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Le meraviglie dell’antica Pompei in mostra al Tokyo National Museum
Archeologia
di redazione
Le meraviglie di Pompei sono conosciute in tutto il mondo e, da oggi, saranno protagoniste di una grande mostra itinerante che, partendo dal MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli, arriva al Tokyo National Museum. In esposizione, circa 160 reperti conservati nelle prestigiose collezioni del museo napoletano, allestiti a Tokyo in maniera evocativa, per ricostruire lo svolgimento della vita quotidiana nelle antiche città distrutte dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Dopo la capitale nipponica, la mostra proseguirà al Kyoto City KYOCERA Museum of Art e al Kyushu National Museum, fino al dicembre 2022.
Ma la prima tappa al Tokyo National Museum è la più significativa: nel 2022, infatti, ricorre il 150mo anno dalla fondazione dell’istituzione dedicata alla tutela e alla valorizzazione delle antichità giapponesi e asiatiche. Superando la specializzazione tematica e geografica, dunque, la mostra istituisce un dialogo tra le radici storiche dell’Occidente e dell’Oriente.
«Le storie della città antica di Pompei e del Museo Archeologico Nazionale di Napoli sono indissolubilmente legate», ha commentato Gabriel Zuchtriegel, Direttore Generale del Parco archeologico di Pompei. «Non è possibile, infatti, comprendere gli accadimenti che interessarono Pompei senza conoscere le Collezioni pompeiane conservate presso il MANN e, viceversa, una visita alle sale del Museo non preceduta dagli itinerari percorribili nella città antica risulterebbe priva di senso. È nell’ottica di promuovere la conoscenza di questo straordinario patrimonio culturale che il Parco archeologico di Pompei e il Mann hanno la fortuna e l’onere di gestire, che si muove da sempre la collaborazione tra le Istituzioni del territorio e quelle straniere».
A organizzare la mostra il famoso quotidiano The Asahi Shimbun, tra i finanziatori del complesso restauro dell’iconico Mosaico di Alessandro, pezzo forte della collezione del MANN. Alla prima fase di messa in sicurezza dell’opera, seguirà, nei prossimi mesi, la movimentazione del manufatto, per analizzare direttamente lo stato di conservazione del supporto originario, al momento non accessibile, e definirne compiutamente gli interventi da eseguire. Il restauro sarà concluso entro il 31 dicembre 2022 e i lavori saranno condotti in un cantiere aperto ai visitatori.
«Con il Giappone abbiamo intrapreso un importante viaggio culturale, iniziato ormai due anni fa; l’arte crea ponti tra i popoli e gli esiti finali di questa operazione, che ritengo possa forse essere la più importante nei rapporti tra Giappone ed Italia, sono costituiti da due obiettivi: il restauro del Mosaico di Alessandro, possibile anche grazie al generoso contributo di The Asahi Shimbun, e la realizzazione della grande mostra su Pompei, organizzata da The Asahi Shimbun e NHK», ha dichiarato Paolo Giulierini, direttore del MANN.
Pompei al Tokyo National Museum: il percorso della mostra
La storia della mostra inizia nel 2019, quando il MANN siglò una Convenzione Quadro con il Tokyo National Museum, proprio per valorizzare, con una grande mostra nel paese del Sol Levante, la conoscenza della cultura delle antiche città vesuviane. Il progetto scientifico della mostra ha previsto la collaborazione con il Ministero della Cultura Giapponese, con i Musei di Tokyo, Fukuoka e Kyoto, con l’Ambasciata d’Italia a Tokyo e con la Fondazione Italia Giappone. Il percorso espositivo è stato sviluppato in collaborazione con il Parco Archeologico di Pompei.
Saranno visibili al Tokyo National Museum, fino al 3 aprile 2022, i contesti archeologici dalle Case del Fauno, del Citarista e del Poeta Tragico, attraverso reperti, suppellettili, bronzi e vetri, sculture e affreschi. Realizzata ad hoc per la mostra, anche la ricostruzione delle pareti della Villa di Cicerone a Pompei, grazie alla combinazione di frammenti di decorazioni parietali, come i famosi satiri funamboli: il progetto è stato firmato dall’archeologa Rosaria Ciardiello e dai fotografi Luciano e Marco Pedicini.
Nel percorso sarà possibile ammirare anche due statue in marmo bianco di Paros, provenienti dalla Villa Augustea di Somma Vesuviana: un Dioniso con pantera e una peplophoros, entrambe opere recuperate grazie alla campagna di scavo condotta dall’Università di Tokyo ed esposte nel Museo Storico archeologico di Nola, diretto da Giacomo Franzese. Il prestito dei reperti è stato concesso dalla direttrice della Direzione Regionale Musei della Campania, diretto da Marta Ragozzino, che ha caldeggiato il contributo del museo nolano. Al rientro in Italia le sculture saranno ospitate nella sala riallestita anche grazie al contributo concesso dal The Asahi Shimbun.