A Narbonne, nel sud della Francia, è stato da poco inaugurato Narbo Via, il nuovo museo progettato da Foster + Partners insieme a Studio Adrien Gardère che celebra l’antico passato della città, prima colonia romana fondata nel sud della Gallia, fondata nel 118 a.C.
La città, nota come Narbo Martius, non conserva esempi monumentali di questo suo importante passato, ma possiede una vasta collezione, che comprende più di 10mila reperti, finora conservati in depositi e musei di altre città. Il progetto, di un costo di 57 milioni di euro, i cui lavori sono stati avviati nel 2015, nasce da un’idea avuta già negli anni Settanta dall’ex presidente della regione di Languedoc-Roussillon, oggi inglobata nell’Occitania, Georges Freche.
Il nuovo museo è un volume semplice e flessibile. La sua copertura piana in cemento a vista si protende verso l’esterno per assicurare ombra anche ai percorsi esterni che circondano il museo. All’interno gli spazi ampi con soffitti alti fanno parte di una precisa strategia ambientale, ispirata alle tecniche di costruzione romana, per assicurare comfort termico agli ambienti. Il museo comprende spazi riservati a mostre permanenti e temporanee, un centro educativo multimediale, l’auditorium, il ristorante e il bookshop, oltre a spazi destinati alla ricerca, alla conservazione e al restauro dei reperti. All’esterno ci sono ampi giardini e un anfiteatro per spettacoli all’aperto. Ma l’elemento centrale e cuore dell’impianto è il Lapidary wall.
Una struttura metallica alta 10 metri e lunga 70, di ispirazione industriale, che attraversa tutto l’edificio e in cui sono presentati, su diversi piani, 760 monumenti funerari rinvenuti nelle necropoli romane della città antica. Questo muro espositivo separa le gallerie pubbliche dagli ambienti di lavoro dedicati al restauro lasciando intravedere ai visitatori il lavoro degli archeologi e dei ricercatori attraverso le pietre e la luce.
Oltre al museo, fanno parte del progetto l’Horreum, un sistema di gallerie sotterranee risalenti al I secolo a.C. accessibili dal centro città, su cui sono tuttora in corso ricerche e scavi, e che si suppone facessero parte delle fondamenta di un edificio destinato ad attività commerciali, e il sito archeologico d’Amporalis, una ex fabbrica di produzione di anfore che si trova a a Sallèles-d’Aude, a circa 12 km a nord dell’antica Narbo Martius.
Aperto a maggio, ma inaugurato con una cerimonia ufficiale la scorsa settimana, il museo Narbo Via ha già accolto 100.000 visitatori.
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