Ci sono molti modi diversi di concepire una rassegna dedicata alla creatività nelle sue varie forme d’espressione. Quello degli organizzatori di ARTshot si fonda innanzitutto sull’apertura ad ogni proposta. Non a caso il sottotitolo –arte, creatività, improvvisazione– annuncia tre giorni dedicati alla sperimentazione. Alla base della rassegna un’esposizione di arti visive (pittura, scultura, fotografia), cui fanno da contrappunto eventi disseminati nei luoghi della città. Concerti rock, funky-jazz, folk, indie (Mr. Ardiguez, Linea Mista, Dixie Line, Dont’ Dare, S.c.l.a.v.o. Trio); percussioni e danze afro, jam session, musica tradizionale inglese (The Bushteers) e musica classica. E poi teatro, proiezioni, reading, animazioni, azioni performative, giocoleria e writing. Contaminazione e immediatezza, improvvisazione e coesistenza, in un vero e proprio inventario del panorama locale.
Il centro storico è la sede prediletta per queste interazioni: gli spazi dei giardini, dei chiostri di Sant’Agostino e San Domenico, dei palazzi storici, vengono aperti a nuovi usi, interpretazioni, riscoperte. Qui, e non altrove, si dispiegano le diverse possibilità di una kermesse, voluta dalla Consulta dei Giovani e dall’Orientagiovani di Crema, che giunge nel 2006 alla terza edizione. La preferenza accordata al centro della città non è, dunque, casuale. Luogo di raccolta di idee e non solo intimo contenitore, diviene uno spazio pensato come strumento di politica sociale e giovanile. Un’opportunità di incontro, scambio, collaborazione, superamento dei confini ristretti delle proprie “fucine” creative. Servirebbe tuttavia un altro passo verso forme più ampie di partecipazione e coinvolgimento. L’esigenza emerge dall’osservazione della platea, ancora poco differenziata.
Un impegno in questa direzione si riconosce tuttavia già nel presente, attraverso la collaborazione con le realtà culturali del territorio (Laboratorio Tazebau, NeroCartaOro, Attraversarte, Amenic Cinema, Consulta della Terza Età) e tramite la partecipazione di Esterni, con una serata dedicata ad una selezione di corti dal Milano Film Festival.
La formula dell’apertura a qualsiasi genere espressivo, della contaminazione, del coinvolgimento (vedi l’opera performativo-musicale de Gli Sbuffoni, che invitano il pubblico a suonare i propri strumenti musicali, o la distribuzione di immagini durante la performance La Strada dell’Associazione Bakelite) sono scelte precise che non vanno tradite, cercando interlocutori attenti e sensibili a questi obiettivi. Plasmando così una rete di scambi e relazioni che mantenga viva l’originalità, alimenti la trasformazione e favorisca la creatività.
silvia scaravaggi
mostra visitata il 18 giugno 2006
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basta con questa cialtronate!