L’Ospedale degli Innocenti è parte essenziale del complesso della Santissima Annunziata, esempio della geometrica spazialità rinascimentale, che riporta sulla piazza gli elementi e i rapporti di un chiostro a scala urbana. La capacità di dialogare con gli spazi della piazza era uno dei requisiti richiesti dal concorso
Costruendo il Mudi, lanciato dall’Istituto degli Innocenti nel maggio 2008, con l’obiettivo di valorizzare il proprio patrimonio storico-artistico e promuovere la cultura dell’infanzia.
La mostra dei progetti selezionati è stata allestita nella Galleria dei Dipinti, dove sono esposte, su pannelli di policarbonato, le tavole dei dieci studi finalisti: Studio Albini associati,
Bodin et associés,
Giuseppe Brugellis, n!studio,
Fondarius Architecture, Ipostudio,
Natalini,
David Palterer,
Ricci e Spaini,
SPTA architetti.
Fra i criteri di valutazione dei progetti, la qualità della creazione museografica e la capacità di armonizzare le attività museali con le altre svolte quotidianamente all’interno dell’Ospedale: la sede Unicef, laboratori, asili, attività sociali. Il vincitore, proclamato durante l’inaugurazione della mostra, è il progetto dello studio fiorentino
Ipostudio. I temi centrali del progetto sono l’accessibilità e la sensibilità verso le esigenze dei deboli, in linea con l’accoglienza e l’impegno sociale dell’Istituto: “
Questa struttura, per sua natura aperta e disponibile, non è accessibile facilmente alle persone che, a vari livelli e gradi, sono portatori di disabilità varie”.
Per superare la grande barriera architettonica della scalinata sulla quale sorge il loggiato dell’Ospedale, l’accesso principale al Mudi viene ridisegnato presso la porta del Cortile delle Donne: “
L’invenzione di un nuovo accesso per tutti, gestanti, anziani, genitori con carrozzine, disabili che, direttamente dalla piazza, possano facilmente accedere a tutti i luoghi della struttura”. Al fine di mantenere inalterato l’edificio rinascimentale, le proposte progettuali introducono la dimensione virtuale, sviluppando i nuovi programmi espositivi attraverso le varie tecnologie multimediali: schermi, suoni, proiezioni di immagini, lucii, testi.
n!studio concepisce il nuovo museo come uno “
spazio funzionale e multimediale”, sovrapponendo la narrazione della storia dell’edificio a quella dell’architettura e dell’esposizione, secondo tre linee guida che si intrecciano su “
un sistema espositivo a nastro che corre lungo le pareti” e che contiene sistemi informativi relativi al percorso scelto.
Anche lo
Studio Albini introduce un nastro tecnologico sospeso “
che, a partire dal loggiato, diviene l’elemento guida del percorso dei visitatori attraverso i loggiati dei cortili e gli spazi espositivi”.
La comunicazione è il filo conduttore che lega i progetti in mostra, assieme all’intreccio di itinerari – museografici, storici, artistici – attraverso le stanze e i cortili dell’Ospedale. Per costruire un percorso inedito tra opere e luoghi ancora nascosti, come il loggiato del Verone, che offre una vista finora sconosciuta di Firenze e della cupola.