La versione moderna dell’architettura dello stato del Kerala, in India, è racchiusa nella casa progettata e realizzata nel 2019 dalla boutique interdisciplinare THOUGHT PARALLELS Architecture, firm attiva a livello nazionale e internazionale, fondata nel 2014 dall’architetto Nikhil Mohan e dalla direttrice creativa Shabna Nikhil. Questa abitazione è stata creata appositamente per una famiglia di quattro persone che ha deciso di trasferirsi dalla città al villaggio natale di Payyoli.
Si parla di un santuario ideale di 10mila metri quadrati, strutturato per essere il nuovo epicentro vitale del nucleo familiare. L’intento è quello di conciliare la cultura e le tradizioni locali, tenendo presente l’architettura tradizionale del Malabar, sempre nel rispetto del paesaggio circostante, creando un’affinità con esso. Ne sono esempio l’utilizzo del legno di Teak e della pietra di Kota, del sistema di pannelli solari e di ventilazione naturale.
«Il design biofilo è in parte ispirato al ‘tharavadu’ o alle case tradizionali del Kerala. La facciata è progettata in modo tale da facilitare le brezze occidentali, creando una zona tranquilla sul lato sottovento», spiegano gli architetti.
Tale casa è un esempio di design ecologico, un bungalow in mattoni costruito secondo i principi architettonici Maharishi Vastu; è un cottage che si ispira alla vegetazione come richiamo all’evasione e alla conservazione di alcune specie botaniche.
«La terra è la casa comune della vita, bisogna rispettare universalmente i diritti dei viventi attuali e di quelli delle prossime generazioni. Ogni essere vivente è libero di transitarvi, trasferirsi e vivervi senza alcuna limitazione». Queste sono le parole dello scienziato italiano di fama internazionale Stefano Mancuso, ne La nazione delle piante (2019), che sembrano combaciare con il concetto risolutivo dell’edificio.
Un lungo corridoio con uno schermo a persiana in legno, realizzato su misura, collega l’interno con l’esterno e, al tempo stesso, ne offre una protezione. Esso instaura, inoltre, un sofisticato gioco di luci in vari momenti della giornata, conferendo una qualità dinamica e decorativa allo spazio.
Le feritoie verticali sono state miratamente progettate in modo tale da eliminare la necessità di luce nelle verande esterne, fornendo una prospettiva onirica diffusa. Il corridoio conduce al soggiorno principale, familiare e informale, situato lontano dal blocco principale, dotato di una struttura essenziale a doppia altezza con soffitto in legno. Lo spazio è stato immaginato come angolo privato del proprietario di casa, luogo di incontro e ritrovo con sé e con gli altri.
Da qui si sviluppano cinque camere da letto, una cucina, terminando con un parcheggio coperto che, grazie alla presenza di un secondo ingresso, conduce direttamente alla scala, garantendo completa privacy a ogni membro della famiglia. «Si sperimenta un senso di “infinito” mentre si cammina attraverso il piano aperto degli spazi abitativi, che sono delimitati da porte scorrevoli a libro e, in alcuni casi, senza barriere. Invece di avere spazi convenzionalmente definiti, la casa risponde spontaneamente all’ambiente circostante scegliendo di soffermarsi su viste gratificanti da stanze strategicamente posizionate».
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