L’Accademia di Belle Arti di Catanzaro continua la propria programmazione didattica e culturale. Tra novembre e dicembre andrà in scena nei suoi spazi con una serie di iniziative e workshop dedicati all’arte contemporanea. Un momento di confronto estremo – e direi anche “pratico” – verso l’operare artistico, dalla viva voce di alcuni protagonisti, che – stando agli sguardi appassionati degli studenti che hanno partecipato al primo appuntamento con Fernando De Filippi – ha avuto un riscontro positivo proprio per la sintonia che si è instaurata tra l’artista e gli allievi e i docenti dell’istituto. Con Incontri d’esperienza, promossi dall’Accademia calabrese grazie a un progetto dei docenti Caterina Arcuri e Giulio De Mitri (cattedre di Pittura, Tecniche e Tecnologie delle Arti Visive), in collaborazione con altri insegnamenti, tra cui quella di Simona Caramia di Storia dell’arte e Danilo De Mitri di Tecniche dell’incisione, propone un lavoro gomito a gomito con tre artisti: Lucilla Catania, De Filippi e Andrea Fogli. Tre presenze, dissimili tra loro per attenzioni, formazione e provenienze geografiche, che accanto agli studenti – magari gli artisti di domani della scena calabrese e non solo –, dovranno dialogare e operare attivamente nella produzione di un’opera, che poi entrerà a far parte del patrimonio dell’istituzione.
«Questo progetto – rimarca Giulio De Mitri – stigmatizza un momento di grande attenzione tra il mondo dell’arte e i giovani studenti dell’Accademia di Belle Arti. Lo considero difatti un significativo binomio tra la creatività e il mondo della formazione», sostiene l’artista. Il primo appuntamento, che si è svolto in un’intensa due giorni tra il 19 e il 20 novembre, ha ospitato un lungo intervento di De Filippi. Classe 1940, per circa un ventennio direttore dell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, città dove vive e lavora dagli anni Sessanta, De Filippi, come sottolinea lo stesso De Mitri, è «un artista presente nel dibattito artistico italiano», con il suo complesso lavoro con cui ha attraversato tutti i media. Un frizzante talk tra l’artista e il curatore Roberto Lacarbonara, introdotto dalla dinamica direttrice dell’Accademia, Anna Russo, ha rappresentato l’avvio di una lunga passeggiata ideale sulla sua ricerca. Dalle opere “pop” degli esordi, agli interventi urbani tra New York, Milano e Parigi, alle riflessioni attorno al mito negli anni Settanta e oltre, per giungere agli ultimissimi lavori, in cui recupera una dimensione geometrica per associarla a una riflessione intensa sui quattro elementi. Nella giornata successiva gli studenti hanno collaborato con il maestro, per la produzione di un lavoro dedicato proprio al fuoco, che poi sarà installato nell’aula magna dell’Accademia, come ha annunciato la direttrice Anna Russo.
«Per i nostri studenti è una grande occasione – commenta Caterina Arcuri –, quella di conoscere e lavorare a fianco con personalità autorevoli, realizzando momenti di confronto, interazione culturale ed esperienziale, arricchendo il loro background»». Allargare gli orizzonti a volte scomodi della didattica, cercando occasioni di dialogo proficuo con gli artisti, è d’altronde una delle mission dell’Accademia di Belle arti di Catanzaro, visti anche alcuni recenti step in cui gli allievi hanno avuto modo di rapportarsi con altri artisti (per esempio Pino Spagnulo e Jimmie Durham), in una città che sembra sempre più proiettata verso il contemporaneo, anche grazie all’impegno dell’Accademia di Belle Arti.
Catanzaro si sta difatti connotando come una delle capitali dell’arte contemporanea del Sud Italia, nonostante i problemi infrastrutturali noti e la condizione periferica in cui è collocata. Basti pensare alla presenza di una realtà di pregio come il MARCA e a tutta una serie di iniziative che hanno proiettato la città agli onori della cronaca culturale nazionale e non solo.
Al termine della serie di workshop e lectio magistralis dei tre artisti – gli appuntamenti con Fogli sono fissati per il 2 e 3 dicembre, mentre quelli con la Catania il 17 e 18 dicembre – sarà prodotta una pubblicazione che documenterà i momenti di dialogo e soprattutto le fasi di produzione collettiva delle opere dei tre artisti con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti.
Lorenzo Madaro