Che tipo di ospiti dobbiamo essere e quale tipo di ospitalità dobbiamo offrire per produrre il futuro che desideriamo? Quali sono le linee distintive tra ospite e ospitante, se visti attraverso diverse lenti scalari, temporali o politiche?
Un tema che sarà sviluppato dall’artista Vittorio Corsini, affiancato da un gruppo di ricerca composto da studenti, designer e ricercatori delle Università sammarinesi, veneziane e internazionali con le comunità locali. L’approccio proposto non è solo espositivo, ma soprattutto esplorativo ed esperienziale, ecco che la ricerca teorica prende forma all’interno di un contesto di ricerca che è internazionale e multidisciplinare.
Comunità, alimentazione, interspecie e religione. Sono queste le quattro categorie d’indagine che definiscono le linee della ricerca che ha portato alla creazione di Ospite Ospitante, in base allo studio delle relazioni che gli esseri viventi sono in grado di instaurare con l’altro.
«Il Padiglione ha sede all’interno di un’insula che rappresenta una tipica microcomunità di Venezia, – dichiara il commissario Riccardo Varini – con il Campo e la Chiesa di San Lorenzo, la biblioteca di quartiere, una sede della municipalità e una casa di riposo per anziani. La posizione del complesso è, quindi, particolarmente indicata per attuare progetti di co-design con le comunità del luogo, ascoltando i loro bisogni per mettere in atto un piano strategico pluriennale, sociale, economico e ambientale, di riattivazione sinergica dell’ospitalità nel luogo, all’interno di una concezione ecosistemica del fare».
La partecipazione della Repubblica di San Marino alla Biennale Architettura 2023 è stata fortemente voluta dalla Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura e dalle Segreterie di Stato con delega al Territorio e al Turismo, supportate dal commissario Riccardo Varini, dal vice commissario Paolo Rondelli, dai curatori Michael Kaethler e Marco Pierini, dall’Università degli Studi di San Marino e da FR Istituto d’Arte Contemporanea, azienda sammarinese che si conferma nel ruolo di organizzatore dopo l’esperienza maturata con la Biennale Arte 2022.
Ospite Ospitante si articolerà in due sale, distinte ma connesse, concepite come due organismi tra loro in tensione. Il primo spazio, dedicato alle opere di Vittorio Corsini, avrà la funzione di decompressione. Una sorta di sospensione dal caos esterno, favorendo una dimensione contemplativa, di rigenerazione del pensiero sui temi e i valori essenziali dell’essere oggi. Invece il secondo spazio trasformerà il pensiero in azione. Il mezzo sarà quello di workshop progettuali di co-design con la partecipazione di studenti, designer, cittadini, scultori, sociologi, agricoltori, artigiani e visitatori di passaggio.
Il tema principale del Padiglione si traduce quindi nelle opere di Vittorio Corsini che ha realizzato per l’occasione, tenendo presente non soltanto il tema portante dell’ospitalità, ma anche la natura, la storia e la morfologia dello spazio nel quale dovranno essere collocate. La prima (Esercizio 2, 2023), costituita da un cubo in plexiglas (cm 200x200x200), sarà posta al centro della stanza e consentirà l’ingresso al proprio interno a una persona alla volta, attraverso la simultanea azione di circa 2.000 led bianchi, l’opera reagirà alla presenza umana con una sorta di alito luminoso esemplato sul respiro umano durante la meditazione.
Una dimensione altra condivisa da tre giovanissimi protagonisti di altrettanti video (Here everyday, 2023), intenti a ballare la “loro” musica, che rimane però negata allo spettatore. Ciascuno di essi verrà infatti ripreso in uno spazio assolutamente bianco, dominato soltanto dal ritmo e dall’energia del corpo in movimento. Il silenzio che avvolgerà lo spazio interno potrà sciogliersi, invece, grazie alla terza opera (Welcome chairs, 2023), collocata sulla via, a fianco della porta d’ingresso. La coppia di sedie in bronzo che accolgono il visitatore sono infatti un invito alla sosta e alla conversazione, sia per il visitatore del padiglione si per un passante casuale che non sappia – o non si accorga – di essere sulla soglia di uno spazio espositivo. Una scultura in cui la narrazione diventa fatto architettonico.
Un rapporto tra ospite e ospitante che, come spiega l’artista, deriva da un concetto antico «Xenia è la legge che nell’Antica Grecia ha regolato il rapporto tra ospite e ospitante, una legge a cui tutti si sottoponevano considerando l’ospite una persona particolare, qualcosa di molto vicino ad un Dio: nessuno sapeva chi si nascondeva dietro alla persona che bussava alla porta. Ecco il Padiglione di San Marino parte da qui, da questa disposizione a ricevere, ad ascoltare, a porgere la mano. Le opere pensate per questa Biennale lavorano tutte per quest’accoglienza, a volte in modo diretto a volte indiretto, ma avendo sempre presente la possibilità di una carezza, di uno sguardo che intravede o guarda oltre l’apparenza della sedimentazione.»
Il lavoro, frutto di una serie di mappature precedenti delle necessità della popolazione locale, porterà a Venezia una serie di progetti ed attività, tutte da scoprire, che creeranno un forte collegamento tra il Padiglione di San Marino e gli abitanti della zona di San Lorenzo.
Commissario: Riccardo Varini
Vice commissario: Paolo Rondelli
Curatori: Michael Kaethler e Marco Pierini
Comitato Scientifico: Shaul Bassi, Alessandro Bianchini, Elena Brigi, Massimo Brignoni, Roberto Felicetti, Silvia Gasparotto, Angela Grosso Ciponte, Domenico Luciani, Hélène Molinari, Ralf Petersen, Corrado Petrocelli, Massimo Renno, Orsetta Rocchetto, Vincenzo Rotondo, Francesca Salatin, Michele Savorgnano, Andreas Sicklinger, Riccardo Varini
Organizzatori: FR Istituto d’Arte Contemporanea e Università degli Studi della Repubblica di San Marino
Per informazioni: www.
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