Il 9 agosto 2023, la Torre di Pisa festeggerà 850 anni. Grazie alla sottoescavazione del 1999, con la quale sono state tolte piccole quantità di terreno al di sotto del basamento, oggi la torre è “in buona salute”. Pende 43 centimetri in meno, quindi è più dritta e sicura. Considerando che il monumento simbolo della città ha più volte rischiato il crollo, non si tratta di un traguardo scontato.
Dopo che un progetto di stabilizzazione, iniziato nel 1990, ha ridotto la pericolosa inclinazione di ben 38 centimetri, il monumento si è raddrizzato di altri 4 centimetri dal 2001. Tuttavia, i risultati del controllo annuale, disponibili dal 30 novembre, hanno rivelato un’oscillazione continua, anche se minima, ogni anno.
In pratica, gli ingegneri si resero conto che l’edificio si inclinava maggiormente durante le piogge invernali, poiché la falda freatica sotto il lato nord era più alta. Dovettero quindi anche scavare canali di scolo per drenare l’acqua e stabilizzare le fondamenta.
Dopo l’intervento, la Torre è stata riaperta al pubblico nel dicembre 2001. L’OPA – Opera Primaziale Pisana affermò che lo stato del monumento era addirittura migliore di quanto previsto dal comitato di Jamiolkowski.
La sua prima autocorrezione invece è stata registrata nel 2018. Alcuni funzionari italiani guardano con ottimismo ai progressi, sostenendo che, un giorno, la Torre potrebbe addirittura stare in piedi da sola. È bene sottolineare che la minore pendenza della Torre è del tutto impercettibile a osservatori esterni. “Il suo aspetto dunque non cambia, ma la sicurezza sì. È il monumento più controllato al mondo”. Ha dichiarato Roberto Cela, direttore tecnico dell’OPA.
La Torre di Pisa, infatti, in accordo con il Ministero della Cultura, dispone di un sistema di monitoraggio satellitare volto alla sua salvaguardia. Questo “piano straordinario” consente di analizzare e tenere sotto controllo sia i movimenti della primaziale pisana che i livelli di rischio.
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