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Bellezza e patrimonio #5: quattro biblioteche d’architettura contemporanea da scoprire in Italia
Architettura
Quello italiano è un territorio ricco di centri culturali, di fondazioni, di musei e, naturalmente, di biblioteche. Più frequentate di quanto si possa pensare, soprattutto dai giovani studenti, le biblioteche custodiscono il nostro patrimonio culturale e lo rendono consultabile per la comunità, ma gli spazi ad esse riservati possono risultare spesso angusti, di difficile accesso o, talvolta, alienanti. A rimediare a tale problematica è intervenuta, negli ultimi 30 anni, l’architettura contemporanea, che ha cercato di restituire alle biblioteche una dimensione più ampia, spaziosa, leggera e accogliente. Massimi esempi di questa tendenza sono la Bibliotheca Hertziana di Roma e la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano, ma oggi vogliamo parlarvi di quattro biblioteche che, nonostante la loro relativa marginalità territoriale, hanno interpretato al meglio il linguaggio dell’architettura contemporanea. Per le altre puntate della nostra rubrica “Bellezza e patrimonio”, potete cliccare qui.
Biblioteca del Centro Culturale “Fabrica” – Treviso
Gioiello architettonico nascosto nella provincia veneta, più specificatamente nella villa del XVII secolo Pastega Manera, in provincia di Treviso, il complesso culturale “Fabrica” è attivo dal 1993 come luogo di studio, di produzione artistica e di residenza per giovani designer, giornalisti e artisti (l’ispirazione è la Factory di Andy Warhol). Completamente restaurata dall’archistar giapponese Tadao Ando, che la descrive come ‘’uno spazio che stimola la comunicazione e l’incontro tra le persone, la storia e la natura’’, la struttura, che oscilla tra il ricordo delle forme palladiane e il minimalismo giapponese, si estende su una superficie di 51.000 mq, nei quali è inserita anche una splendida biblioteca. Quest’ultima, ricca di circa 8.000 volumi, si immerge nel sottosuolo seguendo una successione concentrica di scale a spirale, a formare uno spazio dinamico illuminato diffusamente dalla luce che proviene dall’alto, testimoniando inoltre l’importanza attribuita alla cultura dal gruppo Benetton, che gestisce il complesso a partire dalla sua fondazione.
Biblioteca Mabic – Maranello
Alla Galleria del Vento di Renzo Piano, alla Cittadella Ferrari di Massimiliano Fuksas e al fabbricato per l’assemblaggio dei motori di Jean Nouvel, che contribuiscono a rendere il comune di Maranello una sorta di area expo di architettura contemporanea, si è aggiunta nel 2011 la Biblioteca progettata dallo studio Arata Isozaki e da Andrea Maffei; una struttura che si sviluppa all’interno del tessuto residenziale con linee sinuose, curvilinee, tracciate da ampie vetrate che segnano il perimetro dell’edificio e che simulano la fluidità dello specchio d’acqua che le circonda. Caratteristiche principali sono l’atmosfera essenziale, la luminosità e la trasparenza dei materiali, l’armonia tra le componenti architettoniche e la vitalità del paesaggio naturale circostante (le facciate est, nord e sud sono interamente ricoperte di edera); tutti elementi che danno vita a uno spazio leggero, dinamico, aperto verso il contesto urbano e il visitatore.
Biblioteca Centro Cultura – Nembro
Il principio che ha ispirato la ristrutturazione della Biblioteca di Nembro, affidata allo studio Archea di Firenze, è stato quello di coniugare coerentemente tradizione e innovazione, rispettare il passato dell’edificio storico (costruito nel 1897) inserendovi tecnologie moderne. Tale obiettivo si traduce nella dualità del complesso architettonico, che vede la presenza di due volumi, il Palazzo neoclassico, per l’appunto, e la nuova Torre, apparentemente separati ma connessi in realtà da un passaggio sotterraneo. Oltre al recupero del fabbricato esistente, è proprio la costruzione della Torre a catturare l’attenzione, trattandosi di una struttura in ferro su cui sono montate formelle di cotto smaltato, dal colore rosso carminio, che simulano l’aspetto di libri e che consentono di riflettere e schermare la luce del sole, creando effetti di luminosità sorprendenti. Un progetto, quindi, in cui la contemporaneità abbraccia la tradizione, non solo nella sua planimetria, ma anche e soprattutto nell’impiego dei materiali (cotto, vetro, metallo).
Nuova Biblioteca Civica – Bressanone
Inserita tra i due edifici storici dell’ex Finanza e dell’ex Tribunale, a circa un chilometro di distanza dalla meravigliosa Wunderkammer della Musica, la Biblioteca Civica di Bressanone svolge il ruolo di nuova casa della cultura per la comunità cittadina. Opera dello studio Carlana Mezzalira Pentimalli, la ristrutturazione degli ambienti ha previsto quindi la creazione di una terza struttura, che, funzionando da raccordo tra gli edifici preesistenti, instaura una relazione salda e indissolubile tra nuovo e antico. Il Kulturbaum, “albero della cultura”, così definito dai suoi architetti, si comporta strutturalmente proprio come un albero, sviluppandosi in più rami, come un sistema complesso di percorsi e collegamenti tra i tanti ambienti. Interessante l’attenzione riservata alla luce naturale, fondamentale per la conservazione dei libri e per il miglioramento delle condizioni di lettura, che illumina gli spazi in maniera diffusa attraversando le ampie vetrate.