Categorie: Archeologia

In Iraq, gli archeologi hanno scoperto una taverna di 5000 anni fa

di - 1 Febbraio 2023

Non distante dalla moderna città di Al-Shatrah, nel sud dell’Iraq, un team internazionale di archeologi ha scoperto una grande taverna completa di tutti gli arredi e gli strumenti necessari. Tra i reperti, panchine, un’antica cella frigorifera fatta di argilla e chiamata “zeer”, un forno e vari contenitori, alcuni dei quali contenevano ancora cibo. Sembra tutto bloccato nel tempo, un po’ come a Pompei: in questo caso non ci fu un’eruzione ma la scoperta è stata fatta in un’area di grande densità storica, precisamente nell’area di Lagash, uno dei più grandi siti archeologici di quella che, un tempo, era la Mesopotamia.

E in effetti un po’ di Italia c’è: la squadra di ricerca è infatti composta da studiosi dell’Università della Pennsylvania e dell’Università di Pisa, che hanno utilizzato metodologie e tecnologie di ricerca e scavo ad alta tecnologia, tra cui fotografie scattate con drone, imaging termico e il cosiddetto campionamento micro-stratigrafico, un tipo di scavo chirurgicamente preciso. Secondo Holly Pittman, archeologa e direttrice del progetto di scavo a Lagash, la taverna dovrebbe risalire al 2700 a.C. circa e la struttura era simile a quella odierna, con una parte all’aperto e un’altra consistente nella cucina.

Una foto dal drone del sito di scavo a Lagash. Courtesy of Lagash Archaeological Project

La scoperta è stata condotta con quello che il project manager Zaid Alrawi descrive come un approccio moderno allo scavo. «Non è come l’archeologia dei vecchi tempi in Iraq», ha detto a Penn Today, la rivista scientifica dell’Università della Pennsylvania. «Non andiamo dietro a grandi tumuli aspettandoci di trovare un vecchio tempio. Usiamo le nostre tecniche e poi, in base alla priorità scientifica, perseguiamo ciò che pensiamo possa produrre informazioni importanti per colmare le lacune di conoscenza nel campo».

Tra questi metodi avanzati, la tecnica microstratigrafica, che prevede sondaggi profondi circa 50 centimetri su un’ampia porzione di terreno, una pratica che Holly Pittman ha descritto come simile a un intervento chirurgico molto accurato. In precedenti cicli di scavo, i ricercatori hanno scoperto che Lagash, che era composta da tre insediamenti, Girsu, Lagash e Niĝin, non era solo un centro di attività politiche e religiose, ma anche un importante centro abitato, con persone dedite a una produzione intensiva di artigianato.

Una porzione del sito denominata Area H, che si trova nella sezione centro-meridionale di Lagash, in una zona di tumuli bassi e discontinui. Qui, le immagini magnetometriche del 2019, raccolte da Emily Hammer, e del 2022, raccolta da Paul Zimmerman, mostrano l’intensità magnetica delle caratteristiche sepolte. (Courtesy: Paul Zimmerman/Lagash Archaeological Project)

Le immagini dei droni e la magnetometria, che registra l’intensità magnetica delle zone sotterranee, hanno rivelato il layout del sito di Lagash e hanno portato i ricercatori a scoprire sei forni per ceramica con fosse ovali fatte di mattoni di fango cotti. Dopo una breve pausa dovuta alla pandemia, gli scavi sono ripresi nel 2022 e sono stati scoperti altri cinque forni. Insomma, ogni scoperta a Lagash è utile per mettere a fuoco nuovi dettagli sugli stili di vita e sulle cultura delle persone che vivevano nell’antica Mesopotamia meridionale.

Articoli recenti

  • Arte contemporanea

A Milano nasce la Fondazione Emilio Scanavino: si parte con una mostra

A Milano nasce la Fondazione Emilio Scanavino, per celebrare un maestro del Novecento: si inaugura con una mostra che racconta…

10 Gennaio 2025 14:16
  • Arte antica

La Strega di Salvator Rosa torna in Italia, nella collezione degli Uffizi

Gli Uffizi di Firenze hanno acquisito per 450mila euro uno dei capolavori del grande Salvator Rosa, a rischio di disperdersi…

10 Gennaio 2025 13:25
  • Fiere e manifestazioni

Dall’antico al contemporaneo: a Bergamo sono iniziate le fiere IFA e BAF

Il calendario del 2025 si apre nel segno dell’arte con IFA - Italian Fine Art e BAF - Bergamo Arte…

10 Gennaio 2025 11:30
  • Progetti e iniziative

The Art in Motion Museum: Plenitude trasforma la propria rete di ricarica in un museo a cielo aperto

Jonathan Calugi, Ray Oranges e Alberto Casagrande sono gli artisti italiani di public art a cui Plenitude ha affidato la…

10 Gennaio 2025 11:00
  • Mostre

Reinventare il sacro: Giulia Piscitelli in mostra al Museo di San Gennaro di Napoli

Al Museo del Tesoro di San Gennaro di Napoli, Giulia Piscitelli intreccia simboli religiosi e personali, per interrogare il senso…

10 Gennaio 2025 9:32
  • Mostre

Arte astratta e informale protagoniste a Jesi: La Libera Maniera

Fino al 4 maggio le sale museali di Palazzo Bisaccioni accolgono la mostra La Libera Maniera: arte astratta e informale…

10 Gennaio 2025 0:02