Categorie: Architettura

CASE AD ARTE

di - 11 Dicembre 2017
Tutti lo ricordano per la sua casa nel bosco, nonostante abbia albergato sulle rive dal lago Walden per “appena” due anni, tornando poi nella dimora stabile di Concord. Ma è proprio in quel bosco, sviluppato attorno al piccolo lago, che Henry David Toureau ha creato la sua opera più preziosa (letteraria e intellettuale), divenuto un capo saldo della letteratura mondiale. Conquistando l’immortalità nella mente dei suoi seguaci (e non solo), al punto da essere ritenuto oggi uno dei più grandi pensatori di tutti i tempi, avendo ispirato intere generazioni e aperto la strada a nuovi stili di vita. Era dunque inevitabile che la città di Concord, e gli Stati Uniti più in generale, conservassero intatta la sua tradizione, coltivandone il mito. Specialmente dopo i primi movimenti di autentico pellegrinaggio da parte di visitatori, giunti da ogni parte del mondo per ammirare con i propri occhi quel bosco e quel paesaggio tanto cari allo scrittore, che fino a quel momento avevano potuto soltanto immaginare attraverso le sue parole. E se la visita di quei luoghi appare doverosa per i seguaci del grande scrittore, ad essere altrettanto inevitabile, per i “thoreauniani” diretti nella città del New England, è la duplice sosta. Oltre ad immergersi nel bosco e raggiungere il Walden Pond, dove è stata riprodotta in maniera perfettamente fedele la casetta che l’autore creò con le proprie mani (documentandone la descrizione nel celebre manuale), è possibile visitare anche la Thoreau Farm di Concord: la dimora coloniale che gli ha dato i natali, esattamente duecento anni fa (il 12 luglio 1817), divenuta nel seguito Museo nazionale e iscritta oggi nel National Register of Historic Places. 
Poco dopo la morte di Thoreau, quando i suoi scritti divennero ancora più popolari, la casa assunse un significato crescente, diventando ben presto meta di discepoli, turisti, studiosi e di tanti letterari e filosofi che contemplano l’autore. Rimanendo tuttavia una proprietà privata. All’inizio del XX secolo, però, l’edificio entrò nelle mani di James Breen e della sua famiglia di immigrati irlandesi che ne hanno mantenuto la struttura all’interno della loro proprietà agricola. Fino al 1995, quando in seguito alla morte di James Breen Junior, l’intera proprietà è stata messa sul mercato: ed è a quel punto che è stato avviata una campagna per salvare la casa di Thoreau e l’intero appezzamento. E attraverso una cordata di soggetti pubblici e privati, sono stati raccolto i soldi necessari per assicurare che la casa fosse conservata e utilizzata per il bene pubblico. A gestire il sito è oggi il Thoreau Farm Trust: un’organizzazione senza scopo di lucro che si impegna a preservare la casa credendo che “Le straordinarie intuizioni di Thoreau nella vita, nella natura e nella responsabilità sociale siano così rilevanti oggi come erano durante la sua vita”. Nell’auspicio dichiarato che “La sua casa natale sia una fonte di ispirazione per vivere deliberatamente, praticare semplicità e esplorare nuove idee per un cambiamento positivo”.
Casa di Henry David Toureau
La Casa-Museo, tuttavia, non è l’unica meta per i seguaci dello scrittore. Oltre alla parentesi rappresentata dal Colonial Inn, nella piazza centrale di Concord, dove Thoreau visse due anni mentre frequentava l’Università di Harvard, la location più gettonata della zona continua ad essere il bosco, dove si trova la riproduzione della dimora rudimentale costruita da Thoreau. Una struttura ricreata qualche anno fa, per celebrare il genio dello scritto. Dopo che, già nel 1872, il suo vecchio amico Bronson Alcott, si era recato sul posto piazzando una pietra su quello che riteneva essere il sito in cui era stata eretta la dimora, nel frattempo scomparsa. Creando, senza volerlo, una sorta di rituale che si è subito tramandato tra i visitatori del sito, ecologisti e pellegrini letterari, formando un notevole cumulo di pietre. Fino al secolo successivo, quando l’archeologo dilettante Roland Wells Robbins, ha trascorso tre mesi a scavare il terreno nei pressi del tumulo, fino a scoprire le reali fondamenta tracciate dallo scomparso autore per il camino della casa. Oggi una pietra incisa segna il luogo del camino, e altre pietre di granito in verticale delimitano l’area in cui sorgeva l’antica casetta. Mentre una targa di legno accanto al tumulo riporta le celebri parole di Thoreau: Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, a fronte dei soli fatti essenziali della vita, e vedere se potevo imparare quello che avevo da insegnare, invece di scoprire, sul punto di morire, che non avevo mai vissuto davvero. Rendendo la visita ancora più suggestiva.
Come se non bastasse, Concord ha ricreato una ulteriore replica della piccola casa di Thoreau. Si trova all’interno dell’area del Concord Museum, all’incrocio tra Lexington Road e Cambridge Turnpike, all’interno del quale sono custoditi, oltre a una serie di opere e decorazioni che descrivono al tradizione e la storia della città, anche alcuni effetti personali appartenuti allo scrittore, divenuto leggenda.
Thoreau è ritenuto il pioniere dell’ambientalismo e della disobbedienza civile: filosofia a cui si ispirarono, tra gli altri, Lev Tolstoj, il Mahatma Ghandi e Martin Luther King. Con idee inedite e di grande respiro, impossibili da incasellare negli odierni stereotipi. Ma fu anche un prezioso naturalista, trascendentalista, umanista e autentico “dilatatore” di coscienze e non soltanto poeta. Creando un principio eco-libertario che individuava la libertà nella fuga dallo Stato e dalle tasse, per una immersione totale nella natura. Tra le sue oltre venti opere letterarie, divenne famoso nel mondo per “Walden ovvero Vita nei boschi”: un resoconto filosofico, introspettivo, economico e naturalista della sua fuga sperimentale dalla disprezzata società mercantile, scritto tra 1845 e 1847, mentre  viveva in una spartana capanna nella foresta, rinunciando alla ricchezza materiale a vantaggio di una felicità trovata nel rapporto con la natura del lago. Per una radicale prova di sopravvivenza che Thoreau individuò come “vita vera”, in totale contrapposizione a quella falsa(ta) dai bisogni indotti nell’individuo. Temi oggi più attuali che mai.
Alessio Crisantemi
The Thoreau Farm
Concord
341 Virginia Road – MA 01742
Aperture speciali a partire dal 6 maggio 2017.
I tour dalle 11 alle 13 e alle 15.00.
sabato e domenica gratis fino al 29 ottobre.
Ingresso: 6$ adulti, bambini gratis.
info: info@thoreaufarm.org
@https://www.twitter.com/AleCrisantemi

Nato nel 1980, è appassionato di arte, con particolare propensione per quella figurativa, collabora con Exibart dal 2008. Nonostante la formazione self-taught nel campo dell'arte, si è affermato nel tempo come esperto di pittura, partecipando alla giuria di numerosi concorsi e collaborando come corrispondente di arte e cultura per varie testate. Tra i vari incarichi per Exibart, cura oggi la rubrica Case ad Arte dedicata alle dimore degli artisti in Italia e all'estero.

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