop producendo un quotidiano che sarà poi distribuito nel corso della mostra Re-generation. E poi rassegne musicali, cinematografiche, spettacoli teatrali e di danza, oltre all’utilizzo da parte del pubblico di spazi polifunzionali, come la sala lettura e la rete wi-fi gratuita.
Inoltre Bartolomeo Pietromarchi ha annunciato i nomi dei quattro curatori che si occuperanno di realizzare i progetti del museo, una nuova struttura operativa, un team di lavoro composto da Stefano Chiodi, critico e docente universitario che si occuperà della ricerca e dei progetti editoriali; Marco Delogu, fotografo e direttore di FOTOGRAFIA festival internazionale di Roma, per il programma rivolto alla fotografia; Maria Alicata, curatrice, si dedicherà ai giovani artisti e infine Miltos Manetas, che come accennato prima, sarà legato ai progetti sul web e sui nuovi media,  la cui convenzione con  Fondazione Romaeuropa permetterà workshop e incontri focalizzati sulle nuove tecnologie. Inoltre continuerà la collaborazione con MACROAMICI e vari progetti volti alla divulgazione e all’ “apprendimento”,da parte dei meno esperti, dell’arte contemporanea.

Dopo la conferenza stampa si è inaugurata la “mini-collettiva” curata da Ludovico Pratesi per la serie Eighties Are Back! in cui si confrontano 5 artisti, ciascuno con un proprio lavoro degli anni Ottanta e uno dell’ultimo periodo. Mario Dellavedova, Daniela De Lorenzo, Massimo Kaufmann, Felice Levini e Marco Tirelli hanno così condiviso  la sala al primo piano del Macro, dove rimarranno fino al 29 gennaio 2012,. Stessa “scadenza” per Saluti da L’Aquila di Giuseppe Stampone nella Sala Bianca e le due opere vincitrici del concorso 6ARTISTA, Adelita Husni-Bey ed Elisa Strinna all’interno dell’ala storica. Il museo gemello a Testaccio ospiterà invece a partire dal 25 gennaio  due mostre orientali: una dell’artista coreana Minjung Kim, Il Suono della Luce. L’ombra tra l’idea e la realtà, tra l’emozione e il gesto e una collettiva di artisti cinesi contemporanei: (Un)Forbidden City: la post-rivoluzione della nuova arte cinese. Continua fino al 29 aprile l’esposizione fotografica di Steve McCurry, che a soli dieci giorni dall’aperura già registra un grande numero di visitatori e di consensi.
a cura di giulia fontani

[exibart]


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