Categorie: Architettura

After è il festival diffuso in Sicilia, tra architettura e produzione culturale

di - 20 Aprile 2023

Vincitore dell’avviso pubblico Festival Architettura – II edizione, promosso dalla DGCC – Direzione Generale Creatività Contemporanea del MIC – Ministero della Cultura, After è il Festival diffuso di architettura che, dal 22 al 29 aprile, attraverserà la Sicilia con passeggiate visite, talk e incontri, per esplorare architetture, luoghi, paesaggi, e personaggi dell’isola. Promosso e organizzato dalla Fondazione Studio Rizoma con il team di curatori Pietro Airoldi, Lisa Andreani, Jacopo Costanzo (WAR), Zeno Franchini (LOTS/Marginal), Francesca Gattello (LOTS/Marginal), Valeria Guerrisi (WAR) e Izabela Anna Moren (FSR), il festival è concepito come un Grand Tour del territorio siciliano. Gli appuntamenti si terranno tra le città di Palermo, Trapani, Caltanissetta, Catania e Siracusa e i borghi limitrofi. Il team curatoriale ha incontrato Giulia Caruso e Maria Vittoria Di Sabatino fondatrici di viaraffineria, e Alessandra Rigano, direttrice creativa di Suq magazine, ospiti del programma del festival il 28 aprile, a Catania.

Alessandro Mendini e Alchimia, Torre Civica di Gibellina, 1986
Mangia’s Brucoli Resort, Brucoli

Raccontare la Sicilia: note a margine del Festival After

La tavola rotonda a cui prenderete parte, RACCONTARE L’ISOLA, è dedicata all’editoria siciliana contemporanea. Sono diversi i progetti editoriali nati nel corso degli ultimi anni. Da dove emerge questa necessità e con quale sguardo si vuole presentare la Sicilia oggi?

GC, MVdS «Il progetto viaraffineria è nato tra il 2019 e il 2020, in un periodo in cui diversi spazi indipendenti nascevano in zone meno convenzionali. A Catania, paradossalmente, gli spazi che chiudevano superavano numericamente quelli che aprivano e sentivamo il bisogno di creare una nuova presenza, che avesse radici il territorio ma con una voce nazionale e internazionale, con un sentimento simile ai progetti editoriali siciliani degli ultimi anni».

L’attività editoriale siciliana non è storia solo recente, ma una tradizione storica importante. Solo per citare alcune riviste: ADS, Sicilia, Collage, Antigruppo. C’è una forma di influenza o eredità che intendete riportare?

«Eredità è un bel concetto. Uno tra i motivi per cui abbiamo avviato un progetto legato alla Sicilia è per avvicinarci alla sua storia editoriale e artistica recente poco esplorata e farne argomento di ricerca. Con viaraffineria creiamo connessioni con e tra ricercator3 e professionist3 del settore, dando spazio sia fisico che concettuale dove approfondire temi e storie legate all’Isola. In occasione di ArtVerona 2022, abbiamo avuto modo di collaborare con REPLICA (Lisa Andreani e Simona Squadrito) per il progetto Un Tulipano Rosso. Antigruppo Siciliano e metterne in luce la memoria. L’abbinamento viaraffineria/antigruppo, ha evidenziato l’affinità ad un certo sentimento di propositiva rivincita verso il nord. La consapevolezza di condividere questo sentimento ci inserisce – seppur nel nostro piccolo – in una tradizione ben più longeva di noi, e ci motiva a continuare la nostra ricerca».

Un tulipano rosso, a cura di REPLICA, in collaborazione con viaraffineria, ArtVerona
viaraffineria, venue

Pensando alla scena editoriale internazionale, pensiamo alla rivista South? Qual è il rapporto tra territorialità e globalizzazione di presente storico e di un passato da mobilitare?

«Per noi il rapporto tra territorialità e globalità si inserisce nella continua ricerca di artisti siciliani da poter conoscere e con cui instaurare dialoghi e portarli altrove, in modo da moltiplicare le connessioni. Oggi ci piacerebbe aiutare la riscoperta di fenomeni del passato come quelli dell’Antigruppo, che meritano maggiore attenzione dal contesto locale e nazionale».

viaraffineria è uno spazio di produzione culturale a Catania. Come si colloca l’editoria all’interno della vostra programmazione?

«viaraffineria è una realtà no-profit per la promozione di arte e ricerca contemporanee, ci occupiamo principalmente di progetti sperimentali e di organizzazione di mostre ed eventi. L’editoria è un campo che stiamo iniziando ad esplorare dallo scorso anno, a piccoli passi. Il primo progetto cui abbiamo lavorato è ÙMMRA, in collaborazione con Suq, presentato a Sprint 2022 a Milano. Stiamo anche lavorando a una pubblicazione legata a Calentamiento- progetto dei Vaste Programme curato da Irene Angenica e in collaborazione con Fondazione Oelle Mediterraneo Antico- presentato a Catania e a Roma lo scorso anno. La pubblicazione riflette sul tema degli incendi al Sud Italia e più in generale, sul tema del cambiamento climatico; la casa editrice è Dito Publishing e ne prevediamo l’uscita entro quest’anno».

Ci raccontate di più di ÙMMRA, condiviso con Suq: come si sono unite sinergicamente le vostre attitudini affini ma diverse?

«ÙMMRA nasce in risposta alla call di Sprint 2022, come progetto editoriale che si sviluppa sulla tematica dell’impatto dei cambiamenti climatici in Sicilia, prendendo spunto da una frase di Leonardo Caffo (Suq n.6): “In Sicilia una salvezza esiste ancora: ciò che apparentemente la frena, […] è anche ciò che la eleva perché l’unica cosa che l’umanità potrebbe ancora fare per sopravvivere nel deserto e imparare a oziare”.

Abbiamo sviluppato un piccolo pamphlet-raccolta di buone pratiche, reti, bisogni e risorse che partecipano attivamente al processo di rallentamento della desertificazione; allo stesso tempo, è un approfondimento del concetto del riposo, sia per gli esseri umani che per la terra. In Sicilia pare sia l’ombra, l’ùmmra appunto, l’intersezione di queste necessità; con disegni liberi di Aurelio Di Virgilio. Aprendo completamente il foglio, infine, si ha un’immagine d’insieme delle azioni di ripopolamento arboreo e vegetale ad atto della Regione Siciliana in capo al Sistema Informativo Forestale del Comando del Corpo Forestale. ÙMMRA si propone come una mappatura di ombra e di riposo, attraverso buone pratiche atte a rallentare la desertificazione, nella speranza di invogliare a piantumare o a riposarsi, entrambe pratiche egualmente valide».

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