“Di cotto e di crudo” è una divertita ironia tra il “cotto” (molte opere sono realizzate in terracotta, con argilla della Valdorcia) e una delle opere presentate (il prosciutto in marmo, “crudo” per l’appunto).
“La poetica di Maccari è tutta qui, nel proporre attraverso la dialettica fra parola e immagine, fra testo e figura, fra titolo e opera, un’idea di gioco, soprattutto intelettuale, del tutto privo di una posta” scrive Omar Calabrese in un’intervento pubblicato sul catalogo della mostra edito da “Maschietto e Musolino” di Firenze.
La mostra è aperta col seguente orario:
tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 15,30 alle 19
chiusura il lunedì
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