Architetto civile, urbanista e attivista, a Sir David Alan Chipperfield è stato attribuito il Pritzker Architecture Prize 2023, il premio considerato come la più alta onorificenza dell’architettura a livello internazionale. Assegnato dal 1979, per volontà dell’imprenditore Jay Pritzker e di sua moglie Cindy, spesso citato come il Premio Nobel per l’architettura, il Pritzker è stato assegnato ad architetti del calibro di Oscar Niemeyer, Frank Gehry, Robert Venturi e Tadao Ando, oltre che agli italiani Aldo Rossi e Renzo Piano.
«Sono così sopraffatto di ricevere questo straordinario onore e di essere associato ai precedenti destinatari che hanno tutti dato così tanta ispirazione alla professione», ha dichiarato Chipperfield. «Prendo questo premio come un incoraggiamento per continuare a rivolgere la mia attenzione non solo alla sostanza dell’architettura e al suo significato, ma anche al contributo che possiamo dare come architetti per affrontare le sfide esistenziali del cambiamento climatico e della disuguaglianza sociale», ha continuato l’architetto, nato il 18 dicembre 1953 a Londra. «Sappiamo che, come architetti, possiamo avere un ruolo più importante e impegnato nella creazione non solo di un mondo più bello, ma anche più equo e sostenibile. Dobbiamo raccogliere questa sfida e contribuire a ispirare la prossima generazione ad abbracciare questa responsabilità con visione e coraggio».
«Mentre le sue opere sono elegantemente magistrali, misura i risultati dei suoi progetti in base al benessere sociale e ambientale per migliorare la qualità della vita di tutta la civiltà», ha commentato Tom Pritzker, presidente della Hyatt Foundation, che sponsorizza il premio. Nell’arco di più di 40 anni di carriera, ha realizzato opere di diverse tipologie e a tutte le latutidini, tra cui più di 100 tra edifici civili, culturali e accademici, oltre a complessi residenziali e piani urbanistici in Asia, Europa e Nord America.
Dopo aver frequentato l’Architectural Association di Londra, conseguendo il diploma di architettura nel 1977, iniziò a lavorare negli studi di Richard Rogers e Norman Foster. Nel 1984 fondò lo studio David Chipperfield Architects a Londra, al quale si sono aggiunte le sedi di Tokyo, Milano, Berlino e Shanghai. Nel 1987, l’apertura dello studio di Tokyo gli permise di ottenere commissioni importanti, come l’incarico per il Gotoh Provate Museum nella prefettura di Chiba, per il Design Center a Kyoto e per la sede della Compagnia Matsumoto ad Okyama.
Successivamente progettò il River and Rowing Museum, inaugurato nel 1998 e vincitore di vari premi, che lo portò sulla ribalta dell’architettura contemporanea. Tra i numerosi riconoscimenti internazionali conseguiti, ha ricevuto nel 1999 la Medaglia d’Oro Heinrich Tessenow. Nel 2004 è stato nominato CBE Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico per i suoi meriti in campo architettonico e dal 2003 è membro onorario dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze. È stato insignito del titolo di cavaliere del Regno Unito nel 2010 per i successi conseguiti nel campo dell’architettura. Ha ricevuto il premio Wolf per le arti sempre nel 2010 e la Medaglia d’Oro del RIBA Royal Institute of British Architects nel 2011.
Tra i suoi progetti più noti, il restauro e la rifunzionalizzazione delle Procuratie Vecchie di Venezia, un edificio storico, risalente al XVI secolo, che Chipperfiled ha contribuito a restituire alla comunità. Un intervento su 11mila metri quadrati, ripartiti tra uffici, scuole, sedi di fondazioni e di società umanitarie, tenendo nel giusto conto anche la storia della struttura, costruita a inizio ‘500, come residenza dei Procuratori di San Marco, la più prestigiosa carica della Repubblica di Venezia dopo il Doge, e fino agli anni ’80 sede di Generali. Sempre in Laguna, Chipperfield progettò anche l’ampliamento del Cimitero di San Michele, nel 1998. In Italia ha realizzato anche la Cittadella Giudiziaria di Salerno, la nuova sede del Tribunale, nel 1999, e vari store di Dolce & Gabbana a Milano e Porto Cervo. Nel 2015, ancora nella città meneghina, fu inaugurato su suo progetto il MUDEC – Museo delle Culture, nato da un’operazione di recupero di un’archeologia industriale nell’area dell’ex fabbrica Ansaldo.
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