Di movimenti e mobilità parla il XX secolo la cui storia corre rapida su strada ferrata e autostrada, compie trasvolate e attraversa oceani. Una storia fatta di velocità: “bellezza nuova, più della Nike di Samotrace”.
Suggestioni marinettiane a parte, questa eredità d’inizio secolo oggi si è evoluta, ha cambiato le nostre abitudini, non fa più sensazione perché rappresenta la quotidianità. Su queste stesse parole, ora, ci si pone in maniera diversa, ci si domanda quale grado di inquinamento comporti, quale impatto ambientale, quali soluzioni ingegneristiche o architettoniche garantiscano la sicurezza o una migliore qualità della vita. Domande sulla viabilità contemporanea che hanno suggerito il tema della prima Biennale di architettura di Rotterdam, evento di respiro internazionale che fino al 7 luglio
Il titolo di questa prima edizione, curata da Francine Houben, è Mobility: Room with a View e propone esposizioni e incontri utili a fare il punto sulle novità, sui progetti e sulla storia della mobilità globale. Word Evenue, per esempio, è una delle exhibition pilota di questa manifestazione. Un’autostrada virtuale che ‘percorre’ alcune tra le più importanti arterie stradali del mondo. Un viaggio tutto a sei corsie, dalla California alla Rhur, dal Giappone passando per Bucarest e Hong Kong fino a Beijing e ancora Mexico City, Beirut e Pearl River Delta. Autostrade filmate e percorribili attraverso le idee e i progetti realizzati dalle corrispondenti università locali.
Per chi ama il paesaggio fiammingo c’è invece l’Holland Evenue. Concepita come la
L’Italia è presente con uno spazio multimediale denominato Mobilitaly, nel quale vengono illustrati i risultati della recente ricerca sulle infrastrutture nel nostro paese. A coordinare la proposta italiana è la DARC – Direzione Generale per l’architettura e l’arte contemporanea – che con videoproiezioni a grandezza naturale, progetti e fotografie analizza i movimenti metropolitani dell’animale uomo.
Le proposte del Belpaese sono tante e vanno dal ponte sul Basento del ’79, realizzato da Sergio Musmeci, impegnato da sempre a creare un’osmosi tra architettura e ingegneria, fino alla nuova Stazione Crociere del porto, quella con la torre
Una partecipazione felice quella dell’Italia che si è guadagnata il premio Inspiration Award per il bell’allestimento giudicato secondo la giuria, presieduta da Julia Bolles, Bolles & Wilson, Louisa Hutton, Odile Decq, “capace di rendere la perfetta sensazione di quelle implicazioni sulla mobilità così significative per un paese come l’Italia. E’ professionale, è elegante, è semplicemente ben fatto.”
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Interessante questa biennale di rotterdam...e poi Andrea ne parla in maniera tale da incuriosirti...devo andare per studio ad Amsterdam la prossima settimana..Passerò da Rotterdam!
Sono molto felice di poter leggere le riflessioni di Andrea, che ci porge sempre articoli briosi e densi di richiami a tante discipline, non solo all'arte.
Grazie Andrea!