La seconda edizione di
Art-Shake alla Galleria Civica di Arte Contemporanea di Termoli riconferma il carattere innovativo del binomio tra locale e sperimentale, che sembra caratterizzare il nuovo panorama culturale italiano, costruito su network come MySpace e YouTube, i quali che entrano a pieno diritto a far parte di un sistema ormai multimediale dell’arte.
Nell’arco di una settimana
Emanuela de Notariis, curatrice e artista lei stessa, ha riunito ventuno artisti, quattro performance musicali, due rassegne video e due giovani scrittori in un contenitore che si propone di avvicinare un pubblico variegato a forme sperimentali, come il workshop di fumetti condotto dai Superamici (
Maicol e Mirco,
Tuono Pettinato,
Dr. Pira,
Ratigher) o la performance dei Lapingra, un progetto musicale nato nel 2007 tra elettronica, pop, infantilismo e musica low-fi. Fumetti, pop-surrealismo e post-graffitismo sembrano essere le parole chiave, e linee direttrici, di un progetto curatoriale che guarda all’Europa, senza passare per le riviste d’arte contemporanea, ma piuttosto attraverso quelle “di settore” (fumetti, graffiti, décor, customizing, musica), testimoniando il fervore di ricerche espressive nuove che, costituendosi in maniera indipendente, iniziano finalmente a essere intercettate anche da gallerie e musei.
Art-Shake testimonia un interesse delle nuove generazioni per le tecniche “classiche”. Si va dai collage di
108, i cui lavori sono ancora sui muri di Berlino, Londra, Parigi e Milano, ma che nel 2004 ha anche “esposto” a
Nusign, la prima grande mostra sul post-graffitismo europeo; alle acqueforti di
Tommaso Gorla, che immaginano la violenza delle “bande di periferia” tra alberi scheletrici e paesaggi desolati in cui si muovono uomini-cervo.
Nelle immagini di
Kafre, invece, confluiscono studi sull’arte e sulla mistica medioevali, le illustrazioni alchemiche e i bestiari, in un lavoro che guarda al magico e al misticismo.
Moira Ricci rielabora l’immaginario cinematografico attraverso un lavoro fotografico dal tono diaristico intitolato
Se il ‘The end’ fosse stato tragico io sarei stata più abituata a soffrire per le delusioni d’amore.
Una giovanissima artista belga,
Nora Noah Wuytack, lavora su ambientazioni neo-goth, plasmando statuette in cui Bambi si divertirebbe a brucare lamette, circondato da coniglietti bianchi con gli occhi rossi. Il collettivo ferrarese
Amae presenta il video
Salomé, in cui televendite e linee telefoniche fanno da corredo alla vestizione di un uomo che si prepara a essere per l’appunto Salomé, attraverso un processo di distorsione del rapporto tra corpi e merci.
Infine, il brevissimo video di
Gabriella Ciancimino,
If iu fil homsik, tink in dailect, potrebbe essere un microsaggio di linguistica nomade, nel quale l’appartenenza culturale non acquista senso nella sua reale collocazione, ma in rapporto ai contesti in cui viene di volta in volta tradotto.
Insieme a progetti come
Isole a Palermo,
Lungomare a Bolzano, e
NOpassWD a Genova, anche
Art-Shake sembra far parte di quella nuova mappa della geografia dell’arte italiana che unisce le “periferie” ai grandi centri europei. Come le compagnie aeree low-cost.