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Si è chiusa la Biennale di Architettura a Venezia: tutti i numeri dell’edizione 2023
Architettura
di redazione
285mila biglietti venduti, 14.150 presenze durante la pre-apertura e poi 64 partecipazioni nazionali, tre Leoni d’Oro, 32.281 studenti che hanno partecipato alle attività educational e 5,1 milioni visualizzazioni di pagina. Sei i Capi di Stato in visita. Dalla presenza, all’online, dai riconoscimenti alle carriere al coinvolgimento delle giovanissime generazioni, sono vastissimi gli ambiti “calcolabili” in numeri che si possono riferire a una manifestazione della portata della Biennale di Venezia, la cui 18ma Mostra Internazionale di Architettura, aperta a maggio 2023, ha chiuso le porte il 26 novembre. Curata dalla scrittrice e architetta scozzese con cittadinanza ghanese Lesley Lokko, è stata la seconda Biennale di Architettura più vistata di sempre – con 1.665 i visitatori medi per giornata di apertura – e la prima a tentare di assumere la prospettiva peculiare dell’Africa e della sua diaspora. A partire, dunque, da quella cultura, «Fluida e intrecciata di persone di origine africana che oggi abbraccia il mondo», come definita dalla curatrice, per ragionare, in maniera strutturale, sui temi della decolonizzazione e decarbonizzazione.
«La 18. Mostra Internazionale di Architettura curata da Lesley Lokko, che si chiude oggi con buoni risultati di presenze, ha attirato l’attenzione del mondo su molte criticità figlie della storia più recente», ha commentato Roberto Cicutto, Presidente della Biennale. «I temi decolonizzazione e decarbonizzazione si sono allargati a molti aspetti della società civile, anche in quei paesi che sembravano esserne “al riparo” o meno esposti. Lesley ha affrontato la sfida di un College che ha portato a Venezia 49 giovani e 15 tutor da tutti i continenti ad affrontare una riflessione comune che sta già influenzando l’educazione all’architettura».
A proposito di sostenibilità, la Biennale nel 2022 ha ottenuto la certificazione di neutralità carbonica per tutte le proprie manifestazioni svolte durante l’anno, grazie a una accurata raccolta dati sulla causa delle emissioni di CO2 generate dalle manifestazioni stesse e all’adozione di misure conseguenti. Per tutti i progetti, la componente più rilevante dell’impronta carbonica complessiva è collegata alla mobilità dei visitatori. L’intero processo di raggiungimento della neutralità carbonica, realizzatosi ai sensi dello standard internazionale PAS2060, è stato certificato dal RINA.
E dunque, 53 sono stati i partecipanti alla Mostra Internazionale, 11 i progetti speciali del curatore, nell’ambito dei programmi Food, Agriculture & Climate Change, Gender & Geography, Mnemonic, e altri 22 per Guests from the Future. Un progetto Speciale, al Padiglione Arti Applicate, in collaborazione con il Victoria and Albert Museum di Londra, con la mostra Modernismo tropicale: architettura e potere dell’Africa occidentale.
Delle 64 Partecipazioni Nazionali, 27 quelle dei padiglioni storici ai Giardini, 23 all’Arsenale, tra cui l’Italia, e 14 quelle nel centro storico di Venezia. Presente per la prima volta la Repubblica del Niger, mentre la Repubblica di Panama ha partecipato per la prima volta con un proprio padiglione. Sul fronte visitatori, i giovani e gli studenti sono stati il 38%, oltre 2.500 i professionisti e architetti e altri 2.500 i giornalisti accreditati durante la pre-apertura. I contenuti pubblicati durante la Biennale Architettura 2023 sulle piattaforme social – Facebook, X, Instagram e YouTube – de La Biennale di Venezia hanno ottenuto complessivamente circa 70 milioni di visualizzazioni, generando più di 1,8 milioni di interazioni. 238 le corse effettuate dal Biennale BUS e 276 corse effettuate dal Biennale VAP, rispettivamnte con 11.328 e 26.538 studenti trasportati.
Sei i Capi di Stato e Primi Ministri, due i Capitani Reggenti della Repubblica di San Marino. Si segnala la visita di Frank-Walter Steinmeier, Presidente della Repubblica Federale tedesca, e di Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea. 45 Ministri e Vice Ministri, tra cui il Vice Primo Ministro della Serbia, Maja Gojkovic, e 24 Ambasciatori e Vice Ambasciatori. 306 i volumi acquisiti per il programma bibliografia della Biennale, Book Pavilion project.
«Il banco di prova di questa mostra, o di qualsiasi mostra, non è solo il numero di biglietti venduti, di articoli, di recensioni o di commenti sui social media. È nei piccoli fili, a volte inosservati, che vengono raccolti, amplificati, ricuciti insieme e presentati mesi, anni, persino decenni dopo», ha commentato Lokko. «Mi piace pensare – e solo il tempo ci dirà se è un’ipotesi ragionevole – che questa mostra sia stata ricca di fili, se non addirittura di arazzi, e che la sua eredità sia l’impulso a continuare a fare, cucire, ricucire, dire, formulare nuove idee sulla nostra professione, sul suo posto e sulla sua importanza nel mondo dei pensieri e delle cose, arricchendo i discorsi dove può, sostituendo dove dovrebbe, riparando dove è necessario e sostenendo e difendendo ciò che è prezioso. È un’eredità di cui sono incredibilmente orgogliosa. Esco da questa esperienza riconoscendo che, da un lato, ho avuto probabilmente uno dei team più piccoli di qualsiasi altro curatore fino ad ora, e dall’altro, il più grande. Tutti coloro le cui mani, cuori e menti hanno toccato un qualsiasi aspetto di questa mostra fanno parte di quella squadra, e ne faranno sempre parte».