Il 2 e 3 ottobre 2021 torna con la sua nona edizione Open House Roma, l’evento gratuito promosso dall’Associazione Open City Roma. Il progetto annuale si origina dall’idea di un gruppo di architetti e comunicatori, orientati verso un’innovazione socio-culturale che intende aprire luoghi diversificati della capitale, di solito inaccessibili, alla fruizione pubblica. Dopo il freno a mano tirato dal 2020, il tema scelto per l’edizione 2021 è “Battito urbano”, un modo per tornare ad “ascoltare”, durante il fine settimana, il ritmo della città attraverso più di 200 siti.
«Open House 2021 nasce dal desiderio comune di dare un segnale forte di riapertura nel segno della condivisione e della conoscenza che costituiscono da sempre la nostra filosofia, per stimolare l’esplorazione della città e confermare quanto lo spazio urbano sia il miglior luogo deputato al confronto e alla partecipazione per le comunità e i cittadini che quotidianamente lo abitano», spiegano i direttori Luca Ballarini, Maya Plata, Davide Paterna e Stefano Fedele.
Il programma di quest’anno prevede studio visit e itinerari a tema nei quartieri oltre il centro storico, tra questi San Lorenzo e la sua rivalutazione, il quartiere della Vittoria, i Parioli, tra ville ed edifici adibiti a centri culturali, fino al Quadraro e i suoi muri. Il progetto guarda Roma nella sua interezza, prevedendo anche visite sotterranee nelle cave di Villa De Sanctis a Centocelle e nelle grotte dello studio IT’S a Casalbertone.
Numerosi gli eventi organizzati, tra questi “Voci dai Gazometri” a Ostiense, “Portuense201&Floralism”, e ancora “Kaleidocity” in zona Nomentana. Una visione microscopica della città è data dall’inedita collettiva fotografica “40X Roma al Microscopio” di Roma Fotografia, Carola Gatta ed Emiliano Zandri, negli spazi dell’ex Mulino Pantanella presso la Fondazione GIMEMA – Gruppo Italiano Malattie Ematologiche dell’Adulto, che svela la città dal suo interno, nel suo essere “organismo vivente”, fatto di pulsazioni, cicli e mutazioni. Richiamano questo concetto le parole del direttore Paterna: «La città è un sistema organico, un corpo vivo, alimentato da una molteplicità di azioni concorrenti, che si dilata e ritrae, adattandosi ed evolvendosi».
Diventano pubbliche Casa in via Giulia di Massimo Adario, all’interno di Palazzo Sacchetti, House of Dust di Antonino Cardillo, tra Villa Borghese e Via Veneto, e La linea di Martina Di Egidio, al Villaggio Olimpico. Altri palcoscenici che contraddistinguono l’evento sono le architetture storiche di Casa delle Armi di Luigi Moretti, al Foro Italico, e il cinema Troisi, da poco restaurato.
I luoghi del contemporaneo che si fanno indagine tra struttura e utilità sono l’attuale sede di Angelini Headquarters dello studio Transit; la sede di BNL Gruppo BNP Paribas, accanto alla Stazione Tiburtina, con i suoi duecentotrenta metri di lunghezza e il suo modo innovativo di fare banca; John Felice Rome Center di Ignazio Lo Manto, il nuovo campus privato della Loyola University Chicago a Roma che, nell’addizione essenziale di un insieme architettonico in cui materia e geometria coesistono, si compone di oggetti isolati, esplorabili da varie angolazioni.
«L’impegno che ogni anno ci prendiamo con Open House Roma è ribadire quanto la città sia prima di tutto uno spazio collettivo, di condivisa conoscenza, e lo facciamo non solo celebrandone il patrimonio storico, ma permettendo l’esplorazione della città in divenire, contemporanea. Cerchiamo di costruire una sempre maggiore ‘consapevolezza’ urbana, stimolando l’esperienza diretta dell’architettura ed incoraggiando i cittadini a reclamare un ruolo centrale nella sua progettazione, nel suo sviluppo e nella sua cura», sottolinea la responsabile del programma Laura Calderoni.
Per la prima volta Roma insieme ad altre città italiane, quali Torino, Milano e Napoli, presentano la rete nazionale Open House Italia: è ufficialmente lanciata l’edizione di aperture di 700 siti visitabili in quattro weekend consecutivi, dal 18 settembre al 10 ottobre 2021.
A legare le quattro manifestazioni vi è il progetto editoriale “Trame Urbane”, che vede autrici e autori italiani di varia natura protagonisti di una narrazione evocativa di ciascuna di queste città. C’è il regista e sceneggiatore Marco Ponti, che descrive Torino, lo scrittore Marco Missiroli, che svela Milano, il fotografo Francesco Zizola, che fornisce un taglio di Roma, e la scrittrice Valeria Parrella, che mostra uno skyline di Napoli.
Open House Roma, inoltre, fa parte dell’Open House Worldwide, una rete internazionale di 50 organizzazioni, fondata e amministrata dall’ente di beneficenza britannico Open City. Vista la continua partecipazione da parte del pubblico, il network raggiunge un picco nel 2019, diffondendosi in Europa, nel Nord e Sud America, in Medio Oriente, in Australia e in Africa.
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