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Un team del Museo Egizio di Torino riporta alla luce un’antica tomba a Saqqara
Archeologia
di redazione
Un team internazionale di ricercatori e archeologi, composto da membri del Museo Egizio di Torino e del Rijksmuseum van Oudheden di Leiden, Paesi Bassi, oltre che da rappresentanti delle autorità egiziane, ha ritrovato una tomba di un alto funzionario risalente a 3200 anni fai, nella necropoli di Saqqara, a circa 30 chilometri a sud de Il Cairo. I due musei collaborano già dal 2015 per la campagna di scavi nel sito, che era il cimitero dell’antica città egizia di Menfi. La scoperta risale all’ultima campagna, iniziata nel febbraio 2023, chiusa a fine marzo e raccontata quotidianamente in un diario pubblicato sul sito del museo olandese. La tomba monumentale è riferibile a Panehsy, un alto dignitario del tempio di Amon che visse nel primo periodo Ramesside (1250 a.C.).
Per secoli, nel cimitero furono sepolti molti funzionari di alto rango e membri della famiglia reale. La maggior parte delle tombe che il museo ha rinvenuto a Saqqara hanno la forma di piccoli templi, con una volta sepolcrale sotterranea o un complesso di diverse camere sepolcrali. Le pareti delle cappelle tombali sono decorate con rilievi scolpiti e pitture murali colorate. Le camere sepolcrali sotterranee sono accessibili attraverso profondi cunicoli. Il progetto di ricerca archeologica a Saqqara è stato avviato dal museo olandese nel 1975 e, nel corso degli anni, ha coinvolto diverse istituzioni internazionali, tra cui anche il Museo Egizio di Torino, il museo più antico, in tutto il mondo, interamente dedicato alla civiltà nilotica.
Interrotti per due anni e mezzo, a causa della pandemia da Covid-19, gli scavi sono finalmente ripresi nell’autunno del 2022. In questo periodo, il team ha scavato la tomba monumentale di Panehsy. Il complesso sotterraneo è costituito da diversi spazi, tra cui la camera sepolcrale, situata a 16 metri di profondità sotto il pavimento della tomba. «Non siamo stati i primi a percorrere la lunga distanza verso la camera funeraria», ha spiegato l’archeologo Nico Staring. «Antichi visitatori avevano già preso vari oggetti e di conseguenza poco rimaneva del corredo funerario originale. Tuttavia, i resti archeologici ci aiutano a dipingere un’immagine di ciò che è accaduto fin dalle prime sepolture, più di 3000 anni fa».
La tomba di Panehsy si trova vicino a quella di Maya, un altro importante funzionario del faraone Tutankhamon. Le decorazioni alle pareti su lastre di pietra calcarea, sia a rilievo che a colori, permettono di approfondire gli usi quotidiani, i costumi e i riti legati alla sepoltura, durante un arco di tempo piuttosto lungo, visto che la necropoli di Saqqara è stata usata nel corso dei secoli. Nella tomba recentemente scoperta, è raffigurato lo stesso Paneshy, in compagnia della moglie, al tavolo delle offerte, insieme a un sacerdote che indossa una pelle di leopardo e getta acqua in onore della coppia defunta. Il suo nome, stando alle iscrizioni, era Piay e probabilmente era il responsabile dei riti funebri di Panehsy, un lavoro normalmente svolto dai figli. Da qui si può intuire che Panehsy non ebbe discendenti.
L’indagine tuttavia è appena iniziata. Si continuerà a scavare nell’area in cui è stata costruita la tomba e verranno studiati gli oggetti precedentemente scavati, come frammenti di statuette lignee e bare.