Categorie: Architettura

A Budapest torna a splendere il Teatro dell’Opera di Stato ungherese

di - 1 Settembre 2022

Dopo due anni di lavori di ristrutturazione, guidati dallo studio di architettura ZDA, il Teatro dell’Opera di Stato, uno dei maggiori esempi di architettura neorinascimentale, ha riaperto al pubblico questa primavera a Budapest.

I lavori hanno riguardato tutta la struttura: dall’ampliamento della gamma di possibilità sceniche dei meccanismi del palco, alla ristrutturazione di porte e finestre, dagli impianti elettrici, antincendio e informatici a quelli di riscaldamento.

Gli architetti hanno cercato di preservare lo spirito originale dell’edificio con l’aiuto della modellazione 3D ad alta tecnologia, grazie all’aiuto di The Greypixel in collaborazione con MadeByLight.

Insieme, il team ha simulato copie digitali iperrealistiche dei due spazi principali del Teatro: l’auditorium e la scala centrale.

Greypixel ha gestito la raccolta di dati 3D scansionando sia l’auditorium sia la scala principale da un capo all’altro dell’edificio. Dopo aver elaborato e rimodellato le scansioni, MadeByLight ha acquisito il modello simulato per procedere con il progetto illuminotecnico.

Una delle sfide incontrate nello schema di illuminazione invece, è stata preservare l’atmosfera storica con “aggiunte moderne”. Per prima cosa, era impossibile contare sui bruciatori a gas originali, che emettevano un bagliore fioco, e nessun disegno del lampadario e delle applique originali è sopravvissuto. La soluzione, quindi, era installare lampade robotiche sulle caratteristiche di illuminazione esistenti, una vera e propria sfida, come ha raccontato Ferenc Haász, il lead lighting designer del progetto.

La storia

Costruito da Miklós Ybl tra il 1875 e il 1884, durante il regno di Francesco Giuseppe I (1848-1926), il Teatro dell’Opera di Stato, in stile neorinascimentale con elementi barocchi, è arricchito con affreschi e sculture di Bertalan Székely, Mór Than e Károly Lotz. Venne inaugurato il 27 settembre 1884, dopo nove anni di lavori.

L’edificio contiene affreschi e sculture, simboli nazionali legati alla musica, come ad esempio la statua di Ferenc Erkel, compositore e pianista autore dell’inno magiaro e di Franz Liszt, entrambe di Alajos Stróbl. Luogo simbolo della storia della cultura europea,

nel 1886 ospitò la prima assoluta del Trio per pianoforte e archi n. 3 di Johannes Brahms, mentre dal 1888 al 1891 fu diretto da Gustav Mahler.

Articoli recenti

  • Mostre

Quella di Helen Frankenthaler è stata un’arte senza regole: la grande mostra a Palazzo Strozzi

A Firenze, fino al 26 gennaio, la retrospettiva ripercorre l’evoluzione di una delle protagoniste del Novecento, tra sperimentazione rivoluzionaria e…

4 Gennaio 2025 17:00
  • Mercato

Dentro l’asta. La Grande Dame di Leonora Carrington

Una rassegna di alcuni lotti significativi dell'anno appena volto al termine, tra grandi maestri e artisti emergenti. Ecco la scultura…

4 Gennaio 2025 12:31
  • Fotografia

Molichrom 2025, fotografie del conflitto: il festival arriva in Molise

La quarta edizione di Molichrom, il festival della fotografia nomade, sarĂ  dedicata al racconto visivo degli scenari di guerra e…

4 Gennaio 2025 12:05
  • Archeologia

Pompei rivive in Australia: la mostra immersiva al National Museum di Canberra

Al National Museum di Canberra, in Australia, una mostra fa rivivere gli ultimi momenti dell’antica Pompei, tra reperti archeologici e…

4 Gennaio 2025 10:20
  • Fotografia

Other Identity #141, altre forme di identitĂ  culturali e pubbliche: Slavica Veselinovic

Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identitĂ  visive e culturali e della loro rappresentazione nel terzo…

4 Gennaio 2025 8:20
  • Mostre

Berlino: il vissuto di Nan Goldin in sei capitoli alla Neue Nationalgalerie

Fino al 6 aprile 2025 la Neue Nationalgalerie di Berlino ospita “This Will Not End Well”, personale a cura di…

4 Gennaio 2025 0:02