Categorie: Architettura

architettura_progetti | Innovazioni formali nel progetto per il Municipio di Fiumicino

di - 2 Aprile 2003

La memoria e l’oblio, la contraddizione e la storia. Sono stati termini protagonisti nelle conferenze parallele di Alessandro Anselmi e di Francesco Dal Co tenutesi il 28 marzo all’Università di Roma Tre. Il padiglione dell’ex-mattatoio di Roma, adiacente all’aula delle conferenze, ospita schizzi, disegni e immagini del Municipio di Fiumicino, progetto dell’architetto Anselmi.
Il Municipio di Fiumicino occupa un lotto di forma trapezoidale e ne segue la morfologia. Esso si compone di due elementi distinti: un suolo artificiale e un edificio che riempie il lotto e lo chiude con due blocchi lineari.
Il primo elemento interpreta le funzioni di piazza e di copertura: una sorta di mantello rigido copre gli edifici sottostanti e si propone come nuovo spazio pubblico. Esso offre, con la sua variabilità altimetrica, l’occasione di fruire il luogo e il paesaggio secondo prospettive inedite. Consente un nuovo punto di vista verso l’abitato di Fiumicino, il fiume e il mare.
I materiali fanno dialogare passato e presente. Il mantello incede con andamento inclinato dalla quota della strada, si piega formando una superficie rigata, quindi si innalza per poi distendersi di nuovo ed assumere l’aspetto di un tetto quasi piano. Lo strato più esterno è rivestito di mattoni, il profilo è chiuso da due fasce che combinano granito e mosaico. Elementi accessori, balaustre e corrimano di ferro verniciato nero completano la composizione. I due blocchi lineari rivestiti di alluminio mandorlato e percorsi da finestre a nastro chiudono il lotto. Come sostiene Anselmi: “si tratta della combinazione di materiali propri dei centri storici con quelli propri della città moderna e della periferia”.
In termini tettonici il sovvertimento dei ruoli attribuiti al suolo e all’edificio è rilevante. Il suolo si impenna e si piega divenendo copertura, l’edificio è basamento, leggero e discreto, del suolo stesso. Il motivo plastico della piega diventa quindi il tema compositivo del progetto, come è visibile anche negli arredi interni. In effetti, “Il giullare” ossia l’Albo Pretorio, i tavoli dello spazio pubblico principale e delle aule sono stati realizzati in lamiera di ferro piegata. Questi elementi sono concepiti come grandi origami zoomorfi, in maniera del tutto simile al mantello ala di copertura che viene piegato in più punti, divenendo scalinata o vano di ingresso principale all’edificio.
Perché Anselmi parla di “contraddizione” quando si riferisce alla compresenza di queste due strutture, e cioè la “collina artificiale”, il mantello, e la massa costruita sottostante? Il termine porta con sé un senso di irrisolto, di conflittuale. Questo concetto assume intensità quando l’autore, durante la conferenza, offre una doppia chiave interpretativa del suo progetto. Afferma che se ancora la memoria è intesa come un valore, allora sarà possibile definire la copertura come “collina artificiale”, uno spazio che allude alla complessità topografica di molti centri storici italiani. Se invece fosse l’oblio il valore preferenziale, allora sarà possibile definire la copertura come un “foglio di carta piegato”.
Perché i due punti di vista sono posti in contrapposizione? Perché Anselmi dice “non è facile definire questo spazio” riferendosi alla copertura? Forse nei due quesiti si può scorgere una certa ansia di definire l’oggetto rispetto alla storia? Un’ansia alla quale la ludica definizione del mantello come origami sembra poter pericolosamente togliere spessore. Oppure, e più verosimilmente, la “contraddizione” di Anselmi rivela la problematicità della ridefinizione di quei valori che un edificio pubblico per antonomasia come il municipio è chiamato a dover interpretare, in termini simbolici e funzionali.

link correlati
Il nuovo Municipio di Fiumicino: una storia
Progetti romani

marco pompili
mostra visitata il 28 marzo 2003


Fino al 24.IV.2003
Municipio di Fiumicino
Curatori: Facoltà di Architettura Università Roma Tre con il contributo della rivista “Casabella”
28 marzo – 24 aprile
Orario: 9 – 20, continuato, sabato ore 9 – 14, chiuso la domenica
Ex-mattatoio di Testaccio, via Aldo Manuzio 72, Roma


[exibart]

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