Il busto di Nefertiti, Neues Museum, Berlino
Il coraggio non manca di certo all’eminente egittologo Zahi Hawass. Sempre in prima linea per perorare la causa delle restituzioni dei reperti e dei beni artistici ai legittimi Paesi di appartenenza, questa volta ha affermato di aver risolto uno dei più grandi misteri dell’archeologia: l’ubicazione della mummia della regina Nefertiti.
Già Ministro per le Antichità del governo egiziano, recentemente primo firmatario di una petizione per richiedere al British Museum la restituzione della Stele di Rosetta, Hawass ha fatto parte di una spedizione nella Valle dei Re di Luxor, che avrebbe portato alla luce amuleti e oggetti di proprietà del faraone Tutankhamon, figliastro di Nefertiti. Nel corso della spedizioni sono state ritrovate anche diverse mummie e una di queste, secondo Hawass, potrebbe corrispondere a quella della leggendaria Nefertiti.
La Grande Sposa Reale, Neferneferuaton Nefertiti, regnò insieme al marito, Akhenaton, circa 3300 anni fa, in un periodo di grandi cambiamenti sociali e culturali. Fu Akhenaton ad abbandonare il tradizionale politeismo egizio, introducendo il culto del dio Aton, rappresentato con un disco solare. Cambiò anche capitale, portandola da Tebe, che corrisponde alle attuali Karnak e Luxor, a una città di sua fondazione. Ma tutti questi cambiamenti non durarono molto: dopo la sua morte, avvenuta in circostanze tuttora sconosciute, non solo si ripristinò il culto tradizionale ma la sua figura fu anche sottoposta a una radicale operazione di damnatio memoriae. Le sue effigi vennero sfregiate, fu escluso dagli elenchi dei sovrani e i dettagli della sua sepoltura e di quella di Nefertiti furono oscurati.
In questo vuoto di fonti e di testimonianze si sono sviluppate decine di teorie e ricostruzioni, alcune anche molto fantasiose. Nel corso dei decenni, tante sono state le spedizioni che hanno tentato di ritrovare il sarcofago della Grande Sposa, che durante il regno era stata probabilmente nominata a coreggente, quindi di rango uguale a quello del faraone. Negli ultimi sette anni, la presunta riscoperta della tomba di Nefertiti è stata annunciata quattro volte e sempre è arrivata la smentita. L’ultima è stata proposta dall’archeologo Nicholas Reeves, secondo il quale il sarcofago della regina avrebbe potuto essere nascosto ancora in una camera segrreta nella grande tomba di Tutankhamon, scoperta nel 1922. Ma il Ministero delle Antichità egiziano ha respinto anche questa ipotesi.
Questa volta, però, Zahi Hawass sembra essere sicuro. «Abbiamo già il DNA delle mummie della XVIII dinastia, da Akhenaton ad Amenhotep II o III, e ci sono due mummie senza nome etichettate KV21a e b», ha detto a l’egittologo a Newsweek. «A ottobre potremo annunciare la scoperta della mummia di Ankhesenamon, moglie di Tutankhamon, e di sua madre, Nefertiti», ha continuato. «Nella tomba KV35 c’è anche la mummia di un bambino di 10 anni. Se quel bambino è il fratello di Tutankhamon e il figlio di Akhenaton, il mistero di Nefertiti sarà risolto»
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