Categorie: Archeologia

In Egitto, torna alla luce l’antica “città d’oro perduta” di Aten

di - 9 Aprile 2021

Dopo la grande parata delle mummie dei faraoni, trasferite dal Museo in piazza Tahrir fino al nuovo NMEC – National museum of Egyptian civilization di Fustat, in Egitto si torna a discutere di archeologia, per una nuova, sensazionale scoperta. Il Ministero della Antichità ha infatti annunciato di aver portato alla luce il più grande insediamento urbano mai rinvenuto nel Paese, una «Città d’oro perduta» risalente a circa 3mila anni fa, ritrovata nell’area meridionale dell’Egitto, nella zona di Luxor, sullo sponda ovest del Nilo. Secondo l’egittologa statunitense Betsy Bryan, professoressa alla Johns Hopkins University e membro della missione, si tratta del più grande insediamento urbano mai rinvenuto nel Paese e il più rilevante dal punto di vista storico, dopo quello della tomba di Tutankhamon.

Fondata dal faraone Amenhotep III, che governò l’Egitto dal 1391 al 1352 a.C., Aten diventò in breve tempo uno dei centri amministrativi ed economici più importanti del regno, un ruolo di primo piano mantenuto anche durante il regno di Amenhotep IV, noto anche come Akhenaton. Il faraone infatti cambiò nome proprio perché il culto di Aton (Aten), divinità dai tratti non antropomorfi e rappresentata dal disco solare, era ormai diventato di grande importanza. La città mantenne il suo status anche sotto Tutankhamon e il suo successore, il faraone Ay.

«Molte missioni internazionali hanno cercato questa città e non l’hanno mai trovata», ha dichiarato Zahi Hawass, egittologo di chiara fama e personaggio noto in Egitto, ex direttore del Ministero delle Antichità e attualmente a capo del progetto di scavo, che era iniziato già a settembre 2020, in una zona circoscritta tra i templi del faraone Ramses III e di Amenhotep III.  Obiettivo della missione, infatti, era ritrovare il tempio mortuario del faraone Tutankhamon. L’area interessata dagli scavi, infatti, era quella tradizionalmente usata per le sepolture dei faraoni, solo che poi la serendipità ci ha messo il suo intervento e invece della tomba è stata ritrovata l’intera città di Aten.

«Nel giro di poche settimane, con grande sorpresa della squadra, formazioni di mattoni di fango hanno cominciato ad affiorare in molte direzioni», si legge nel comunicato ufficiale diffuso dalla missione, indicando quindi «il sito di una grande città in un buono stato di conservazione, con mura quasi complete, e con stanze ricche di strumenti utilizzati nella quotidianità». Secondo quanto confermato da Hawass, l’impianto viario della città è ancora leggibile e ai lati delle strade sorgono diverse abitazioni, alcune con mura alte 3 metri. Molti anche i reperti che indicano una fervente attività, come strumenti dedicati alla filatura e alla tessitura, oltre che alla lavorazione del vetro. E poi anelli, vasi di ceramica, amuleti e scheletri. A nord dell’insediamento, infatti, è stato ritrovato anche un cimitero. Secondo gli archeologi, la scoperta sarà fondamentale per gettare una nuova luce sulle abitudini dell’antica cultura egizia.

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