Sarà l’architetto britannico David Chipperfield a occuparsi del progetto di valorizzazione e riqualificazione del Teatro Romano e di una parte di Palazzo Maggi Gambara a Brescia. Il nome circolava già da tempo e nelle scorse settimane è arrivata la conferma dal Comune, dalla Fondazione Brescia Musei (l’ente che gestisce il bene) e dalla Camera di commercio, nonché dall’homepage del sito dello studio di Chipperfield stesso.
Il complesso monumentale, situato tra le pendici del Colle Cidneo e Via Musei, è parte integrante degli spazi museali di Brixia – Parco archeologico di Brescia romana, riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO nel 2011, insieme al complesso monastico di San Salvatore – Santa Giulia. Dopo cinque anni di intense reinterpretazioni, di scavi e di indagini archeologiche, il recupero del Teatro si delinea quindi come la logica prosecuzione del Corridoio Unesco – recentemente completato e restituito al pubblico, passage museale che ha permesso una nuova modalità di visita di tutto il comparto storico-archeologico lungo via Musei e che ha visto, tra le altre cose, il restauro della Vittoria Alata per mano dell’architetto spagnolo Juan Navarro Baldeweg, a cui adesso è stato affidato il nuovo allestimento museale del Capitolium.
Il progetto – si legge nella relazione tecnica approvata nel settembre scorso da Fondazione Brescia Musei e Camera di Commercio – prevede «Il completamento degli scavi archeologici e interventi di restauro, focalizzandosi sull’installazione di un’infrastruttura leggera per spettacoli all’aperto […] La parte meridionale accoglierà una struttura moderna, integrando l’antica scaenae frons e una porzione dell’antico palcoscenico». La tempistica si estende su tre anni, dal 2023 al 2025: la fase iniziale comprende la progettazione di fattibilità tecnico-economica, seguita dalla progettazione esecutiva in parallelo alla fase di foundraising. Al termine dei lavori, il rinnovato Teatro Romano potrebbe ospitare tra le 800 e le mille persone sedute, l’intera operazione dovrebbe avere un costo complessivo di 30 milioni di euro.
Vincitore del Pritzker Architecture Prize 2023, il più importante riconoscimento mondiale per l’architettura, Chipperfield è noto per opere come il Neues Museum di Berlino, il Museo delle Culture MUDEC di Milano e l’ala sud-ovest del Metropolitan di New York, oltre che per la riqualificazione delle Procuratie Vecchie, in piazza San Marco a Venezia. Attualmente è al lavoro anche per la ristrutturazione e l’ampliamento del Museo Archeologico Nazionale di Atene, il più importante della Grecia e tra i principali al mondo. Da alcune settimane si trova a Brescia con i collaboratori della sede milanese dello studio David Chipperfield Architects e, a breve, inizierà un percorso di condivisione con tutti gli stakeholder del patrimonio storico urbano.
La scelta di affidare i lavori al noto architetto inglese ha sollevato anche alcune perplessità: Luca Rinaldi, soprintendente, e Stefano Molgora, presidente dell’Ordine degli Architetti di Brescia, si sono detti rammaricati per l’assenza di un concorso pubblico che avrebbe dato la possibilità anche a studi di architettura o a singoli progettisti meno noti di presentare la propria idea e preoccupati circa l’utilizzo del sito per spettacoli data la fragilità dei materiali. Ma la sindaca Laura Castelletti difende la decisione, sottolineando l’importanza di destinare il teatro al suo uso originario e farne un punto di riferimento per la vita culturale della comunità locale e del turismo.
Mentre le opinioni divergono sulla conservazione rispetto al riutilizzo, il progetto di Chipperfield promette un approccio olistico e rispettoso al recupero del Teatro Romano di Brescia che – si legge nel sito – sappia «Bilanciare assenza e presenza, passato e presente, in un equilibrio molto delicato».
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