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MIAMI ART BASEL

di - 2 Dicembre 2011
Proviamo a descrivere sommariamente quest’edizione a beneficio dei curiosi che, come noi, leggono dall’Italia, e a fornire qualche indicazione a chi ha la fortuna di essere nella calda Miami Beach in questi giorni dell’evento e, tra un bagno in mare e un giro in rollerblade nell’Art Deco District, riuscirà a visitare qualcuna delle 260 gallerie esposte e a partecipare ad almeno uno degli eventi collaterali. Iniziamo dalle novità, che investono principalmente iniziative di arte pubblica: una nuova collaborazione con The Bass Museum of Art tramuterà il Collins Park in un museo a cielo aperto. Installazioni, sculture e performance di artisti quali Anish Kapoor e Damien Hirst, giusto per fare un paio di nomi, popoleranno il parco modificandone la percezione, e offrendo ai cittadini e ai turisti un modo di spezzare la routine fruitiva delle aree pubbliche. Da non perdere la serie di video che saranno per la prima volta proiettati sulla grande facciata del New World Centre disegnato da Frank Gehry e inaugurato nel febbraio scorso; dalle ore 20 ogni sera si alterneranno video di tematiche diverse, si parte  il 30 novembre con Landscape, in cui una selezione di lavori di artisti che riflettono sul tema del paesaggio accompagnerà il pubblico in un viaggio attraverso luoghi mitici. Lo spazio espositivo si trova al Miami Beach Convention Centre, vicino al Memoriale dell’Olocausto e a due passi da Ocean Drive. Qui sono collocati gli stand delle gallerie, divise in cinque sezioni ben distinte per mission e attività: la “classica” Art Galleries, Art Nova, Art Position, Art Kabinett e Art Public. Nella sezione Art Galleries è data ampia possibilità di scelta curatoriale e non ci sono limiti alle tematiche. Qui troviamo sette delle gallerie storiche italiane: la Galleria Alfonso Artiaco, in cui troveremo grandi artisti come Carl Andre, Sol Lewitt e Giulio Paolini, ma anche artisti più giovani già affermati quali Perino e Vele e Thomas Hirschhorn, reduce dalla Biennale di Venezia. Scelta analoga compie Massimo De Carlo di Milano, nel cui stand troveremo Alighiero Boetti, John Armleder e Paola Pivi nella cui arte si materializza una sorta di Nuova Oggettività realizzata nell’ossimoro di scienza e surreale. Non potevano inoltre mancare gli Amigos Dan Colen e Nate Lowman. La Galleria Continua di San Gimignano, che peraltro è anche l’unica partecipante di Art Kabinett, sezione che dà modo alle prescelte di esibire piccole mostre che affianchino grandi artisti a nomi emergenti in una zona separata dagli stands comuni, punta sulla produzione più recente di artisti come Chen Zhen, Nedko Solakov e Michelangelo Pistoletto, artista quest’ultimo sempre molto richiesto in tutto il mondo, è infatti presente in ben otto gallerie, tre delle quali italiane.

Lo ritroviamo insieme ad altri nomi importanti presso lo stand Lia Rumma di Milano: Marina Abramovic, Vanessa Beecroft, William Kentridge, Joseph Kusuth e altri che non hanno certo bisogno di presentazioni. Stesso discorso per la Galleria Stein di Milano, che accanto ancora a Pistoletto troviamo personaggi degni di un museo d’arte contemporanea come Jannis Kounellis, Mimmo Paladino e Mario Merz. Kaufmann Repetto di Milano sceglie di portare dodici dei suoi diciotto artisti, sicché il pubblico possa avere un’idea molto ampia dell’offerta. Invitante la lusoria pioggia di pop corn di Pae White. Per l’esatto contrario opta invece Magazzino di Roma, in cui a rappresentanza c’è solamente l’esotico Jan Fabre. La Galleria Franco Noero esibisce dieci artisti, i quali rappresentano meno della metà della sua rilevante rosa. Nella sezione Art Nova, concepita per dare la possibilità alle gallerie di mostrare la produzione recentissima di due o tre dei loro artisti, troviamo la Galleria Raffaella Cortese di Milano, la quale propone tre nomi che usano medium molto diversi: il concettuale Miroslaw Balka, il giovane Michael Fliri, promettente performer della Body Action e foto e video di Anna Maria Maiolino. Torna a Miami dopo un anno di assenza la Prometeogallery di Ida Pisani da Milano con Rossella Biscotti, Santiago Sierra e Giuseppe Stampone. I due artisti giovanissimi di T293, Simon Denny e Helen Martens, dimostrano di possedere una memoria storica multidisciplinare nonostante la giovane età, mentre Galleria ZERO… di Milano si distingue per la scelta interessante di portare due opere concettuali di Micol Assaël e Massimo Grimaldi affiancate a una figurativa di Victor Man, in un momento in cui il figurativismo pare avere poco spazio. Largo ai giovani che già si sono guadagnati un posto nelle fiere più importanti del mondo. Parliamo della Galleria Francesca Minini, la new entry di questa edizione, la quale si è aggiudicata un posto nella piattaforma Art Position, importante progetto che consente a 16 giovani gallerie provenienti da 10 nazioni, più della metà provenienti quest’anno dall’America Latina, di presentare un artista per permettere a curatori e critici di individuare nei nuovi talenti potenziali grandi artisti. Minini porta Mandla Reuter, artista di base a Berlino che interviene negli spazi riempiendoli e privandoli della loro destinazione originale. Per i fashion victims abbiamo due eventi da segnalare, il primo nell’ambito di Design Miami, fiera collaterale che presenta le gallerie più interessanti nel campo del design.

Fendi, supporter dell’evento, ha chiamato i designer Elisa Strozyk e Sebastian Neeb a creare un installazione per Design Performance, l’evento che consente ai visitatori di assistere al processo creativo dei designer in tempo reale. I lavori si ispirano a oggetti del diciottesimo secolo e si compongono dei materiali di scarto della maison. Il secondo è Aquarium, un originale lavoro commissionato da Cartier. Beatriz Milhazes, l’artista, si è ispirata alle sue tele per produrre un collage di perle e pietre preziose assemblato dai laboratori Cartier, l’opera è fruibile con il biglietto della fiera presso il Collins Building. Gli organizzatori hanno pensato anche a chi ama vivere di notte e non si alza mai prima delle 14. Dal pomeriggio sono infatti previsti happy hour, dj set e feste. Tutto molto allettante tanto che ci chiediamo se facciamo ancora in tempo a prenotare un volo last minute e partire. Anche voi? Sì ma non dimenticate l’i phone o l’i pad perchè Miami Art Basel è anche un’utilissima e intuitiva applicazione: i contenuti mostrano tutte le gallerie esposte e i relativi artisti con le opere, più gli eventi e altre informazioni di servizio. Mentre la solita ma indispensabile opzione di localizzazione permetterà di orientarsi facilmente nel dedalo di stands.
a cura di ilaria carvani
*foto in alto: Galleria kaufmann repetto Milano, Pae White, Pop Storm, 2011, Courtesy MCH Swiss Exhibition (Basel) Ltd
[exibart]

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