Sarà Guendalina Salimei la curatrice del Padiglione Italia alla 19ma Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. TERRÆ AQUÆ. L’Italia e l’intelligenza del mare è il titolo del suo progetto che, nelle parole del Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, «Mette al centro l’urgenza del mare come humus originario e destino comune, come occasione nomadica, frontiera mobile, paesaggio interiore dell’uomo che ridisegna architetture liquide e città sommerse. L’anima di Venezia che ne contiene il corpo sempre vivo». Nata a Roma, classe 1962, Salimei ha già partecipato a diverse edizioni della Biennale, nel 2000, nel 2008 e nel 2010.
«Con grande onore e gioia, desidero esprimere il mio sentito ringraziamento per essere stata scelta quale curatrice del Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2025», ha dichiarato Guendalina Salimei. «Questo incarico rappresenta un’importante opportunità per mettere al centro delle riflessioni architettoniche, tecniche e culturali il rapporto del nostro territorio con il mare: il Mediterraneo allargato ai vicini oceani. La centralità di questo rapporto strutturale che incide sull’identità e sull’equilibrio ambientale del Paese è stata a lungo trascurata.
Il Mediterraneo conforma le coste con centinaia di città portuali e un territorio che si spinge in profondità all’interno: si respira il mare dalle alture delle Alpi e degli Appennini. Guardare l’Italia dal mare implica un cambiamento di prospettiva, impone la necessità di ripensare il progetto del confine tra terra e acqua come sistema integrato di architetture, infrastrutture e paesaggio. Sono entusiasta di lavorare con un team multidisciplinare d’eccellenza, con progettisti, ricercatori e artisti che contribuiranno a creare un grande laboratorio di idee e progetti per il futuro. Un sentito grazie a tutti coloro che parteciperanno a questa complessa e stimolante esperienza»
Il progetto di Guendalina Salimei per il Padiglione Italia è stato scelto dal Ministro Giuli tra la terna selezionata dalla Commissione di Valutazione dell’avviso pubblico a due fasi promosso dalla DGCC – Direzione generale Creatività Contemporanea del MiC. Nella terna dei finalisti presentata al Ministro, oltre a TERRÆ AQUÆ di Salimei, anche Homeness: Abitare visibile per cittadini invisibili, proposta dal gruppo curatoriale Habitus composto da Massimo Alvisi, Marilena Baggio, Marco Biraghi, Gianpiero Borgia, Roberto Fioretti, Vittorio Gallese, Christian Iaione, Pisana Posocco, Davide Ruzzon; ITALIAMARE. Viaggio nell’architettura del razionalismo mediterraneo, proposta di Cherubino Gambardella.
Presieduta da Angelo Piero Cappello e composta da Claudio Varagnoli, Paolo Desideri, Margherita Guccione e Renata Cristina Mazzantini, la Commissione ha sottolineato l’alta qualità progettuale dei dieci dossier selezionati nella prima fase dell’avviso pubblico, anche in termini di credibilità, concretezza ed effettiva fattibilità, e ha poi concordato sulla terna di candidati da sottoporre al Ministro, valutati come migliori anche in termini di originalità del progetto scientifico e competitività internazionale.
«La proposta curatoriale pone al centro della riflessione il tema del mare, la visione del Mediterraneo allargato ai vicini oceani, un elemento forte della cultura italiana che definisce le coste e il territorio», si legge nelle motivazioni della Commissione, che entra nello specifico del progetto.
«Particolare attenzione è dedicata alla sostenibilità delle trasformazioni, in linea con quanto proposto da Carlo Ratti (curatore della Biennale di Architettura 2025, ndr). La selezione di architetti avviene attraverso una chiamata aperta volta a raccogliere contributi progettuali, teorici e multimediali sul ripensamento del rapporto tra terra e mare. Un comitato scientifico avrà il compito di selezionare le proposte da inserire all’interno del progetto espositivo. L’allestimento si articola in diverse soluzioni, interpretando il concetto di ‘soglia’. Il percorso invita a riflessioni diverse affrontando la memoria del passato attraverso un censimento dello stato di fatto e sul futuro attraverso lo strumento della chiamata aperta; il dispositivo consente una lettura differenziata dei temi attraverso ambienti immersivi, strumenti multimediali e soluzioni interattive».
Ulteriori dettagli saranno presentati nel corso di una conferenza stampa dedicata, nei primi mesi del 2025.
Architetta e professoressa in Progettazione Architettonica alla Sapienza Università di Roma, Guendalina Salimei ha fondato nel 1992 il T-Studio, affiancando la pratica del progetto etico alla ricerca sperimentale, prediligendo interventi in ambienti costruiti e naturali, spesso in condizioni di disagio e degrado, perseguendo un vivere responsabile in ambito sociale, ambientale e tecnologico.
È direttrice del Master in Progettazione degli Edifici e membro dei comitati scientifici di prestigiose istituzioni come il Centro di Eccellenza Villa Vigoni, l’Accademia Angelica Costantiniana di Lettere Arti e Scienze e la Fondazione Michelucci.
Seguendo gli insegnamenti di Zevi e più in generale gli orientamenti propri della scuola di architettura di Roma, sperimenta quella cultura del progetto che individua il fondamento del processo ideativo nel rapporto con la storia, la città, l’urbanistica, la stratificazione dei tessuti edilizi, lo studio del contesto e delle relazioni spaziali, l’interpretazione dell’esistente e del nuovo. Oltre a partecipazioni a convegni, pubblicazioni e un’intensa attività didattica e sul campo, ha realizzato oltre un centinaio di opere tra riqualificazioni, riusi e architetture pubbliche, in Italia e all’estero, conseguendo premi e riconoscimenti nazionali e internazionali.
Tra i suoi progetti più importanti: l’ampliamento del Museo Egizio e il recupero di parti del Concentrico di Stupinigi a Torino; la riconversione dell’ex Convento di San Benedetto a Ferrara; il riuso dell’ex Chiesa dell’Annunziata in Museo d’Arte a Foligno; la riqualificazione della Crypta Balbi a Roma; la sistemazione della via Sparano a Bari; i water-front di Napoli Molo Beverello; Taranto Molo San Cataldo e Messina Area ex Fiera. A questi si aggiunge il costante impegno nella riqualificazione delle periferie.
Tra i progetti più significativi il Kilometro Verde a Corviale, progetto di riqualificazione della nota unità abitativa popolare di Roma che, dopo lunghi lavori, dovrebbe essere completato nel 2024 e che ha ispirato il film Scusate se esisto di Riccardo Milani, con Paola Cortellesi.
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