Categorie: altrecittà

musei_resoconti | Bergamo, Museo storico dell’età veneta

di - 20 Febbraio 2012
L’aspetto più rilevante di questo nuovo museo sta nella specifica interfaccia e nella fruibilità coinvolgente e interattiva che permette all’istituzione di raccontare le stratificazioni e i cambiamenti di una città e della sua società dentro una storia che ci precede di cinque secoli. Un museo che, utilizzando tecnologie di recente applicazione, rende contemporanea la storia del passato mediante un processo di interpretazione e trasmissione che riattualizza la capacità di narrazione dei contenuti. Quindi non una semplice questione di allestimento attraverso new media funzionali alla descrizione di reperti o alla riproduzione di immagini e archivi, ma un processo di codificazione e selezione dei contenuti che trasposto su supporti interattivi permette al visitatore di muoversi tra diversi livelli di approfondimento tematico. Nella pratica un positivo equilibrio tra storia, documenti, stupore e libertà d’immaginazione: qualcosa che, quasi inaspettatamente,  si sintonizza con alcune fra le più innovative ricerche artistiche contemporanee.

L’antico Palazzo del Podestà che ospita il nuovo museo è un altro aspetto coraggioso e attrattivo del progetto: situato nel centro della città antica si affaccia sulle due piazze che hanno costituito il centro socio-politico di Bergamo tra l’epoca comunale (Piazza Duomo) e quella rinascimentale (Piazza Vecchia). Al piano terra i lavori hanno inoltre reso visibili importanti scavi archeologici che mettono in luce un impianto protourbano di epoca protostorica a cui segue un complesso di botteghe di epoca romana tardo repubblicana e imperiale, sino ai livelli di abbandono tardo antichi e alle fasi altomedioevali e medioevali.
Così, dopo aver fisicamente attraversato gli scavi e aver raggiunto un loggiato affrescato, li progetto di allestimento dello studio N!03 di Milano, in collaborazione con Alessandro Bettonagli di Architecture Entertainment, ci permette di proseguire nel museo del ‘500 mediante una connessione innovativa con un’epoca di fondamentale rilevanza per la storia di Bergamo e della Repubblica Serenissima.

E nella connessione si segnala il sistema di visita integrato da sistemi audio, tablet, QRCode, che consentono, con efficacia e semplicità, di effettuare percorsi individuali e trattenere informazioni. Tutti elementi che rafforzano i due concept alla base del progetto: il viaggio e la conoscenza intesa come processo in divenire. Concept che lo studio produzione video e multimediale N!03 (gruppo di nuova generazione che si fonda nel 2003) sviluppa con particolare capacità dentro il suo percorso di ricerca visiva e sonora coniugandosi per questo progetto con l’esperienza e gli approfondimenti di Bettonagli.
In questo nuovo museo del ‘500 quindi niente effetti speciali acchiappa-vistatori se non quelli che nascono da un percorso quasi naturale tra resti archeologici, affreschi medioevali e antichi documenti visibili grazie alle nuove tecnologie. Tutti “manufatti reali o virtuali” sui quali è possibile soffermarti grazie alle applicazioni dell’ingegno umano.

paola tognon

Museo storico dell’età veneta – Il Cinquecento interattivo
Bergamo Alta, Palazzo del Podestà
Orari: Invernale (da ottobre a maggio) mar – dom 9.30-13 e 14-30-18 (chiuso lunedì); estivo (da giugno a settembre) mar – ven 9.30-13 e 14-30-18, sab e festivi 9.30-19 (chiuso lunedì)
Ingresso: Museo storico dell’età veneta – il ‘500 interattivo 5 €; Bergamo nella storia pass (valido per l’ingresso a Museo storico dell’età veneta – il ‘500 interattivo, Campanone, Rocca – Museo storico sezione Ottocento, Museo donizettiano,) 7€; Gratuito per studenti fino a 18 anni, disabili e soci ICOM
Info: tel 035.277116 / 035. 226332 – 
info@bergamoestoria.itwww.bergamoestoria.it
[exibart]

Laureata e specializzata in storia dell’arte, docente, critica e curatrice. Mi interessa leggere, guardare, scrivere e viaggiare, fare talent scout, ascoltare gli artisti che si raccontano, seguire progetti e mostre, visitare musei e spazi alternativi, intrecciare le discipline e le generazioni, raggiungere missions impossible. Fondo e dirigo Contemporary Locus.

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