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266 reperti archeologici di grande valore tornano in Italia dagli Stati Uniti
Archeologia
di redazione
266 reperti archeologici ritorneranno in Italia, dagli Stati Uniti, nell’ambito di un’operazione coordinata dalla magistratura italiana e dalla Procura Distrettuale di Manhattan, in sinergia con i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale e il Ministero della Cultura. Altissimo il valore storico ma anche economico, stimato approssimativamente i svariate decine di milioni di euro. La cerimonia di restituzione si è tenuta l’8 agosto 2023 a New York, nella sede della Procura, alla presenza del Procuratore Alvin L. Bragg, del Console Aggiunto d’Italia a New York, Cesare Bieller, del Comandante dei Carabinieri TPC, Generale di Brigata Vincenzo Molinese, del Vice Procuratore del DAO di Manhattan, Colonnello Matthew Bogdanos, e lo Special Agent in Charge di HSI Homeland Security Investigations, Ivan J. Arvelo.
Gli oggetti recuperati sono riferibili a un ampio arco temporale, che va dall’età Villanoviana (IX/VIII sec a.C.), alla civiltà etrusca (VII/IV sec. a.C.), alla Magna Grecia (V/III sec. a.C.), fino all’età romana imperiale (I-II sec d.C.). Il patrimonio era giunto oltreoceano negli ultimi decenni del secolo scorso, per essere smerciato da trafficanti internazionali.
Tra le opere recuperate figurano, in particolare, 70 lotti, che constano complessivamente di 145 pezzi, facenti parte della procedura fallimentare a carico della società Symes Ltd, del cittadino inglese Robin Symes, importante trafficante di beni culturali, una volta considerato il commerciante di antichità più noto e di maggior successo di Londra, con contatti con collezionisti e musei di alto profilo, come il J. Paul Getty Museum di Los Angeles. I lotti sono stati localizzati grazie alle indagini condotte dal Comando TPC, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, mirate a contrastare il traffico internazionale di beni culturali. Le attività sono poi sfociate anche in una procedura extragiudiziale e in una causa civile, condotta in stretta collaborazione con il Ministero della Cultura attraverso l’Avvocatura Generale dello Stato, finalizzata alla restituzione dei beni al patrimonio indisponibile dello Stato italiano. Una parte dei manufatti ascrivibili alla società di Symes era stata già recuperata a maggio 2023.
Tra gli altri lotti, anche 65 manufatti nella raccolta del Menil Collection Museum di Houston. In questo caso si tratta di una restituzione spontanea da parte dell’ente proprietario al Ministero della Cultura, essendo stata accertata dai Carabinieri TPC la provenienza da scavi clandestini in aree archeologiche del territorio italiano e l’esportazione illecita.