“Non stiamo celebrando nessuno“, ci
tiene a sottolineare la curatrice del programma, Marina Engels, “semplicemente vogliamo mettere a confronto
diversi casi di riqualificazione delle città interessate con i relativi eventi-chiave in atto: i programmi con cui s’intende gestire l’eredità delle Olimpiadi del 2012 a Londra e dell’Expo 2015
a Milano, e la candidatura di Roma ai Giochi Olimpici del 2020“.
I tre master plan che Allies e Morrison portano
all’attenzione della platea romana riguardano altrettante aree di
Londra: quella interessata dalle Olimpiadi del 2012 e lo sviluppo successivo ai
giochi, il piano per King’s Cross Central
e il riassetto del Brent Cross Cricklewood; non raccontano di edifici
particolari, ma di operazioni di rigenerazione su larga scala (per il senso di
rinnovamento radicale e non di recupero viene voglia di tradurre ‘regeneration’ con ‘rigenerazione’ e non ‘riqualificazione’), dove sono prioritari gli attraversamenti, la circuitazione
delle zone interessate, l’innesto di nuovi segmenti di città in contesti già
profondamente connotati.
È
sintomatico il progetto olimpico, che vede una vasta area interessata da un
cambiamento velocissimo e radicale per un evento limitato nel tempo; ciò che
risulta certamente più interessante su un piano politico è la pianificazione
post-grande evento: come si prevede di far mutare la città-olimpica in città-reale.
Dichiarano di voler costruire luoghi normali, in cui non si celebri nessun
geniale virtuosismo e lo sintetizzano con una galleria di regole-misure, una
carrellata di slogan illustrativi del loro “funzionalismo post-industriale“.
Dalla chiarezza dell’impianto
espositivo, come della narrazione, s’intuisce, con un pizzico d’invidia, una
gestione del territorio altrettanto trasparente, ma il caso
londinese sembra, oltre ogni cosa, lanciare una sfida teoricamente scontata
sulla città come sistema e non come collezione di edifici illustri.
Raccoglieranno la sfida i prossimi invitati in Three Cities in Flux: a dicembre Marco Goldschmied in conversazione con Roger Madelin, a febbraio Stefano Boeri,
a maggio Reinier de Graaf (OMA), a ottobre con Francesco Cellini per chiudere
con una tavola rotonda presieduta da Brett Steele.
silvia litardi
mostra visitata il 18
ottobre 2010
dal 18 ottobre all’otto novembre 2010
Allies & Morrison – Projecting London
The British School at Rome
Via Gramsci, 61 (zona Parioli) – 00197 Roma
Orario: da lunedì a sabato ore 16-19.30
Ingresso libero
Info: tel. +39 063264939 / +39 06326493851; gallery@bsrome.it;
www.bsr.ac.uk
[exibart]
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