Situata nel
mezzo della piana di Najd, in Arabia Saudita, Wadi Hanifa è sia la più vasta
valle dell’area di Ryad (4mila kq) sia il più ricco bacino idrografico naturale
della regione.
Cinquant’anni
di incontrollato sviluppo della capitale Riyadh avevano compromesso l’equilibrio
di diverse aree della piana e messo in scacco un ecosistema millenario, ma
estremamente fragile.
L’Alto
Commissariato e l’Autorità per lo Sviluppo di Riyad, nel 2001, ha promosso un’opera
di riqualificazione – che prevedeva la creazione di nuovi bacini di
contenimento e decontaminazione delle acque – e la rinaturalizzazione dell’intera
area. Il progetto, il cui impegno finanziario è stato pari a 160 milioni di USD,
è stato affidato agli architetti paesaggisti canadesi Moriyama e Teshima
Planners.
E come
spiegava il responsabile dei lavori George Stockton, non esiste soddisfazione
più grande di “vedere un territorio e la
sua gente tornare alla vita”.
Cono di luce,
ancora una volta sulla città nordafricana di Tunisi. Questa volta illumina la
Ville Nouvelle, quel segmento urbano edificato all’inizio del secolo scorso
durante il protettorato francese, che incarna il passaggio dallo schema urbano
delle antiche medine a quello d’importazione occidentale.
Il focus del
recupero urbanistico riguarda alcune zone del centro moderno trasformate in aree
pedonali e il restauro di diversi monumenti storici, quali il Teatro
Municipale, il Mercato Centrale, il vecchio Tribunale Amministrativo.
L’intero
progetto è stato concepito e realizzato da ASM – Associazione di Salvaguardia
della Medina di Tunisi, fondata nel 1967 dalla municipalità stessa per
monitorare, salvaguardare e ridefinire il ruolo della città rispetto al suo agglomerato
urbano. Il nuovo premio è un ulteriore omaggio all’impegno dell’Asm, che non ha
mai mostrato segni di discontinuità nel proprio lavoro. L’Associazione è già
stata insignita dell’Aga Khan Award for Archtecture nel 1983, per l’opera di
riqualificazione del quartiere di Hafsia, nel 1989 per il progetto della scuola
elementare di Sidi el Aloui e nel 1995 per la ricostruzione di Hafsia.
Ai piede
della Serra Morena, a soli 5 km da Cordoba, vi sono i resti di Madinat al
Zahra, la città palatina, fondata dal califfo Abd al Rahaman III nel 936. La
città, oggi patrimonio dell’Unesco, è nota come uno dei siti archeologici
islamici più grandi d’Europa.
Il nuovo
museo, opera dello studio
madrileno Nieto Sobejano, è
costruito seguendo un modello modulare: una serie di rettangoli che si
susseguono e formano uno spazio aperto, arricchito di un vasto patio.
Tra le finalità dell’Aga Khan Award for
Architecture vi è anche la preservazione e la promozione della cultura islamica
nel mondo, e il nuovo museo di Madinat Al Zahara riveste la funzione di centro
di ricerca e studi islamici.
La fabbrica
tessile di Ipekyol produce tessuti di alta gamma ed è opera dell’architetto
turco Emre Arolat.
Arolat ha
collaborato a lungo con il proprietario per pianificare un edificio capace di
rispondere ad alti standard qualitativi degli spazi di lavoro e per i
lavoratori, nonché di risparmio energetico previsti dai trattati europei. Costruita
con materiali locali, Ipekyol vanta un alto soffitto per favorire l’aerazione e
muri trasparenti per sfruttare al massimo l’illuminazione naturale. La struttura
è dotata di un sofisticato sistema di recupero dell’acqua piovana che viene
riutilizzata in alcuni settori della fabbrica. La prossimità delle due aree,
quella produttiva e quella amministrativa, permette una migliore comunicazione
interna e favorisce lo spirito d’équipe.
La Bridge School di Xianshi non è
semplicemente una scuola elementare in un piccolo villaggio in Cina. È un
concetto, è un simbolo, è un modo diretto di parlare alla comunità con lo
stesso linguaggio, guardando avanti, molto lontano, verso l’orizzonte delle
nuove megalopoli cinesi.
L’Aga Khan Award ha sempre avuto un
occhio di riguardo, forse di più, una particolare attenzione per i progetti
sociali, fatti con tanta testa, tanto cuore, gesti minimi e legati al
territorio. La Bridge School, fortemente voluta dal capo villaggio, progettata
dell’architetto cinese Li Xiaodong, è un vero ponte, costruita
sopra un ruscello che unisce due parti del paese. La scuola è diventata il
simbolo della rinascita di Xianshi e in qualche modo anche il suo centro
spirituale oltre che culturale.
riccarda mandrini
[exibart]
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