Pierluigi Nicolin
Figura centrale dell’architettura italiana, tra progettazione, critica e divulgazione, Pierluigi Nicolin è morto a 84 anni. Noto anche per la sua attività editoriale, Nicolin è stato direttore, dal 1978, della rivista di architettura Lotus International, incarico che gli è valso la Medaglia d’Oro per la critica della Triennale di Milano nel 2003. I suoi progetti, spesso legati alla rigenerazione di contesti urbani complessi, rivelano un’idea di architettura come strumento di riqualificazione e dialogo con la città.
La sua carriera si è distinta infatti per un equilibrio tra ricerca teorica e pratica progettuale, con una particolare attenzione ai processi di trasformazione urbana, come nel caso del progetto, risalente ai primi anni ’90, per l’Area Garibaldi – Repubblica, a Milano, un tempo occupata dalla stazione delle Varesine. La sua visione di una città verticale integrata a un ampio spazio verde verrà in seguito adottata dal Comune meneghino come principio guida per lo sviluppo dell’area che oggi conosciamo come Porta Nuova.
Nato a Bareggio, Milano, nel 1941, Pierluigi Nicolin si è laureato in Architettura presso il Politecnico di Milano nel 1967 sotto la guida di Franco Albini. Dal 1968 ha intrapreso la carriera professionale, didattica e di ricerca nel campo della progettazione architettonica e urbana. Nel 1974 ha co-fondato lo studio Gregotti Associati insieme a Vittorio Gregotti, Pierluigi Cerri, Hiromichi Matsui e Bruno Viganò, lasciandolo nel 1978. Durante questo periodo, ha contribuito al progetto vincitore del concorso internazionale per la Nuova Sede dell’Università delle Calabrie nel 1972.
Dal 1972 al 1980 ha insegnato presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Palermo e, dal 1977, è stato professore ordinario di Composizione Architettonica al Politecnico di Milano. Nel 1980 ha partecipato al laboratorio di progettazione Belice 1980, coordinando un gruppo di docenti della Facoltà di Palermo.
Come progettista, ha affrontato direttamente il tema degli spazi museali e dell’integrazione tra architettura e arte. Nel 2021 era stato tra gli autori, nel team guidato da Sonia Calzoni, del progetto scelto per il raddoppio del Museo del Novecento a Milano, che ha previsto la trasformazione del Secondo Arengario in nuovi ambienti espositivi, a conferma del suo interesse per la valorizzazione del patrimonio artistico all’interno di un contesto urbano contemporaneo.
«Con Pierluigi Nicolin perdo un amico di tanti incontri, e scambi, e silenzi, e riscoperte. E emozioni interiste», ha scritto Stefano Boeri, presidente della Triennale di Milano, in un post su Facebook. «Con la sua scomparsa, l’Italia perde un instancabile e inquieto generatore di idee e nuove visioni sul mondo delle città e delle architetture. Un mondo che, senza lui e la sua Lotus e i suoi pensieri acuti e fertili, sarà da oggi più povero e triste. Triennale di Milano, per anni casa del suo pensiero critico, ne ospiterà la camera ardente».
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