Categorie: Archeologia

In Oman, gli archeologi hanno ritrovato un gioco da tavolo di 4000 anni fa

di - 18 Gennaio 2022

La cosa più difficile, adesso, sarà capirne le regole: nella parte settentrionale dell’Oman, un gruppo di archeologi al lavoro su un sito abitato tra l’età del bronzo e quella del ferro, nei pressi del villaggio di Ayn Bani Saidah, nella valle di Qumayrah, ha ritrovato un gioco da tavolo risalente a 4mila anni fa. Di certo serviva un tavolo resistente, visto che il “tabellone”, che presenta una griglia scandita da caselle scavate, è in pietra massiccia.

Ph J. Sliwa, courtesy of the Polish Centre of Mediterranean Archaeology, University of Warsaw

Non sono molti i casi di ritrovamenti simili ma, quando capita, è sempre un evento significativo, anche per la ricorsività di certi elementi. L’esempio più famoso di un tabellone basato su un principio apparentemente simile è quello delle tombe di Ur, un antico cimitero reale in Iraq. L’antico gioco venne scoperto nel 1922 ed è nella collezione del British Museum di Londra, ha circa 4.500 anni e sembra essere simile al backgammon. Nel 2015, in una tomba di 2300 anni fa nella città di Qingzhou, furono invece riportati alla luce un dado a 14 facce fatto di dente di animale, 21 pedine rettangolari con numeri dipinti e una tessera rotta, che si pensa dovessero far parte di un gioco conosciuto come “Bo”.

Collection of the British Museum, London

A dirigere gli scavi, condotti in collaborazione tra l’Università di Varsavia e il Ministero del Patrimonio Culturale e del Turismo dell’Oman, sono l’archeologo Piotr Bielinski e il direttore generale del ministero delle antichità, Sultan Al Bakri. L’area dello scavo si trova in una delle regioni meno studiate dell’Oman ma i ritrovamenti recenti suggeriscono che la valle di Qumayrah faceva parte di un’importante rotta commerciale tra diverse città arabe. «Questa abbondanza di tracce di insediamenti dimostra che questa valle era un luogo importante nella preistoria dell’Oman», ha dichiarato Bieliński al Daily Mail.

Iniziati nel 2015, gli scavi nella zona hanno fatto emergere anche anche quattro torri, una alta almeno 20 metri e la cui funzione non è ancora chiara, oltre che manufatti fusi in rame, a testimonianza delle prime prove dell’utilizzo di questa tecnologia nella regione. «Questo dimostra che il nostro insediamento ha partecipato al redditizio commercio del rame per il quale l’Oman era famoso a quel tempo», ha spiegato Bielinski in una nota. I piani sono di continuare gli scavi vicino ad Ayn Bani Saidah, per poi ampliare il raggio fino all’altra estremità della valle.

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