Il MOMA di New York è sceso in campo per salvare il grande murales di Pablo Picasso sulla facciata dell’Y-Block, un famoso edificio di Oslo che, secondo i piani del Governo, dovrebbe essere demolito, in seguito ai danni riportati in seguito agli attacchi terroristici del 2011. In una lettera inviata ai politici norvegesi, il museo più importante al mondo, dopo il Louvre, chiede ufficialmente di «riconsiderare la decisione della demolizione».
L’edificio in stile brutalista fu progettato dall’architetto norvegese Erling Viksjø nel 1969 e, sui suoi muri di cemento, presenta due murales progettati da Pablo Picasso, uno sulla facciata, raffigurante dei pescatori, l’altro all’interno, nella hall, che ritrae un gabbiano piuttosto “affamato”. I murales furono eseguiti dall’artista norvegese Carl Nesjar. In un altro edificio adiacente all’Y-Block, noto come H-Block e risalente nel 1958, sono poi contenuti altre tre piccoli murales sempre di Picasso e Nesjar.
I piani per demolire l’Y-Block sono stati presentati per la prima volta nel 2014, sostenendo che il mantenimento di un edificio vuoto è insostenibile ma si deve specificare che i murales sarebbero stati staccati dalla loro sede originali e trasferiti. Ma l’idea è stata aspramente criticata da diverse organizzazioni a tutela del patrimonio culturale, tra cui il National Trust of Norway ed Europa Nostra.
Come scrivevamo, la Statbygg, agenzia responsabile delle attività immobiliari del governo norvegese, aveva ricevuto a marzo il compito di iniziare i lavori di preparazione per la demolizione dell’YBlock ma non era stata annunciata ancora una data precisa. L’Y-Block è stato recintato da una decina di giorni e il murales del pescatore è stato coperto. Gli operai hanno iniziato a perforare, «Ma è preoccupante poiché una volta che iniziano a spostare il murale, si romperà. Nessuno ha spiegato come lo faranno. L’arte è il muro», ha detto Gro Nesjar Greve, figlia di Carl Nesjar.
Secondo quanto riportato dal quotidiano norvegese Verdens Gang, la lettera è stata inviata dai funzionari del MOMA al primo ministro norvegese, Erna Solberg, e al ministro dell’ambiente, Sveinung Rotevatn ma da museo di New York non è giunta ancora una conferma ufficiale. «Scriviamo per esprimere la nostra preoccupazione per la demolizione approvata dell’edificio dell’Y-Block. La demolizione del complesso edilizio non solo costituirebbe una perdita significativa del patrimonio architettonico norvegese, ma renderebbe anche complicato qualsiasi tentativo di salvare o riposizionare i murales pensati da Picasso specificamente per il sito», si legge nella lettera riportata dal quotidiano.
In effetti, a parte l’opportunità di staccare un murales, un’operazione sempre piuttosto controversa, l’Y-Block è uno degli edifici tipici del modernismo nordeuropeo ed è considerato tra le architetture più riconoscibili della Norvegia. Ma a quanto pare, come evidenziammo in occasione della Biennale di Oslo nel 2019, nel Paese scandinavo c’è la volontà di avviare una nuova fase urbanistica e architettonica, per superare l’immagine modernista. Poco prima dell’attacco del 2011, entrambi gli edifici stavano per ottenere il riconoscimento di bene culturale e tutti gli esperti concordano sul suo valore incommensurabile.
Per salvare l’Y-Block di Oslo e i murales di Picasso è partita anche una petizione che ha raccolto più di 47mila firme ma il governo norvegese, per il momento, non ha risposto.
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