Categorie: Archeologia

Archeologia Invisibile al Museo Egizio di Torino. Per una visita al Faraone molto ravvicinata

di - 3 Aprile 2019
La mostra “Archeologia Invisibile”, inaugurata lo scorso 13 marzo al Museo Egizio di Torino, racconta il dialogo tra egittologia e scienze naturali, quali fisica, chimica e biologia, rendendo possibile una chiave di lettura, come mai prima d’ora, delle pagine finora insondabili della biografia degli oggetti e delle abilità, ma anche conoscenze tecniche, che anticamente hanno trasformato materie elementari in oggetti complessi. Attraverso l’indagine approfondita di alcuni reperti del Museo Egizio, il più antico museo a livello mondiale interamente dedicato alla civiltà nilotica, considerato, per valore e quantità di reperti, il più importante al mondo dopo quello del Cairo, si mostra come sia possibile estrarre da tali resti nuove e più ricche informazioni, grazie all’apporto di nuove metodologie di indagine interdisciplinari.
Christian Greco, direttore del Museo Egizio, a proposito della mostra afferma che essa è il risultato della preziosa opera condotta dagli studiosi del Museo Egizio, resa possibile da investimenti stabilmente destinati alle attività di documentazione, indagine, conservazione e restauro, proprio come quelle compiute sui reperti oggi in mostra e sulla base delle quali il progetto espositivo si fonda. Evelina Christillin, presidente del Museo, aggiunge che la genesi di quest’operazione risiede nei risultati di una serie di importanti collaborazioni funzionali all’attività di studio sulla collezione, come nel caso delle sessioni di indagine sulle mummie umane e animali effettuate con la TAC, sulle quali il Museo ha investito ingenti risorse scientifiche e finanziarie. Enrico Ferraris, egittologo e coordinatore scientifico della mostra, ci invita a percorrere un’esposizione che permetterà al pubblico di sondare un ulteriore livello di invisibilità dell’archeologia, in quanto ne svela anche lo stretto legame con aree scientifiche apparentemente lontane, ma senza il cui contributo oggi sapremmo molte meno cose sull’Antico Egitto.
La mostra sarà visitabile fino al prossimo 6 gennaio 2020. (Vincenzo D’Argenio)

Articoli recenti

  • Mostre

BOLD! Galleria Campari omaggia la tipografia del gruppo con un’audace mostra d’archivio

Oltre 160 opere esposte, la rassegna si propone come un viaggio nella storia di Campari, presentata attraverso un’interpretazione tipografica che…

22 Novembre 2024 16:00
  • Progetti e iniziative

Per una ecopoetica dell’anima e del mondo: una serata a Milano

La Fondazione Pasquinelli di Milano ha ospitato una serata dedicata alla potenza trasformativa della poesia, unendo immaginazione, natura e vita…

22 Novembre 2024 11:30
  • Mercato

Casa d’Aste Martini ha venduto un rarissimo vaso cinese per € 1,3 milioni

Un nuovo record da Casa d’Aste Martini, a Sanremo, per l'importante vaso imperiale (dinastia Qing, marchio e periodo Qianlong). È…

22 Novembre 2024 10:39
  • Arte contemporanea

Roma Art To Date #1: il nostro itinerario tra le gallerie del centro

Un viaggio tra le gallerie e gli spazi d’arte del centro storico di Roma, da Via Giulia al Portico di…

22 Novembre 2024 9:30
  • Fiere e manifestazioni

Nuove Prospettive ad Arte in Nuvola 2024: ecco le gallerie emergenti

Roma Arte in Nuvola ha aperto le porte della sua quarta edizione con varie novità: diamo un’occhiata alla sezione Nuove…

22 Novembre 2024 8:30
  • exibart.prize

Alice Voglino tra i finalisti dei grandi premi d’arte 2024

Un anno di successi e riconoscimenti nell’arte contemporanea.

22 Novembre 2024 7:53