Outdoor ovvero dellâarte fuori dalle righe, dai generi, dalle convenzioni. NUfactory, network nato con lâintento di valorizzare i nuovi fermenti artistici, declina a Roma i linguaggi del contemporaneo in un progetto inusuale di arte pubblica, aperto al dialogo con nuovi pubblici e commistioni. Sei opere a cavallo del Tevere compongono un vero e proprio museo a cielo aperto. Sei opere ognuna con una sua personalitĂ ed una precisa relazione con lo spazio circostante, che si esime dallâesserne semplice supporto per divenire invece esso stesso elemento performativo. Ecco quindi che il writer inglese Kid Acne ci esorta ad oltrepassare il grigiore del ex polo industriale di Roma invitandoci a Paint over the cracks: un immaginifico messaggio di 50 mt che apre ad una riqualificazione urbana in chiave culturale. Lâolandese Zedz dialoga invece con gli spazi esterni del Teatro India offrendo unâopera geometrica installativa che si nutre della relazione con il pubblico che ne è al contempo spettatore e fruitore in una originale reinterpretazione dellâarredo urbano. La delicata ed elegante illustratrice romana Chiara Fazi parafrasa in un originale esempio di comunicazione culturale il claim âSay Yesâ del main sponsor Nastro Azzurro in un omaggio ai SĂŹ che hanno fatto la storia del cinema degli ultimi 40 anni.
Leggero ed ironico il lavoro di Agostino Iacurci, che istoria la facciata della Pescheria in Via del Porto Fluviale con un colorato natante immerso in un acquario urbano tra pesci e piante che si mescolano a finestre e panni appesi dai residenti. Eâ però il lavoro del brasiliano Herbert Baglione che blocca il passo dellâipotetico viandante che inciampa in una poesia murale che si declama per 40 metri. Figure solitarie emergono da uno sfondo oscuro e richiamando un universo Art Noveau, ci ricordano quanto la vita contemporanea sia al contempo fragore e silenzio, bianco e nero in un canto sublime che invita alla riflessione. Affascina quindi lâennesima prova di Maria Carmela Milano, eclettica artista romana che con maestria si bilancia tra le incisioni e la fotografia, la body art ed il teatro, richiamando il percorso trasversale ed emotivo di Louise Bourgeois.Â
Per Outdoor insieme a Federica Terracina riprende lâantica arte dello knitting offrendo con la sua installazione nuova vita ad un edificio allâangolo di Via del Porto Fluviale che attraverso un cuore pulsante e le sue arterie di lana e materiali di recupero, ricerca ed instaura una connessione con il passato del luogo e dei suoi abitanti, raccontando il presente alle generazioni future. Sei opere che rappresentano un secondo esperimento ed un opportunitĂ che NUfactory sembra volerci offrire: quella di riprenderci le strade, di alzare lo sguardo e riscoprire la gioia inaspettata del colore.
claudia cottrer
mostra visitata il 15 ottobre 2011
[exibart]